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L'Editoriale » La Distribuzione in Fumetteria, o anche….lasciate ogni speranza o voi che entrate!

mega_166di Alessandro Bottero

Ci avviciniamo a Napoli Comicon, anzi…per essere precisi venerdì inizia. E subito c’è un incontro che chiamo un Evergreen: un bell’incontro cicciotto sulla (rullo di tamburi e tema da colonna sonora….) …. DISTRIBUZIONE NELLE FUMETTERIE!!!!!!!

Ecco cosa si legge di ufficiale:

- Venerdì 29 aprile, ore 16:00 (Area PRO di Castel Sant'Elmo):

Distribuzione da Fumetteria: un'inutile eccezione o una necessaria differenziazione?

Il sistema distributivo del settore delle fumetterie si basa su regole che lo differenziano da quello tradizionale delle librerie di varia: reso, scontistica, diffusione, promozione, sono tutti aspetti di un processo che riguarda in maniera assai diversa librerie specializzate e generaliste. Tra malumori più o meno malcelati le fumetterie sono (quasi) tutte d'accordo che il sistema migliore sia quello della varia... ma sarebbe davvero la panacea per il mondo del fumetto?

Ne discutono con Claudio Curcio e Stefano Perullo: Alex Bertani - Marketing Manager di Panini Comics, François Le Bescond - Editor della Casa Editrice Dargaud (FRANCIA), Luigi Morra - Responsabile Nazionale delle Feltrinelli Express, Francesco Settembre - Vice Presidente dell'AFUI, Pasquale Saviano - Direttore Generale di Alastor

Bello, vero? Interessante, no? Bei nomi. La creme de la creme, verrebbe da dire. Ora, dato per assodato che in vent’anni di presenza a mostre e manifestazioni dedicate ai fumetti (ebbene sì, sono presente dal lontano 1991, quindi qual cosina ho già visto sotto il sole)  di incontri del genere ne avrò vissuti almeno una decina, sentendo sempre le stesse cose, e vivendo ogni volta l’incredibile sensazione di deja vù, o se volete essere filosofici dell’Eterno ritorno dell’Uguale, come diceva Nietchze, cosa possiamo dire di questo incontro qui?

Beh, tanto per cominciare dove sono gli editori? Sapete, quelli che PUBBLICANO i fumetti che poi sono distribuiti. Quelli che in teoria usano lo strumento distribuzione per ricevere SOLDI dai distributori. Sarebbe stato interessante – forse - sapere cosa ne pensa un editore di questa situazione. E NON un editore grosso che magari ha un peso contrattuale tale da “costringere” un distributore a rispettare scadenze e tempi di pagamento, ma uno piccolo, uno di quelli che per poter incassare una fattura di 200 euro a sessanta giorni, aspetta quattro mesi, e spende 30 euro tra telefonate, messaggi e altro. Forse quel punto di vista, ossia il punto di vista di chi dovrebbe ricevere un servizio corretto e veloce e invece non lo riceve, poteva illuminare tanti punti oscuri. E se mi dite “Ma Bottero, che dici!!!!! I distributori sono sempre corretti e puntuali!”, io vi rido in faccia. Fate un giro di domande tra i PICCOLI editori e chiedete loro se alcuni dei distributori che operano nelle fumetterie rispettano i tempi di pagamenti. Chiedetelo. Non a Panini, o Planeta. Ai piccoli, quelli che devono ricevere “poco”, ma che per loro è tanto. E se non bastasse, i piccoli editori non esclusivisti vi racconteranno che dal 1 aprile, manco fosse il pesce d'aprile, ha fatto entrare in vigore un contratto in cui si prende il 53% del prezzo di copertine e le spese di spedizione sono pure a carico del piccolo editiore...

Poi….dov’è Starshop? Da quel che ricordo in Italia operano tre distributori vale a dire Pan distribuzione, Alastor e Starshop. I primi due ci sono. Il terzo? Ci sarebbe anche Messaggerie, che sta cercando di farsi largo nel settore nel settore, con il materiale GP Publishing. Come mai manca anche lei?

Poi…che c’entra un editor della Dargaud? Un editor (ossia un supervisore ai progetti da un punto di vista contenutistico) di una casa editrice francese, che opera in un mercato totalmente diverso dal nostro, che cosa può dire sul discorso della distribuzione in fumetteria in ITALIA?

Poi…c’entra la Feltrinelli? Distribuisce nelle fumetterie? Da quando? La distribuzione nella varia è totalmente diversa da quella per fumetterie. A cosa serve il suo contributo? A fare un confronto? Ma allora non c’è tempo per fare altro, dato che al massimo un’ora e mezza e poi il discorso finisce. Serve il nome Feltrinelli, perché il comicon ha stretto un accordo con la Feltrinelli in base al quale i vincitori del premio Micheluzzi saranno esposti nelle librerie della catena Feltrinelli? Ok, bella cosa, ma che c’entra con le fumetterie, o con la DISTRIBUZIONE nelle fumetterie? Da quel che ricordo le librerie della catena Feltrinelli non sono fumetterie. O sbaglio?

Poi…perché l’AFUI? Perché è l’unica associazione di fumetterie in Italia? Perfetto. Ma allora che una buona volta si dica QUANTE fumetterie raccoglie il nome AFUI, per capire la REALE consistenza di questa sigla. Se le fumetterie in Italia sono attorno a 200 punti vendita, sapere quante si riconoscono nell’AFUI potrebbe essere molto interessante, non credete. Un conto è se siamo 100 fumetterie su 200. Un altro se siamo 15 su 200. O sbaglio?

Ed ora alcune domande: come mai alcuni distributori tardano nel pagare gli editori? È colpa delle fumetterie che sono cadute in sofferenza finanziaria, e quindi tardano loro per prime i pagamenti? Perché per avere 200 euri dal distributore X devo quasi litigare, e fare la voce grossa?

Come mai un distributore X scientemente non inserisce sul suo catalogo le riproposte degli editori non esclusivisti con lui (o anche esclusivisti con altri distributori) sul suo catalogo, annullando così la possibilità di vendita di arretrati da parte di quegli editori?

Come mai ultimamente dal catalogo di un distributore da fumetteria di cui non faccio il nome, sono spariti alcuni editori (un nome tra tutti Italycomics)? Un semplice caso, o una precisa volontà di massimizzare le vendite dei propri esclusivisti, togliendo da davanti agli occhi dei negozianti che fanno gli ordini i prodotti dei “concorrenti”?

Come mai non è stata invitata all'incontro sulla distrubuzione la casa editrice Italycomics, che ultimamente ha lanciato la provocazione di bypassare la distribuzione nelle fumetterie, visto il calo abissale degli ordini da parte delle fumetterie?

Come mai non si parla di questo calo degli ordini che ha colpito gli editori di piccole medie dimensioni? È vero che Panini e Star Comics vendono molto nelle fumetterie, ma a fronte della loro tenuta (addirittura della crescita per alcuni prodotti) chiunque conosca come stanno le cose sa che i prodotti degli editori piccoli hanno avuto un calo di ordine tale per cui in media ormai un prodotto “strano” o “coraggioso”, può sperare al massimo di toccare i 150/200 pezzi ordinati in prima battuta, numeri del tutto ridicoli. Come mai i distributori hanno rinunciato a fare quello che si chiamava “magazzino”, e lavorano solo con l’ordinato pulito e preciso?

E per finire qualche informazione:

come funziona la distribuzione da fumetteria? Semplice. Parlo per me.

Io mando il comunicato con le future uscite a Mega. In quanto esclusivista di Alastor con la Bottero Edizioni, lo mando solo a lui. È Alastor che poi gira il mio comunicato a Pan distribuzione, perché appaia su Anteprima (solo le novità. MAIMAIMAIMAI le riproposte, perché per i negozi che usano Anteprima io non ripropongo mai nulla).

Alastor mi fa degli ordini. Io do i fumetti ad alato e faccio una fattura. In quanto esclusivista io ricavo dal prezzo di copertina il 45%, ed il restante 55% va al distributore.

Il distributore, in base agli accordi, dovrebbe pagare a 60 giorni data fattura/fine mese. Ossia, se la fattura ha la data tra il 1 e il 31 marzo, la fattura dovrebbe scadere il 31 maggio. E così via. Chiaro? Consegno, faccio la fattura secondo gli accordi, ricevo i soldi due mesi dopo.

Questa è la sintesi. Poi possono variare percentuali di sconto, o tempi di pagamenti stabiliti, ma grosso modo tutti lavoriamo così. Qual è il punto base? Facile: gli ORDINI! Più fumetti sono ordinati, più ne metto in fattura. E quindi più soldi riceverò. MENO fumetti vengono ordinati, meno ne metto in fattura, e meno soldi riceverò per QUEL fumetto.

Il discorso quindi non è tanto sulle percentuali “Voglio il 50% e non il 45%!!!!!”, perché non sono uno o due punti percentuali che risolvono le cose. E nemmeno i tempi. Se ho la CERTEZZA del pagamento nel RISPETTO dei tempi, va bene.

Il problema è che le fumetterie ordinano sempre meno prodotti al di fuori delle case editrici GROSSE, e che la distribuzione da fumetteria non riesce a elaborare strategie di promozione tali da far crescere i fatturati di tutti i suoi clienti. Non solo di alcuni.

Il mio principio è “un uomo, un voto”, che potrei rimodulare in “un editore, un cliente”.  Panini comics è UN cliente. Bottero Edizioni è UN cliente. Star Comics è UN cliente. Planeta è Un cliente. Piccolissimoeditore è Un cliente. E questo indipendentemente dal fatturato. Il distributore da fumetteria, per me, deve applicare una par condicio, per cui siccome siamo tutti clienti con pari dignità indipendentemente dal fatturato, un volume della Bottero Edizioni venduto equivale a un volume Panini Comics venduto. Io, come distributore, devo avere come obiettivo quello di vendere i volumi dei miei clienti, senza fare distinzioni o differenze di “sostegno”. E invece la sensazione è che ci siano editori di serie A, ed editori di serie Z. Editori che io aiuto/promuovo/sostengo, ed editori di cui non mene frega una benemerita mazza, e che se ci sono o non ci sono per me è lo stesso. Anzi, se io distributore vendo un volume del piccoloeditoreX forse vendo un volume in meno del Grossoeditoreamicomio Y, e allora non va bene, perché Y deve fare fatturato e X anche se muore non mi interessa.

Sto dicendo che le cose non sono così trasparenti, chiare, e corrette nella distribuzione da fumetteria? Non mi permetterei mai di dire pubblicamente certe cose. Ma diciamo che ho le mie opinioni, che tengo per me. Tanto i fatti sono chiari, per chiunque VOGLIA accorgersene.

Chiudo: al Napoli Comicon 2011 ci sarà un interessante dibattito, dove tutti risulteranno bravi, belli e buoni. Dove si dirà che non c’è nessuna crisi, e dove i distributrori presenti diranno che i loro fatturati sono in crescita. Questo probabilmente è anche vero, ma sarebbe interessante chiedere “Scusate, ma potremmo esaminare nel dettaglio questa crescita, editore per editore? Magari QUALCHE editore cresce, e molti altri calano.” Allora si vedrebbe (forse)  alla forte crescita di un editore, corrisponde il calo di alcuni piccole realtà.

Ma tanto io non ci sarò, e queste domande non le farà nessuno.

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