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Questo Capitan Marvel non s’ha da fare
Moleskine #99
La rubrica più politicamente scorretta del fumetto italiano. Appunti di viaggio nel mondo del fumetto, attraverso i suoi protagonisti e l'informazione di settore.
Questo Capitan Marvel non s’ha da fare
di Giorgio Messina
In questo penultimo appuntamento prima del centesimo, avevo pianificato di occuparmi dele ultime recchionate, ma il lettore mi perdonerà se racconto una vicenda che mi è capitata in questi giorni e che rivela uno spaccato interessante di questo piccolo fumettomondo antico sull'asse Napoli-Nuova York.
In questa storia dal sapore manzoniano in salsa fumettomondista tricolore all’ammeregana Cagliostro E-Press è Renzo Tramaglino, Capitan Marvel (quello Golden Age della Fawcett) è Lucia Mondella, la RW/Lion è Don Abbondio e la DC Comics sono i Bravi allertati da un anonimo Don Rodrigo. Qualche giorno fa, dopo alcuni mesi di gestazione, come Cagliostro E-Press abbiamo lanciato l’iniziativa del Golden Age Comics Club. L’idea, che ci frullava in testa da quando avevamo iniziato un paio di anni fa il progetto American Milestone per le fumetterie, era quella di realizzare parallelamente una piattaforma sulla rete rivolta agli appassionati dell’età dell’oro del fumetto americano. L’obiettivo è quello di presentare storie, i titoli e personaggi – sinora inediti in italiano e altrimenti introvabili - che però se fossero immessi in distribuzione, a causa dell’obolo del 50% da dare necessariamente ai distributori, sarebbero costate al lettore delle cifre esagerate. Per iniziare l’avventura del Golden Age Comics Club avevamo scelto una serie di 10 volumi con il meglio delle storie del Capitan Marvel della Fawcett restaurate, tradotte e letterate da noi.
Fughiamo subito tutti i possibili dubbi di tipo legale: attualmente il personaggio del Formaggione Rosso è di proprietà della DC Comics che lo usa nel suo universo, ma le storie di Capitan Marvel della Fawcett pubblicate dal 1940 al 1951 sono di libero dominio e quindi di libero utilizzo, ai sensi della legge americana sul Copyright; della Regola del periodo più breve (Berne Rule of the Shorter Term) art. 9(2) del Canadian Copyright Act. adottata anche dall’UE; e dalla legge sul diritto d’autore italiana (art.118), che recita: ”la durata della protezione dell’opera straniera non può in nessun caso eccedere quella di cui l’opera gode nello stato di cui è cittadino l’autore straniero. Per chi non mastica di diritto d’autore internazionale, per farla ancora più breve: le testate su cui apparivano le storie di Capitan Marvel non hanno rinnovato il copyright e quindi le storie in esse contenute sono diventate di pubblico dominio. Ora, storie di pubblico dominio significa che chiunque, allo stesso tempo e nello stesso mercato può pubblicare questo materiale libero da diritti. Sono anni che insieme a Alessandro Bottero studiamo il materiale di pubblico dominio, i termini di utilizzo e le legislazioni inerenti, e dalle nostre ricerche risulta che il corpus delle storie di Capitan Marvel della Fawcett è di dominio pubblico.
Fatte salve queste premesse, sia editoriali che legali, proseguiamo nel racconto. Dopo alcuni giorni dalla presentazione del progetto, mentre già si registrava dell’interesse attorno all’iniziativa e stavamo aspettando la prima adesione ufficiale, ecco che il 30 gennaio 2013, verso le 13, squilla il mio telefono e dall’altro capo dell’apparecchio c’è Alessio Danesi, nuovo direttore della RWLion – l’attuale licenziatario italiano della DC – che mi spiega che qualcuno - cioè un anonimo Don Rodrigo - ha informato i tipi della DC di quello che stiamo facendo con Capitan Marvel (che presumo che Don Rodrigo pensasse fosse illegale…) e questi ultimi come i Bravacci hanno incaricato la RW/Lion, novelli Don Abbondio, di spiegarmi che questo matrimonio con Capitan Marvel/Lucia Mondella, per noi di Cagliostro E-Press/Lorenzo Tramaglino, non s’ha da fare. Provo a spiegare al buon Danesi le implicazioni legali che permettono (a chiunque!) di ristampare le storie di Capitan Marvel della Fawcett, ma il nuovo direttore della RW/Lion non sembra masticare molto di diritto d’autore internazionale e quindi rimane molto perplesso davanti alle mie spiegazioni. Danesi mi dice comunque che cercherà di spiegare agli americani quello che io ho tentato di spiegare a lui, sperando che quelli della DC Comics non avviino nessuna azione legale nei nostri confronti. Chiudo la telefonata, e penso subito che siamo davanti alla solita storia della Major americana che, con la collaborazione di un licenziatario italiano (abbastanza impreparato in materia di diritto d’autore internazionale), minaccia di azioni legali (internazionali) la piccola realtà editoriale che non può arrecare alcun danno commerciale (né all’uno né all’altro soggetto), poiché la nostra è un’iniziativa (di nicchia) promossa nel rispetto della normative vigenti in materia di diritto d’autore internazionale e portata avanti da un’associazione culturale no profit (che si rivolge a una nicchia di appassionati). Per fugare possibili dubbi residui sull’aspetto economico dell’offferta editoriale del Golden Age Comics Club sul meglio delle storie di Capitan Marvel: il proflilo di abbonamento più alto con cui abbiamo promosso le 10 uscite è 129 euro comprese le spese di spedizioni (piego libri raccomandata, costo 3,70 euro). Il progetto prevede volumi da 56 pagine tutto colori, formato 16x22 cm, carta patinata, copertina plastificata opaca. Cioè un albo costa 12,9 comprese spese di spedizione. Se si calcolano i costi di restaturo e di print on demand, ecco che scopre facilmente che proporre Capitan Marvel era un’iniziativa fatta da appassionati per appassionati.
Dopo un rapido consulto con i nostri consulenti legali ed esperti di diritto d’autore, che confermano le nostre ragioni legali ed editoriali, richiamiamo Danesi e lo informiamo che abbiamo deciso di rinunciare al progetto visto che è uno sforzo inutile di energie e risorse impelagarsi in una diatriba diretta con la DC e la RW/Lion per potere dare a poche decine di lettori - semmai li troveremo - la possibilità di leggere il meglio delle storie restaurate di Capitan Marvel della Fawcett. Danesi ci risponde che la storia finisce così.
Gli ammeregani supportati dall’italica ignoranza hanno vinto, la legge e il diritto d’autore hanno perso e noi? Siamo molto amareggiati ma non ci arrendiamo. E così ricominciamo da zero un progetto a cui crediamo al di là di questa vicenda a tratti kafkiana. La Golden Age in fondo è un bacino immenso, c’è altro materiale di pari livello del Capitan Marvel della Fawccett ancora inedito da pubblicare e riorganizzeremo il Golden Age Comics Club in brevissimo tempo. Addio, Capitan Marvel, questo matrimonio non s’ha da fare. Ma si sa, gli amori impossibili sono sempre i più belli, quelli che restano per sempre. Lo sapevano Renzo e Lucia e lo capì pure Don Abbondio.
Ps: l’anonimo e vigliacco Don Rodrigo che ha pensato bene di accusarci alla DC (chissà cosa avrà riferito davvero, ah, saperlo…) forse avrà immaginato che così facendo avrebbe danneggiato Cagliostro E-Press in qualche modo, ma alla fine è solo riuscito a impedire a qualche lettore davvero appassionato di leggere delle vere chicche fumettistiche che forse non vedremo mai in lingua italiana. Per il resto sono lusingato di questo interesse “ad personam” che c’è nei miei confronti e nei confronti delle iniziative in cui sono coinvolto. Archivio questa ennesima anonima segnalazione (stavolta addirittura oltreoceano) insieme a quella all’Ordine dei Giornalisti del Lazio. Chiudo quindi con una dritta all’anonimo segnalatore: se cercava una vera edizione “pirata” di materiale sotto diritti da segnalare, sembra che fonti vicine a Enrique Breccia riportino in queste ore che l’edizione di Alvar Mayor dell’Aurea non sia in piena regola. Ma chissà perché qualcosa mi dice che nessun anonimo farà alcuna segnalazone…
Note tecniche di diritto d’autore internazionale (per lettori, addetti ai lavori e Saviano Boys volenterosi e desiderosi davvero di approfondire la vicenda): In realtà una cosa su cui si fa parecchio confusione, quando si parla di materiale di pubblico dominio, è che non sono i personaggi a essere sotto copyright ma sono le STORIE o le COLLANE che sono, o no, sotto copyright.
Infatti se il personaggio fosse davvero sotto copyright il copyright varrebbe anche per le storie passate. I casi di Green Hornet, Tarzan., Buck Rogers, Zorro, o Lone Ranger sono esplicativi in questo senso. Sono tutti personaggi i cui diritti sono proprietà ancora di qualcuno. Oltretutto, in America, Capitan Marvel è un trademark della Marvel, e la Casa delle Idee ha potuto mettere sotto Trademark il nome “Capitan Marvel”, perché quando l'ha fatto (1972, se non erriamo), quel nome era DISPONIBILE. Cioè nessuno aveva rinnovato il copyright e il trademark di Capitan Marvel dopo la chiusura della Fawcett. Ecco spiegato perché le storie del periodo Golden Age del Formaggione Rosso sono di pubblico dominio.
Quando poi la DC Comics ha acquisito i diritti di pubblicare storie NUOVE di Captain MArvel non ha potuto registrare il trademark "Captain Marvel”, ma ha dovuto ripiegare su “SHAZAM” (e infatti la serie che la DC fece partire nel 1972 si chiamava SHAZAM, non Capitan Marvel). E qui si ha un’idea di quanto sia intricata la questione legale. Paradossalmente, avendo sempre parlato di “Capitan Marvel della Fawcett”, se proprio c’era qualcuno che ci avrebbe potuto fare un rilievo legale sul nome e l’utilizzo non era la DC, ma la Marvel!
Quindi,, il fallimento di fatto della Fawcett negli anni '60, rese vacanti il copyright dei personaggi Fawcett. questo fece sì che la proprietà del personaggio restasse alla Fawcett per eventuali utilizzi futuri, ma che le collane su cui erano state pubblicate le storie passate diventassero di pubblico dominio. Alla Fawcett restava anche la proprietà degli IMPIANTI DI STAMPA e dei personaggi. Infatti la proprietà del personaggio Capitan Marvel passò alla DC nel 1980. La Marvel approfittò prima di tutto questo canaio legale per usare il nome, registrandolo, per un altro personaggio, cioè il suo Capitan Marvel. Quando la DC comics decise di acquistare la licenza di pubblicare storie nuove di Capitan Marvel, iniziò – come detto - nel 1973, ma senza usare poter usare in copertina il nome capitan Marvel. Nel 1980 poi la DC acquistò il personaggio e anche gli impianti di stampa delle vecchie storie, dove disponibili. Parecchi anni dopo anni dopo la DC realizzò cinque volumi nella serie Archives, ossia questi: Shazam! Archives 1 1992 1940-1941 Flash Comics (ashcan) #1;Thrill Comics (ashcan) #1; Whiz Comics #2-15 2 1999 1941 Special Edition Comics #1; Captain Marvel Adventures #1; Whiz Comics #15-20 3 2002 1941 America's Greatest Comics #1; Captain Marvel Adventures #2, 3; Whiz Comics #21-24 4 2003 1941-1942 Captain Marvel Adventures #4, 5; Master Comics #21, 22; Whiz Comics #25; America's Greatest Comics #2 The Shazam! Family Archives 1 2006 1942 Master Comics #23-32; Captain Marvel Jr. #1; Captain Marvel Adventures #18. Ma sempre, come vedete, senza utilizzare il nome Captain Marvel o Marvel Family sulle copertine.
Ma il punto è che non basta dire "siccomel'ho stampato allora sono miei!", come vorrebbe fare la DC, perché il dato di fatto incontrovertibile è "siccome l'hai stampato l'hai stampato, e il volume da te pubblicato con dentro le storie che contiene quel volume è un volume pubblicato da te.” Ma essendo le storie di pubblico dominio un qualsiasi altro soggetto, FINTANTO CHE USA SCANSIONI DEGLI ALBI ORIGINALI DI PUBBLICO DOMINIO, può pubblicare anche lui le stesse medesime storie. Facciamo un esempio tratto sempre dal fumetto americano: gli Archivi della Dark Horse. La Dark Horse ha pubblicato molti volumi in formato Archivi, di cui molti dedicati a personaggi sotto copyright, ossia Nexus, Tarzan, e altri. Poi però ha pubblicato anche archivi dedicati a personaggi di PUBBLICO DOMINIO come Green Lama, personaggio di Pubblico Dominio ed usato dalla Dynamite in Project Superheroes di Alex Ross Se noi adesso prendessimo le storie di Green Lama pubblicate dalla Prize e ne realizzassimo un volume per il Golden Age Comics Club, la Dark Horse non potrebbe direi “NON LO PUOI FARE!!!!!”. Lo possiamo fare eccome. E lo può fare la Dark Horse, e lo può fare chiunque voglia. Chiunque! È questo l’effetto del “pubblico dominio”. In queso caso specifico di Capitan Marvel “pubblico dominio” non significa che io posso stampare le storie di Capitan Marvel e la DC no. Significa che lo possiamo fare entrambi. Anzi, che lo può fare chiunque. Il problema, non solo americano ma anche tutto italiano, è che alle volte si parla di avvocati prima ancora di sapere come siano le leggi. Nevvero, Saviano boys? Shazam!
Scansione pagina albo di dominio pubblico.
Scansione albo di dominio pubblico restaurata, tradotta e letterata in italiano.