Gli aforismi di Moreno Burattini

di Giuseppe Pollicelli*

La definizione che più si attaglia a Moreno Burattini, nato in provincia di Pistoia nel 1962 e cresciuto a Campi Bisenzio, è senz’altro quella di poligrafo. Di professione fa lo sceneggiatore di fumetti (oltre ad aver scritto storie di Lupo Alberto e Cattivik è da molti anni il curatore di Zagor, di cui ha firmato decine di episodi), ma non ha mai disdegnato di condurre la propria prolifica penna in altri territori: difatti, se è intensissima la sua attività di saggista e di storico dei comics, del suo vasto repertorio fanno parte anche alcuni testi teatrali, fra cui la plurirappresentata commedia degli equivoci - di cui proprio quest’anno cade il trentennale - Il vedovo allegro, ambientata nella Firenze degli anni Venti. Altro trastullo di Burattini è quello di ideare aforismi, motti, pensieri e giochi di parole che l’autore, per proprio diletto, è solito raggruppare in base all’argomento. Una ricca selezione di questi ultimi materiali è ora divenuta uno sfizioso volume dal giocoso titolo Utili sputi di riflessione. Aforismi sulla vita e altre parti del corpo (Ed. Allagalla, pp. 200, euro 10). Il volume, arricchito da ben 28 illustrazioni inedite - parte delle quali a colori - realizzate da altrettanti disegnatori di fumetti (da Lucio Filippucci a Silvia Ziche), è un distillato di arguzia e ironia capace di regalare perle come questa: «L’interruttore per accendere la luce in fondo al tunnel, è in fondo al tunnel».

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*Articolo tratto da “Libero” del 3 giugno 2015. Per gentile concessione dell'autore.