- Categoria: Editoriali
- Scritto da Alessandro Bottero
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L'Editoriale - Edicole: siamo arrivati all’ultima spiaggia?
Di Alessandro Bottero
Il mondo editoriale che fa circolare i propri prodotti nelle edicole è in crisi. Questo coinvolge tutti: quotidiani, periodici, riviste, e anche ovviamente i fumetti. Non sarebbe possibile altrimenti. Il fumetto che viene venduto nelle edicole (il discorso è diverso nelle fumetterie, ma di questo parleremo un’altra volta), ossia NON i volumi ma i prodotti a (relativamente) basso costo spillati o brossurati pubblicati da case editrici come Panini (che comprende anche i prodotti Disney), Bonelli, Astorina, Star, Aurea, Cosmo e qualche altro nome che ora magari mi sfugge, questo fumetto vive all’interno della stessa nicchia ecologica di tutto il resto della produzione editoriale – le edicole. Ipotizzare che l’unico prodotto non toccato dalla crisi delle edicole sia il fumetto sarebbe da stupidi. Ora, è vero che non si deve mai sottovalutare il numero degli stupidi in circolazione, ma non posso pensare che TUTTI i dirigenti di TUTTE le case editrici a fumetti in edicola siano stupidi. Sicuramente almeno un paio intelligenti ci saranno, e altrettanto sicuramente questo paio sa benissimo di cosa parlo.
In Italia il mercato delle edicole dal 2016 al 2017 ha visto una contrazione del 17% complessiva. Se scorporiamo i quotidiani otteniamo una contrazione del mercato solo del 7%, che però rimane lo stesso significativa. Per essere più chiari: il mercato dei periodici in Italia (anche di quelli a fumetti) dal 2016 al 2017 ha avuto un calo del 7%. Ovviamente è una media. Però ragionando in termini medi significa che in MEDIA i periodici pubblicati nelle edicole hanno tra il 2016 e il 2017 hanno perso il 7% dei lettori; che il fatturato complessivo dei periodici pubblicati nelle edicole (anche i fumetti) è calato del 7%; e così via. Come vedete notizie esaltanti.
In Italia oltretutto se partiamo dal 2010 notiamo che ogni anno chiudono in media 1.200 edicole/punti vendita. Se nel 2010 più o meno in tutt’Italia avevamo 35.000 edicole/punti vendita, oggi ne abbiamo 27.000. dal 2010 a oggi 8.000 edicole hanno chiuse, senza che nessuna le abbia rimpiazzate. Volendo usare la statistica il settore delle edicole è un settore che in circa sette anni ha visto sparire il 26% della sua rete di punti vendita. E qualcuno continua a non voler parlare di crisi.
Un numero minore di edicole ha come effetto quello di diminuire i punti in cui i potenziali lettori possono vedere i prodotti. Meno edicole = meno luoghi in cui posso vedere che è uscito X o Y. E quindi ovviamente meno vendite, perché in questo modo il numero di acquirenti occasionali, o casuali, o per le nuove proposte, diminuisce. Da qui il calo del 7% del mercato dal 2016 al 2017.
Il problema è che oltretutto una parte rilevante delle edicole rimaste sono con l’acqua alla gola, e visto che sempre meno persone vanno nelle edicole i margini di ricavo per l’edicolante si riducono, e le chiusure si accelerano.
Fate un esperimento. Voi che state leggendo questo articolo su un PC, o un tablet o un cellulare in una settimana quante volte andate in un’edicola e OSSERVATE cosa è uscito? E se voi lo fate, quante persone conoscete che lo fanno regolarmente almeno due o tre volte la settimana?
Il numero di persone che frequentano regolarmente le edicole e che si prendono il tempo per NOTARE le novità che escono diminuisce, e se a questa diminuzione si aggiunge anche la diminuzione del numero delle edicole stesse, ecco che la cosa ha come conseguenza minori possibilità per le nuove proposte (anche a fumetti) di essere notate ed acquistate.
Siamo arrivati all’ultima spiaggia? Non lo so. So solo che sicuramente oggi i periodici – e i fumetti – vendono molto meno di quanto facessero anche solo cinque anni fa. E so che questo è un qualcosa che rende molto difficile a nuovi soggetti entrare nelle edicole, visto che i numeri sono bassi. E so anche che ormai è il combinato di edicola e fumetteria a rendere accettabile la prosecuzione di collane a fumetti, che se ci si dovesse basare SOLO sui numeri delle edicole andrebbero chiuse domani stesso.
- PS. Qualcuno sicuramente obietterà “Bottero, vogliamo le FONTI dei numeri che dici”. Io non sento alcun bisogno o obbligo di citare fonti. Io SO che le cifre che ho scritto sono giuste. Se vi fidate bene, se non vi fidate la cosa non mi turba minimamente.
A chiunque pensa che io dica numeri a caso dico di darsi da fare, cercare i dati che mi smentiscono e sbattermeli in faccia. Altrimenti stia zitto.