«I distributori devono cambiare o togliersi di mezzo prima che il fumetto scompaia in Italia»
[09/09/2010] » Stati Generali del Fumetto: iniziano a parlare anche le fumetterie?
Proseguendo nella nostra rassegna stampa sulle opinioni più significativie sulla futura "Tavola Rotonda degli Stati Generali del Fumetto", che si terrà a Lucca pesso il Museo del Fumetto durante lo svolgimento della mostra mercato Lucca Comics & Games 2010, vi riportiamo integralmente un intervento di Max Favatano, proprietario della fumetteria Mondi Sommersi di Lecce, ricavato dal suo blog.
«Un problema storico della distribuzione del fumetto è quello dell'utopia di avere una buona distribuzione, avendo come attori della partita nelle rivenditorie specializzate, distributori come Alastor StarShop e Pandistribuzione.I tre distributori, gli unici tre distributori per fumetterie, da vent'anni fanno cartello, un pò per convenienza e un pò per l'incapacità di assumere un modello di vendita differente. Questo cartello si chiama "conto assoluto" e dal mio punto di vista, punto di vista di un libraio da 10 anni sulla scena, fa il paio con scontistiche basse, fa il triplo con una meccanica arretrata di vent'anni, ed è il punto debole della catena distributiva del mezzo.E quindi del mezzo stesso.E quindi il dito che sbaglia buco, preferendo il culo all'anello, di ogni anello della catena.Non è un sistema vincente quello del mezzo fumetto, non lo era prima, quando il mercato si reggeva sul rodato sistema delle edicole, e dove l'offerta era minima rispetto a quella odierna, non lo è ora che relegato ai distributori (pochi) per fumetterie (poche), che mai hanno tentato di rendere questi punti vendita (professionali e appassionati), regge del prodotto che vendono, vedendoli come cliente finali anzichè come partnership per potenziare mercato e vendite.La risorsa negoziante come figura vincente del gioco non è mai stata investita in un'ottica lungimirante. Si è sempre preferito accollarle il peggio del peggio rispetto ai mercati similari, quali la libreria di varia e le edicole, ad esclusivo vantaggio della propria azienda. Come le vendite dirette dai propri siti al pubblico, clienti generati dai negozianti, con sconti che alla fumetteria è impossibile praticare.Come le vendite dirette in fiera, come la prossima Lucca Comics & Games, vendite al pubblico, clienti generati dai negozianti, sempre con quel genere di sconti che al negozianti è impossibile praticare, tra l'altro.Vi immaginate la CocaCola che vende le sue lattine ai giovani, fuori dai bar?O la Feltrinelli che salta le librerie arrivando direttamente al cliente finale?Tutto questo da parte dei distributori. E degli editori nel caso degli esempi su citati.Il negoziante è stato sempre visto come l'uovo dell'oggi anzichè come la gallina del domani.Ma il domani, com'era prevedibile, prima o poi sarebbe arrivato, ed è questo, è il perdiodo che viviamo oggi. Ora. Adesso.Un perdiodo in cui il mercato è collassato, in cui nulla vende, in cui i fumettisti cercano di proporsi in un summit per uscirne in qualche modo, con qualche piano che non immagino, magari vincenti.Ma il potere strategico non è in mano agli autori, non è in mano ai negozianti o ai nerd che appestano i forum.E' in mano alla distribuzione.Sono i distributori che devono cambiare, e devono cambiare o metodo di vendita o lavoro.E devono farlo in fretta.Se non ne sono in grado devono togliersi di mezzo prima che il fumetto scompaia in Italia.»
L'intervento completo dei commenti lo trovate QUI.
Da prendere in considerazione anche i commenti dei gestori di Antani Comics (Terni) e Alastor Milano.
Anche le fumetterie iniziano a dire la loro?