- Categoria: Lanciano 2010
- Scritto da Francesco Murrone
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Leo Macs, horror e praterie, da Battaglia a Tex
[25/04/2010] » Lanciano nel Fumetto 2010 - Giorno 2 - ore 13.00
Il disegnatore romano Leo Macs si concede di buon grado alla redazione di Fumetto d’Autore per una panoramica sulla manifestazione e per dirci il suo punto di vista sul fumetto italiano.
A cosa stai lavorando al momento? Battaglia è di nuovo sul tavolo da disegno o ti stai dedicando ad altro?
Attualmente il progetto “Battaglia” si gode un periodo di meritato riposo.
I dati di vendita sono stati eccellenti: sia io che Roberto Recchioni che la casa editrice siamo soddisfatti della risposta più che positiva del pubblico, così in Italia come in Francia.
Proprio nella regione francese della Picardìa le tavole dell’ultimo volume sono state esposte in una mostra sulla prima guerra mondiale, al fianco di opere di grandi artisti europei.
Sulla mia scrivania, al momento, campeggiano le tavole di un nuovo numero di Tex; un progetto valido ed interessante che mi terrà inchiodato al lavoro per 254 tavole.
Da un lato il pulp crudo e sincero del vampiro italiano, dall’altro la grande tradizione dell’impassibile sceriffo; in che modo si incontrano queste due anime così diverse tra loro?
Indubbiamente i due progetti sono profondamente differenti tra loro. La mia mansione è proprio quella di pormi come collante tra la mia storia professionale e quella di un personaggio forte come il ranger di casa Bonelli.
Dunque, chi è il tuo Tex?
La mia interpretazione sarà coerente con il vissuto del personaggio ma lo arricchirà, dal punto di vista formale,di tutti quegli espedienti di natura estetica che mi sono piaciuti nel progetto “Battaglia”.
Come interpreti il tema dell’horror? Pensi possa essere una buona valvola di sfogo, in qualche modo legata al cataclisma che ha colpito l’Abruzzo?
L’horror ha sicuramente una funzione catartica ma gli eventi che hanno martoriato nell’ultimo anno il nostro paese sono di tutt’altra portata. La realtà si dimostra drammaticamente sempre più spaventosa di qualunque film o messa in scena.
Cosa pensi dal punto di vista professionale del “Comics Day”?
Non mi sono interessato molto all’argomento ma dalle poche notizie che mi arrivano all’orecchio penso di potermi definire scettico. Iniziative poco sostanziose hanno già investito molti settori in Italia senza mai produrre veri e propri frutti.
Il fatto che la politica non abbia mai avuto fino ad oggi un vero e proprio interesse per il settore può considerarsi un pregio o per lo meno un fattore positivo che ha concorso ad una maggiore libertà e trasparenza nel mondo del fumetto. Sono più che convinto che in fin dei conti non ci sia nulla di nuovo sotto il sole.
Leo Macs si congeda da noi dedicando un disegno a Fumetto d'Autore e a tutti i suoi lettori.