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«Più che informazione, la vostra è soltanto sollevare sospetti e polemiche»

statigenerali[19/10/2010] » Stati Generali: ci scrive lo sceneggiatore Alessandro Di Virgilio.

Riceviamo e pubblichiamo:

Prima di tutto mi scuso pubblicamente per aver usato epiteti irrispettosi nei confronti di Giorgio Messina e Alessandro Bottero, perché l’uso della violenza, anche se solo verbale, non è mai giustificata.

Ma vorrei esternare, una volta per tutte e in termini assolutamente civili, la mia perplessità in merito a Fd'A e sul vostro modo di fare informazione, approfittando per dire la mia sulla Tavola Rotonda.

Posto che sono assolutamente convinto che uno dei “punti deboli” del fumetto italiano sia proprio l’informazione, perché troppo indulgente, spesso morbida e autoreferenziale, secondo me la strada che avete intrapreso non è quella giusta.

Più che informazione, per come la vedo io, la vostra è soltanto sollevare sospetti e polemiche.

Un esempio?

Proprio riguardo la Tavola Rotonda lucchese, siete convinti che tutto il movimento di opinioni che si è venuto a creare sia di un solo colore e rispecchi un’unica opinione comune.

Se solo vi deste la briga di leggere con attenzione quello che si scrive su forum e blog vari, vi rendereste conto che le cose non stanno come le dipingete.

Ognuno di noi che ha avuto la voglia di intervenire in merito ha una sua personalissima opinione che, spesso, non collima con quella di Claudio Stassi, da voi dipinto quasi come il capo di un movimento o di un partito.

La mia personalissima opinione è che l’istanza che sta alla base di tutto ciò, ovvero il “pagamento agli autori” non sia altro che un interrogativo che si apre a raggiera su tutto il mercato fumettistico italiano, a cominciare dagli autori (intesi come sceneggiatori, disegnatori, coloristi, letteristi, grafici, editor), dagli editori (grandi e piccoli che siano), dai distributori, dai rivenditori.

E’ un panorama talmente sfaccettato che l’incontro lucchese non potrà assolutamente dipingere per intero, così come non potrà rappresentare la soluzione definitiva al problema.

Perché il problema c’è ed è inutile nasconderselo. Mi trovo d’accordo con Diego Cajelli e quelli che la pensano come lui, che è un problema essenzialmente culturale di percezione del medium fumetto da parte del “mondo esterno”, che ancora guarda al mezzo come a qualcosa per bambini o per adulti deficienti.

Ma dato che sono dotato di un inguaribile ottimismo, riconosco che con l’avvento del fumetto da libreria di varia, quella percezione sbagliata sta lentamente (molto lentamente) cambiando e che, a meno di crisi tremende, i risultati li vedranno quelli che verranno dopo di noi.

Ma ciò non vuol dire che, visto che i numeri da libreria di varia sono ancora molto scarsi e, quindi, riconoscere senza fingere questo dato di fatto, non si possa fare nulla per migliorare il rapporto autori/editori.

Secondo me, infatti, ci sono delle realtà che, curando meglio l’ufficio stampa e la distribuzione, potrebbero proporre agli autori condizioni migliori, che, almeno nell’immediato, non potranno mai essere come quelle del fumetto da edicola.

Così come se si facesse un discorso serio e fattivo sulla distribuzione.

Questo solo per citare una piccola parte del mercato del fumetto, che è, come ho già scritto, molto più sfaccettato, così come le opinioni di quelli che, come me, vedono l’incontro lucchese come un primo, piccolissimo passo verso una consapevolezza del mercato e delle sue regole.

Quindi, per concludere, benissimo fa Fd'A a riportare le opinioni più varie in merito (magari senza estrapolare e riportandole, come fa Boschi sul suo blog, per intero), ma, magari, senza quei commenti che ingenerano solo inutili e sterili polemiche.

Alessandro Di Virgilio

La rassegna stampa completa di Fumetto d'Autore sui cosidetti Stati Generali del Fumetto potete leggerla QUI.

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