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L'Editoriale. Romics primavera 2017: Jacovitti, Bilotta e il resto
di Alessandro Bottero. In una situazione di mercato sempre più avvitata su se stessa, con le edicole che hanno subito un’ulteriore contrazione di venduto da gennaio a oggi, e con un mondo del fumetto ormai praticamente privo di marginalità e con sempre meno editori che possono far lavorare (e pagare) autori le mostre mercato continuano a riempire i nostri fine settimana. È interessante. Si arriverà alla situazione della musica dove sono i concerti, ossia gli eventi live , a essere diventati predominanti rispetto alla vendita dei dischi? Se prima infatti il disco era predominante e poi venivano le esibizioni live, come derivazione della pubblicazione del disco, oggi il disco serve a giustificare l’esistenza dei concerti. Anzi, i gruppi che incassano di più sono nomi come i Fleetwood Mac o i Guns ‘N Roses che non pubblicano dischi ma vendono biglietti.
Forse le mostre mercato saranno il luogo dove i fumetti si venderanno più che nelle edicole? Ovviamente parliamo di un disco medio. Ci saranno sempre i campioni di incassi. C’è sempre uno che vince la lotteria. Ma altre migliaia che invece no. Sarebbe davvero interessante prendere il 2016 e vedere ad esempio, quanto hanno vendute in TUTTE le manifestazioni i prodotti da edicola di alcuni editori che fanno vendita alle mostre mercato (penso a Panini, RW Lion, o Star Comics) e confrontare il totale delle vendite a TUTTE le manifestazioni di una singola testata con il venduto della stessa testata nelle edicole. Credo che i risultati sarebbero interessanti.
Ma siccome i dati di vendita sono il segreto meglio protetto al mondo e chi cerca di svelarlo riceve accuse di essere un rosicone e dato anche che i lettori saggi e rispettosi dicono sempre che “A me dei dati di vendita non me ne frega un cazzo!”, salvo poi leggere al riparo da occhi indiscreti nel segreto della loro cameretta i dati forniti da chi pubblicamente si disprezza, dato tutto questo un confronto del genere è impossibile. Sto dicendo che chi dice che a lui i dati del venduto non interessano è ipocrita? Esatto. Dico proprio questo.
Ma veniamo a Romics. Manifestazione ormai rodata, con caratteristiche ben definite, e che cerca ad ogni edizione di rendere più ricca e “pesante” l’aspetto culturale.
I numeri sono come sempre ottimi. Romics primaverile e autunnale sono i due eventi più seguiti nel calendario delle manifestazioni dopo Lucca Comics and Games, e sommando i numeri delle due edizioni sicuramente Romics è il brand con più visitatori , anche più di Lucca Comics, che però ha una sola edizione quella autunnale.
Cosa ho notato in questa edizione primavera 2017?
Prezzi leggermente in crescita
Non parlo ovviamente dei fumetti, i cui prezzi sono stabiliti dall’editore, ma i prezzi delle t-shirt ad esempio nei vari stand erano più alti dell’anno passato. Mentre nel 2016 trovavi offerte di magliette a 12 euro, oggi il 99% le vendeva a 15. Solo uno stand le vendeva a 12, e alcuni addirittura a 18. Lo so che potreste dire “E a noi che ce ne frega?”. Ma è un indicatore dell’aumento dei prezzi. Stesso discorso per i generi alimentari. Panini a 5 euro e non più a 4 o 4,5 e nei punti al di fuori dei padiglioni addirittura a 7 euro. La birra in bicchiere se nel 2016 costava 4 euro oggi costava 5. E aumenti anche nei punti bar ufficiali. Queste cose non sono irrilevanti, perché il prezzo dei generi alimentari drena soldi dalle tasche dei visitatori che ne hanno meno per acquistare fumetti o altro. Mi ripeto a rischio di sembrare noioso: se una famiglia (e a Romics ci sono famiglie che vengono, quindi la cosa non è campata in aria) arriva, paga il biglietto e poi deve spendere altri 20 euro tra panini, bibite e caffe, cosa resta in tasca per acquistare fumetti o altro negli stand? Poco o nulla.
Presenza editori di libri maggiore degli anni passati
Un elemento interessante che ho notato è la maggior presenza rispetto alle altre edizioni di editori di libri. Esatto, libri con parole, e non fumetti. È interessante perché significa che il mondo della piccola editoria indipendente di Roma (ricchissimo di nomi e proposte) inizia a vedere in Romics un possibile punto di contatto col pubblico, accanto a Più Libri, Più Liberi la manifestazione di dicembre. È un segnale interessante, e potrebbe, se ben coltivato dare a Romics un elemento distintivo rispetto alle altre manifestazioni a fumetto a carattere nazionale. Una maggiore sinergia tra Romics ed editoria di varia è qualcosa a cui – se fossi l’organizzazione – dedicherei un pensiero.
Mostre
C’erano delle mostre - sulla carta - molto interessanti, particolarmente quella dedicata a Gundam e quella per i 75 anni di Wonder Woman. Devo dire di essere rimasto deluso, soprattutto da quella su Wonder Woman. Alla resa dei conti il tutto si riduceva a un pannello con dieci righe all’ingresso, incentrate più sul film che sul personaggio, e a 75 riproduzioni di copertine. Non c’erano testi che parlassero del personaggio, della sua storia editoriale, dei mutamenti avvenuti in questi 75 anni, o del perché Wonder Woman sia un personaggio così importante per l’Universo DC Comics. Sinceramente un’occasione perduta. Tanto per confermare la fama di rompicoglioni ho chiesto a un editor della RW Lion presente al loro stand e caduto sotto le mie grinfie, come mai fosse successo questo, e la risposta è stata che la mostra l’ha organizzata la Warner e che a loro hanno solo chiesto di fornire delle immagini. Ok, forse però era il caso di far sentire la propria voce e dire che un personaggio di tale importanza meritava un supporto critico ben diverso.
Jacovitti Hachette
La notizia più importante, almeno a mio avviso, è che da agosto apparirà nelle edicole una collana in 45 volumi che presenterà tutte le storie di Cocco Bill e il meglio della produzione di Jacovitti. È interessante notare che a dicembre proprio su Fumetto d’autore scrivevo questo
“Una collana che finalmente proponga in modo lineare e a prezzo contenuto l’opera di Jacovitti, partendo dalla produzione degli anni ’40. Jacovitti è stato un genio assoluto, al di furi di qualsiasi schema. L’ultimo ad occuparsene in modo serio è stata la NPE con la ristampa del saggio su Jacovitti pubblicato anni fa della Granata Press e con la pubblicazione di alcuni volumi. Il tutto però all’interno delle librerie. Manca una proposta per le edicole che raggiunga un pubblico più vasto. Il modello da seguire potrebbe essere quello della recente collana in 20 volumi dedicati ad Andrea Pazienza. Jacovitti non è solo Cocco Bill e Zorry Kid. C’è molto, molto, molto di più e soprattutto c’è tantissimo di mai più ristampato dai tempi del Vittorioso. È vero, ci sono grossi problemi di reperimento materiali e rapporti con gli eredi, ma se ci fosse la volontà di realizzarla e le risorse per farlo credo che le difficoltà si supererebbero. Una Opera Omnia di Jacovitti manca, e la cosa rende tutti noi più poveri.”
Fa sempre piacere notare che quello che si dice non sono proprio cazzate, e che ogni tanto qualche idea giusta la diciamo anche noi di Fumetto d’Autore, malgrado l’opinione di alcuni che continuano a ritenerci solo capaci di sparare cifre a caso.
È vero. Il progetto non è quello che speravamo, ma è sempre una cosa importantissima, perché segna il ritorno di Benito Jacovitti nelle edicole dopo anni e anni di dimenticanza da parte della critica, specialmente quella online. Hachette ha presentato la collana a Romics, e ha chiarito che nei 45 volumi dell’opera saranno presentate tutte le 93 storie con Cocco Bill. A queste si affiancheranno quelle di Zorry Kid, e una selezione del meglio delle storie di Jacovitti. Ad mia precisa domanda se i volumi avrebbero contenuto anche il meglio dell’attività di illustratore di Jacovitti, mi è stato detto che la cosa non era prevista. Al limite molte Panoramiche (anche se solo come risguardi di copertina e quindi tecnicamente NON da considerare come contenuti dell’opera) e forse la riproduzione carte (forse i Tarocchi dei Celti). I testi saranno a cura di Luca Boschi e la cosa mi rassicura sulla serietà dell’apparato critico. Resto un po’ dubbioso sulla lunghezza. 45 uscite sono molte, e il rischio del flop è alto. Staremo a vedere.
Valter Buio & Mercurio Loi
Altro autore in grande spolvero a Romics è stato Alessandro Bilotta, presente con ben due prodotti, uno per la Star Comics e uno per la Bonelli. La Star Comics ha dato il via alla ristampa della collana Valter Buio in volumi cartonati formato più grande di un bonellide, che contengono tre episodi della serie a volume. In pratica si tratta di volumi da oltre 300 pagine, cartonati, con copertina telata, carta patinata opaca, il tutto a 20 euro. Sinceramente, e l’ho detto anche a Sergio Cavallerin, il prezzo è addirittura troppo basso per un prodotto simile. Prodotti identici (cartonati, 300 pagine, rifiniti con la stessa cura) nelle librerie li trovi da 25 euro in su, in una fascia tra i 25 e i 32 euro. Bisogna avere l’onestà intellettuale di dire che la Star Comics ha scelto un prezzo più basso della media. Poi magari Valter Buio vi sta sul culo, o la Star la odiate, ma i fatti sono fatti. 20 euro per un prodotto del genere sono pochi. L’altro prodotto firmato Bilotta è la ristampa della storia di Mercurio Loi apparso nella collana Le Storie, ristampa in volume formato francese a colori, pubblicata in previsione del lancio della serie regolare previsto per fine maggio. Di questo volume non so che dire perché a differenza di quelli della Star Comics nessuno me ne ha dato una copia come omaggio. Potrei anche provare a chiederla alla Bonelli, ma immagino che leggendo la mia mail di richiesta nella redazione milanese l’ilarità scoppierebbe irrefrenabile. Che dite? Comprarlo? Nooooooooo… e perché? Magari lo leggerò se e quando un mulo me lo porterà in omaggio. Comunque come dicevo è la ristampa della storia apparsa nella collana Le Storie, in formato più ampio e a colori. Se vi piaceva prima, vi piacerà adesso. Bilotta come sempre è stato un signore, e mi ha rivelato che il suo compositore preferito è Modest Petrovič Musorgskij. Abbiamo provato a canticchiare qualche aria dalle sue opere, ma il treno doveva partire e il duetto si è interrotto.
Alieni 2
Proseguendo nell’esame delle proposte apparse a questa Romics ecco Alieni 2, secondo numero della collana cartonata di fumetti di fantascienza, proposta dalla Bugs Edizioni, ad opera del duo Altibrandi & Fumasoli. Il primo numero uscito in occasione di Lucca e recensito anche da noi mi dicono sia andato bene, e la Bugs si conferma come una casa editrice da tenere d’occhio. È una delle pochissime realtà italiane che presenza SOLO materiale originale scritti e disegnato da italiani e la cosa va sottolineata. Si parla poco della Bugs ed è un peccato. Carpendo segreti dalla bocca dell’editore si sa che sono in cantiere altri progetti, tutti molto ambiziosi. D’altronde se devi rischiare tanto vale mirare alto.
Radiant
Accento a Bugs un’altra realtà editoriale di tutto rispetto, e secondo me sottovalutata dalla critica e dai siti di informazione è Manga Sempai, casa editrice molto attiva nel campo della produzione di Italian Manga e che adesso si è aperta anche al mercato estero acquisendo la licenza di Radiant, un manga prodotto in Francia che ha avuto molto successo in Giappone. Manga Sempai si è assicurata i diritti di Radiant per l’Italia e da quel che mi dicono le reazioni sono state eccellenti. Oltre 2.000 copie di ordine nelle fumetterie non sono bruscolini, e credo di conoscere editor o direttori editoriali di casa editrici più antiche e più imponenti di Manga Sempai che sarebbero disposti a uccidere pur di avere numeri simili per le loro serie. Amici di Manga Sempai mi permetto di darvi un consiglio: attenti alle spalle. Quando si entra in serie A il gioco si fa molto, molto molto duro.
Watson: In nome di HPL
A proposito di case editrici di libri presenti a Romics, il mio sfrenato egocentrismo fa sì che parli della Watson, che a Romics primavera 2017 portava come novità IN NOME DI H.P.L. antologia curata da Gianfranco De Turris di racconti aventi come protagonista Howard Philip Lovecraft. La segnalo perché tra gli autori presenti c’è anche chi vi parla, ossia me medesimo. Riguardo al libro che dire: ottimo prodotto, ben curato, bella copertina realizzata apposta per questa edizione, e la storia La Città delle Stelle (quella che ho scritto io) è bellissima. E anche gli altri se la cavano molto bene. Watson è un editore interessante che lavora molto nel campo fantastico. Tra le sue altre pubblicazioni vi suggerisco EROICA, antologia di racconti Heroic Fantasy, con una corposa e interessante sezione saggistica.
Incontro Lupacchino
E finiamo questo resoconto da Romics con gli incontri che ho tenuto. Il primo sabato 8 aprile è stato con Emanuela Lupacchino, brava disegnatrice italiana che si è imposta negli USA. Con la Lupacchino abbiamo ripercorso la sua carriera, e come sia riuscita ad arrivare al successo e ad una stabilità lavorativa. La conclusione è che le partite a calcetto o gli apericena con gli editor non servono. Se non sei bravo, puntuale e non sei capace di lavorare puoi essere figoso quanto ti pare, ma nessuna casa editrice punterà mai su di te. Sarai molto richiesto per gli apericena perché magari sei bravissimo a raccontare storielle e fai ridere tutti, ma lavorare seriamente è un’altra cosa. Servono talento, umiltà, tenacia e lavoro duro. D’altronde come diceva Lincoln “Puoi ingannare qualcuno per sempre. Puoi ingannare tutti per qualche tempo. Ma non puoi ingannare tutti per sempre”.
Incontro Cavallerin
Domenica 9 aprile si è iniziato con Sergio Cavallerin, assieme a cui abbiamo ripercorso i 30 anni di vita della Star Comics e la sua carriera come disegnatore/editore/distributore. Il tempo è stato pochissimo e l’ora è volata. Tra le cose più interessanti dette il fatto che l’intuizione di trattare i lettori di super eroi da persone intelligenti e non come bambini decerebrati sul modello Corno fu sua. Tra le novità pronte ad esplodere per i 30 anni della Star Comics il ritorno di Dragonball, con storie inedite.
Incontro Tolkien & Holy Martyr
Dopo la Star è stato il momento di Tchien. Assieme all’ASTI (Associazione Studi Tolkienieni Italia) ci siamo lanciati in un incontro musical-filologico, disquisendo sui legami tra Tolkien e la musica, con citazioni dotte dei Led Zeppelin e altri Big del Rock. Il tutto poi è scivolato in una chiacchierata con gli Holy Martyr, gruppo metal italiano che di recente ha pubblicato un CD ispirato e dedicato a Tolkien. La chiacchierata (io & Sergio Lombardi dell’Asti con gli Holy Martyr) è stata interessante e ha toccato argomenti come il ruolo della batteria nel metal e negli Holy Martyr, il riffing nei brani degli Holy Martyr, e se il settore della musica dal vivo in Italia sia in coma come sembra.
Finito l’incontro l’Asti ha dato appuntamento a tutti per il 22 e 23 aprile a Parco Leonardo (Fiumicino) , per una due giorni a carattere Tolkieniano.