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Tunuè e l’ipocrisia con l’accento sulla “e”

tunueMoleskine #92

La rubrica più politicamente scorretta del fumetto italiano. Appunti di viaggio nel mondo del fumetto, attraverso i suoi protagonisti e l’informazione di settore.

Tunuè e l’ipocrisia con l’accento sulla “e”

Chiedono privatamente di sfruttare  la visibilità di Fumetto d’Autore ma poi ringraziano pubblicamente altri. Forse si vergognano di dire pubblicamente che hanno chiesto il nostro aiuto? Ah, saperlo...

di Giorgio Messina

Può capitare che la proverbiale goccia che fa traboccare il vaso ce la  metta proprio chi meno te lo saresti mai aspettato. Fatti. “La notte dei giocattoli”, il libro di Dacia Maraini (ai testi)  e Gud (ai disegni - Gud è il nome d’arte di Daniele Bonomo - ndr) e pubblicato dai tipi di Tunuè, la settimana  scorsa, quella di "Più Libri, più liberi 2012", era in lizza per vincere il titolo di miglior libro dell’anno per Fahrenheit, trasmissione di Radio 3 condotta da Loredana Lipperini.

Come è giusto che sia, i tunuelli, che nei salotti del fumettomondo che conta sono considerati bravi e belli qualsiasi cosa pubblichino, si sono mobilitati per fare vincere il loro libro. Tutto il web del fumettomondo che conta, compreso il “tronista” Roberto Recchioni, si è dato un gran da fare per aiutare a far vincere i tunuelli e Gud, che – a parere di chi scrive - è un altro autore sopravvalutato che nasconde bene le sue mancanze narrative e tecniche dietro il paravento della “graphic novel”. Non starebbe nemmeno bene oltretutto fare notare che il suo volume si è trovato in lizza per la trasmissione perché in mezzo c’è Dacia Maraini e che se il volume se lo fosse realizzato il solo Gud, al massimo lo notavano nei soliti premi fumettomondisti fra amici.

Ma torniamo alla competizione: quando si deve vincere, come è giusto che sia, ogni aiuto è valido per raggiungere lo scopo, e così Emanuele Di Giorgi, amministratore della Tunuè, fa una telefonata al nostro direttore Alessandro Bottero per chiedere l’endorsement di Fumetto d’Autore per il libro dei tunuelli belli. Bottero ritiene altrettanto giustamente che l’arancia a favore del volume di Gud vada sbucciata e ci mette la faccia sua e del sito firmando una notizia con cui anche Fumetto d’Autore si schiera a favore de “la notte dei giocattoli” chiedendo ai nostri lettori di votarlo, e qui – c’è da aggiungere - ce ne freghiamo anche bellamente dell’altro volume a fumetti che partecipa alla competizione di Fahrenheit (per cui si vince un bacio della Lipperini che tutti si scordano esattamente 120 secondi dopo che è stato nominato il trionfatore?), cioè il volume di Manfredi Giffone, Fabrizio Longo e Alessandro Parodi intitolato "Un fatto umano" e pubblicato da Einaudi. E a dirla tutta facciamo anche bene a fregarcene bellamente di questo altro libro, non per il suo valore artistico e letterario, ma perché ci percorre il dubbio atroce che anche questo "fumetto" si trovi in quella rosa di “competitors” al premio della lipperatura solo ed esclusivamente perché parla di Falcone e Borsellino della mafia e dell’antimafia.

Riconcentriamoci sui fatti, sennò poi si rischia di incappare nei soliti minus habens che cercano di confondere i fatti con i giudizi. Anticipo anche le solite commari che si strapperanno le vesti dicendo che noi di Fumetto d'Autore siamo scorretti per avere rilevato il contenuto di una telefonata privata: faccio notare che la conversazione telefonica era finalizzata a ottenere un interessamento pubblico e a giochi fatti e premio chiuso e assegnato, rivelarne il contenuto, è propedeutico a mettere in luce come funzionano certe dinamiche di settore.

Dicevamo quindi che anche Fumetto d’Autore scende dunque in campo per Gud e i tunuelli bravi e belli (per chi vi scrive il primo è never covered, con i secondi invece ci risultava essere in buoni rapporti) e lo fa “spintaneamente” e per mano del suo direttore dopo apposita telefonata. A questo punto succede una cosa che sicuramente può essere catalogata come antipatica, ma anche come esercizio di ipocrisia, altrimenti dovremmo pensare a vera e propria maleducazione. I tunuelli bravi e belli sul profilo facebook del loro ufficio stampa (a proposito ma i profili di FB non sono per regolamento riservati alle persone fisiche, nevvero imbecille che hai fatto questa segnalazione nei mesi scorsi contro noi di Fd’A ma per altri bravi e belli ti sei guardato bene dal farla altrettanto?) ringraziano pubblicamente Roberto Recchioni e Cartoonmag per avere invitato a votare per il libro di Gud. A noi di Fd’A, invece "solo" una telefonata di ringraziamento privato di Di Giorgi a Bottero. L'uffico stampa e comunicazione della Tunuè, tra l'altro è composto, da ben 3 persone (Concetta Pianura – Daniela Mazza – Paola Tusa), cioè 6 occhi che da quello che mi risulta dovrebbero essere a stretto contatto con lo stesso Di Giorgi. Quindi la scusa del "non ci siamo accorti della vostra pubblicazione della notizia", nonostante la previa telefonata per richiederla, reggerebbe davvero poco...

A questo punto, i tunuelli bravi e belli mi permettano una domanda più che legittima, dopo avere sfruttato la visibilità di Fumetto d’Autore: forse si vergognano di ringraziarci pubblicamente come hanno fatto per Recchioni e Carttoonmag? Se non avessero ringraziato pubblicamente nessuno a noi non sarebbe importato, ma ringraziare alcuni pubblicamente e noi privatamente, potrebbe sembrare una semplice gaffe, ma sa invece tanto di ipocrisia belle e buona con l’accento sulla “e”.

Non dovremmo nemmeno in fondo stupirci più di tanto perché è già capitato in passato almeno altre due volte che altri bravi e belli hanno cercato di sfruttare Fumetto d'Autore ma senza farlo sapere troppo in giro. All’inizio della sua direzione editoriale della NPE, Andrea Mazzotta (alias “Il Glifo”) ci chiese di pubblicare un comunicato stampa nell’ora e nel giorno da lui richiesti. Nonostante la richiesta fosse poco ortodossa nell’ambito della comunicazione e dell’informazione, acconsentimmo alle richieste di Mazzotta, un altro considerato bravo e bello nei salotti del fumettomondo che contano. Comicus invece pubblicò il comunicato stampa 48 ore dopo la richiesta di Mazzotta che però si premurò di ringraziarli pubblicamente, dimenticandosi di ringraziare anche noi che invece avevamo accolto tutte le sue richieste. Feci notare la gaffe a Mazzotta mi rispose che non capiva di cosa mi stessi lamentando. Da quel momento Mazzotta smise di inviare a Fumetto d'Autore i comunicati stampa della NPE e contestualmente smise di salutarmi quando mi incontrava agli eventi fieristici.

Più recentemente ci fu il caso di Filippo Conte, ufficio stampa della ormai quasi defunta Associazione Culturale Double Shot, che ci inviava i comunicati stampa dell’etichetta editoriale con “preghiera di pubblicazione” e poi insieme agli amici forumisti baristi sfotteva in giro per il web Fumetto d’Autore e chi ci collaborava. Ovviamente i doubleshottari, anche se ormai dimessi e sul viale del tramonto, sono considerati bravi e belli nei salotti del fumettomondo che conta, nonostante la doppia cilecca raggranellata in un anno alla Lion (su questo ci torneremo prossimamente).

E a questo punto non si può non pensare che esista una ipocrisia di fondo nei confronti di Fumetto d’Autore, che tutti vogliono sfruttare quando ne hanno bisogno per publicizzare se stessi e le proprie iniziative editoriali ma senza farlo sapere troppo in giro, che poi sennò si rischia di apparire meno bravi e belli nei salotti del fumettomondo che conta. E finito il premio di Fahrenheit poi rimangono solo i premi del fumettomondo e se non sei considerato bravo e bello nei salottini buoni, con il cavolo che i soliti noti, che gira e rigira stanno in tutte le giurie, te lo fanno vincere il premio. E sicuramente ringraziare pubblicamente Fumetto d’Autore, che i ai soliti noti non gliele ha mai mandate a dire, non fa curriculum. Anzi...

Ps: Per la cronaca il premio di Fahrenheit lo ha vinto Fulvio Ervas con il libro di narrativa "Se ti abbraccio non aver paura" (Marcos y Marco) ed è stato meglio così. Non ero d’accordo con l’endorsement al volume di Gud. Se avesse vinto il libro dei tunuelli, avrebbe vinto Dacia Maraini e non il fumetto, e smettiamola con le sciocchezze che si leggono in giro nella fumettosfera secondo cui se un libro a fumetti ottiene un riconoscimento fuori dal fumettomondo non può che fare bene a tutto il settore. Si diceva la stessa fesseria degli allegati editoriali ai periodici da edicola e alla fine hanno fatto bene solo a chi li ha pubblicati e non al settore del fumetto. Chi ottiene un riconoscimento fuori dal mondo del fumetto - ribadiamo - ottiene dei risultati principalmente per se stesso e cercare di metterci il cappello sopra con la storia che sono successi che fanno bene a tutto il settore è solo un modo furbo di salire sul carro dei vincitori da perdenti. Affermare il contrario in nome di una presunta anima (fumetto)mundi è ipocrisia bella e buona. Anche questa con l’accento sulla “e”.

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