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L'Editoriale » Pane al pane, ovvero “con le mostre mercato ci guadagnano solo gli organizzatori”
di Alessandro Bottero
Che dovrei dire? No, ditemi voi che dovrei dire quando in privato la gente mi dice “Sai, hai proprio ragione…”, e poi in giro per la rete (ma mai qui, badate bene, sempre altrove…), i soliti 15 “attivisti della blog generation” si divertono a ridere di quello che scrivo. Peccato che, ad esempio, i dati da cui partiva il mio editoriale sull’iPad, ossia la presenza del Fritz Chip nell’ iPad, non me li sia inventati io, ma li abbia espressi Alessandro Bottoni, ossia uno che a leggere il suo blog di informatica ne capisce FORSE uno zinzino di più dell’utente medio di Internet, che si crede uno smanettone perché riesce a scaricare un’applicazione da iStore. Però siccome Bottero a priori dice cazzate, allora “ogni editoriale di Fumetto d’Autore è sempre oggetto di scherno ovunque”. A me sembra che le cose stiano diversamente. A me sembra che chi commenti gli editoriali di Fumetto d’Autore spesso non li legga nemmeno, o se li legge non li capisce. Dire “per l’autore dell’editoriale l’unico lettore buono è quello che compra e sta zitto”, come commento al Decalogo del Bravo Editore, significa non aver capito niente di cosa è scritto. Ma comunque non è un problema. Non scrivo certo per avere il gradimento della claque, per cui sostanzialmente di cosa si dica in giro, me ne frego.
Ed arriviamo al discorso di oggi: le mostre mercato.
A settembre ricomincia la stagione, e molte mostre mercato stanno iniziando a contattare gli editori/standisti, per accalappiare i simpatici polli, che poi riempiranno gli spazi delle manifestazioni. Vi sembro acido? No. Solo realistico. I prezzi medi di una manifestazione si aggirano sui 300 euro a tavolo/stand, per manifestazione, cifra a cui poi si devono aggiungere i costi di vitto/alloggio/viaggio/spese varie.
Tanto per fare un esempio: il 17 e 18 maggio ad Ostia (roma) si terrà una manifestazione a fumetti, nel Palassobalneari, un campo da basket al coperto. Il costo per la manifestazione dovrebbe essere circa sui 200 euro.
Il costo di una pensione ad ostia/roma è di circa 80/100 euro per una doppia. Aggiungici il mangiare.
Diciamo che per dormire/mangiare si spendono altri 300 euro. Metticene 200 di viaggio tra andata e ritorno.
Ecco che una manifestazione piccola come quella del 17-18 luglio ad Ostia prevede una spesa per chi ci partecipa, e viene da fuori dell'area di Roma, non inferiore a 800 euro. 800 euro di spesa, se si vuole dare un senso allo stare tre giorni fuori casa per lavorare, dovrebbe significare ALMENO 1600/2000 euro di INCASSO.
Ora…ma davvero mi vuoi dire che io ad una manifestazione ad Ostia, il 17 e 18 luglio, quando la gente fino alle 19 sta al mare….incasso 1.000 euro al giorno?
Ma ci pigliamo in giro, o che?
Ma andiamo avanti…Cartoomics, nella ridente Milano. Uno stand lineare di 10 mq costa 600 euro con lo sconto (uno di 6 mq 360 sempre con lo sconto). Incasso necessario per dare un senso al tutto, considerate spese di stand, e permanenza a Milano, sui 2000/2500 euro circa.
Chi li incassa? Io no di sicuro, ed ecco perché dopo aver girato per anni tutte le manifestazioni possibili ho capito che alle mostre mercato quasi sempre l’unico che ci guadagna è l’organizzatore.
Cerchiamo di capirci: a me vanno benissimo manifestazioni preminentemente CULTURALI, dove gli autori si rivedono, dove cazzeggiano come ex-studenti del liceo che si rivedono dopo qualche anno, dove la gente è tutta trullera perché si può far fare il disegnino proprio da “quel grande autore di cui leggo sempre il blogghe, e che è mio amico di facebuch”. Non c’è niente di male ad organizzare cose del genere. Ma NON uniteci delle mostre mercato, perché sennò per far divertire qualcuno, ci sono altri che ci rimettono i soldini.
Le manifestazioni culturali, con tanti autori, siano organizzate dai comuni, dalle associazioni sostenute e finanziate dai comuni, insomma siano organizzate e finanziate da soggetti che si accollino TUTTE le spese (visto che i soldi a bilancio li hanno), e invitino autori, e siano felici.
Ma se organizzi manifestazioni dove si vende, allora a me editore/standista, l’UNICA cosa che interessa è che si venda. Punto. Se alla fine dei giochi Ciccio Salsiccio è contento perché ha 38 sketch in più, e Bloggo Autorevole è tutto tronfio perché ha intervistato l’Autore Importante, a me standista che ho cacciato i soldi non me ne frega nulla. Io ho speso 300 euro per il tavolo e ne ho incassati
Ma gli organizzatori sono sempre contenti. Perché? Perché a loro se gli i standisti vendono o non vendono, non gliene può fregare di meno. Tanto quelle TOT migliaia di euri, tra stand e biglietti, loro li incassano lo stesso. E tanto, in base alla tesi STUPIDA “non posso non essere presente, sennò chissà cosa pensa la gente”, qualcuno che prende gli stand c’è sempre.
Ma scusate…se per anni e anni di fila una piazza si rivela fallimentare (ossia si incassa meno di quel che si dovrebbe), perché continuate ad andarci? Per amicizia? Per non deludere gli organizzatori, perché sono dei cari amici? Guardate che i “cari amici”, i soldi se li prendono. E non è che se non vendete ve li ridanno.
Una sola volta, a mia memoria, gli organizzatori di una manifestazione hanno restituito dei soldi agli standisti, perché ci fu un’affluenza bassissima. E per questo Egisto Seriacopi avrà per sempre il mio rispetto e la mia stima. Ma in tutti gli altri casi ci fosse stata UNA volta in cui chi ha organizzato una mostra mercato abbia detto “Hai ragione. Hai pagato TOT, e poi non è venuto nessuno. Eccoti indietro parte della spesa”. Mai. Sempre “Ehhhhhhh…cose cha capitano.” Però intanto i soldi sborsati IN ANTICIPO se li tengono stretti.
Chiudiamo? Ok, chiudiamo. Signori, volete fare soldi facili, sporchi e immediati? Organizzate mostre mercato di fumetto. Tanto qualcuno che abbocca c’è sempre.
Fumetto d'Autore vi segnala anche questo articolo di Salvatore Primiceri sulle fiere mercato di settore.