- Categoria: Reportage
- Scritto da Super User
- Visite: 18752
Lettera del distributore CDM: «Siamo scoraggiati ma il tempo delle chiacchere è scaduto e proponiamo soluzioni»
Il distributore CDM (Centro DIffusione Media), che agisce prevalentemente sul canale delle edicole, ha inviato una lettera aperta. La pubblichiamo di seguito. La lettera è rivolta a FENAGI-CONFESERCENTI, SINAGI CGIL, SNAG NAZIONALE, UILTUCS, USIAGI-UGL, A.D.N., ANADIS, NDM, ANES, FIEG, USPI, AZIENDA EDICOLA, NUOVE DALL’EDICOLA, PRIMA COMUNICAZIONE, CIDIF, M-DIS, ME.PE, PARRINI, PIERONI, PRESS-DI, SODIP.
Roma, 7 Maggio 2012
Gentili Signori,
rappresento un piccolo distributore nazionale di stampa periodica specializzata e traggo spunto dalla comunicazione dello Snag Nazionale del 24 Aprile u.s., che smentisce gli accordi locali del 19 Aprile u.s. con il DL New Eagle Press di Roma, per manifestare tutto il mio scoramento per una situazione nazionale non più sostenibile.
Sono scoraggiato perché l’accordo del 19 Aprile u.s. con il dl non mirava certo a modificare una legge, ma l’ho interpretato come un lodevole tentativo, di tutte le parti interessate, a governare una problematica gigantesca qual è, appunto, la resa anticipata.
Sono scoraggiato perché a tantissimi clienti editori, ai quali cerco di trasmettere giornalmente fiducia ed ottimismo, non riesco ad offrire più certezze sulle modalità operative della distribuzione sia delle edicole che dei distributori locali, ma soprattutto non riesco ad offrire soluzioni.
Sono scoraggiato perché tantissimi lettori di riviste specializzate, nonché clienti dell’intera filiera, telefonano lamentando di non trovare più la propria rivista anche presso l’abituale rivendita.
Sono scoraggiato perché molti piccoli e medi editori hanno chiuso molte testate periodiche e si accingono a chiuderne altre a breve.
Sono scoraggiato perché non capisco il motivo per cui questa editoria specializzata distribuita da tutte le aziende di distribuzione nazionale, pur rappresentando nel 2011 nel canale edicola un volume di affari (venduto a prezzo di copertina) di circa ottocento milioni di euro (su un valore complessivo della stampa di circa tre miliardi di euro), sia percepita talvolta “minore“ e “fastidiosa“.
Scusate lo sfogo, ma non sono più disposto a tacere, ad osservare quanto poco o nulla si faccia nelle sedi competenti per risolvere i problemi evidenti che tutti lamentano: edicole, dl, dn ed editori.
Ho l’obbligo di rappresentare il sentir comune di moltissimi clienti editori, tutti preoccupati che il tempo delle chiacchiere, del dire e non dire è scaduto: chiedono velocemente poche regole chiare e realizzabili con l’accordo dei rivenditori e dei distributori locali e nazionali.
Sono qui per offrire il mio piccolo contributo con due concrete proposte:
- disponibilità ad un maggior aggio verso i rivenditori che investono sull’attività riqualificando il punto vendita in strutture, tecnologia e servizi;
- fornitura in conto deposito, anche per i mensili, con l’impegno dei rivenditori a non restituire anticipatamente il prodotto ricevuto.
Grazie per l’attenzione.
Cordiali saluti.
Guglielmo Russo