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Si chiamava TOMOJI (Rizzoli Lizzard)
di Matilde Losani. La storia di un approdo al sicuro porto della serenità, dopo tempeste, abbandoni e perdite. Il viaggio di una giovane donna che vive, in apparente superficie i propri dolori, ma che, come una conchiglia, secerne madreperla e s...a trasformare le proprie sofferenze in un tesoro nascosto di nome TOMOJI.
La storia inizia con l’incontro casuale e fugace della protagonista con Fumiaki e spiegherà come una bambina si è trasformata in una donna determinata, risoluta e capace. Sono proprio queste le caratteristiche che porteranno TOMOJI a dichiararsi a Fumiaki, usando sospirate parole dipinte su carta: “... se davvero desideri sposarmi vieni a prendermi al più presto. Sono pronta a venire via con te.”. Di fronte a questo meraviglioso affresco di sentimenti Fumiaki scoprirà di non poter fare a meno di Tomoji, rinunciando alle formali cerimonie nuziali per festeggiare, con pochi intimi, la loro unione.
Taniguchi narra questo processo interiore con delicatezza, conferendo al racconto la freschezza e la bellezza degli anni della protagonista, così come traspare icto oculi dalla copertina.
Tomoji: un nome che ciascuno di noi potrebbe prendere in prestito qualora, di fronte alle avversità e alle scelte sbagliate altrui, scegliessimo di fare spazio al perdono, alla speranza e all'amore, anziché al rancore e alla rabbia.
Si chiamava TOMOJI” di JIRÔ TANIGUCHI, Rizzoli Lizard.
Il volume è prenotabile e acquistabile anche presso:
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