di Matilde Losani. Il volume è rimasto per settimane sul mio fornitissimo e straripante comodino, fino a quando, in un sereno pomeriggio domenicale, non è giunto tra le mie mani.  

Forse volevo che continuasse ad illuminare le mie notti (la copertina è fosforescente per alchimie a me ignote... saranno raggi gamma o Kryptonite?) o forse mi spaventava la sua mole (408 pagine...), ma alla fine ce l'ho fatta! E, dopo solo diversi mesi dalla pubblicazione di quest'opera prima di Adam Tempesta, sono stata catapultata negli infiniti mondi in cui l'improvvisato astronauta Eric si è trovato protagonista in una lotta impari contro l'infinità dello spazio e delle sue creature, guidato ed aiutato da un onnipotente “Polletto” (l'aggettivo non è casuale, suggerito dal simbolo di un occhio all'interno di un triangolo tatuato sulla fronte di questo multiforme aiutante). 

Il confine tra la realtà e le proiezioni di essa nella coscienza di Eric è davvero labile, generando nel lettore una sensazione di smarrimento, anche a lettura terminata. Lo stile underground del disegno aggiunge ulteriore confusione a chi si arrischia a cercare di sbrogliare la matassa della trama, ma il punto è che non c'è modo di uscirne perché qualcuno (che sia il Polletto o lo stesso Tempesta ancora devo comprenderlo...) ha creato un loop che non può essere interrotto da altri se non da colui che vi ha dato origine. 

Tuttavia, una frase sembra suggerire - almeno a me - la sintesi di questa storia, la massima che potrebbe essere fatta propria da ciascuno di noi: “E' rischioso, non lo nego, ma meglio morire provandoci che morire essendosi già arresi da tempo ...”.

ITERO PERPETUO di Adam Tempesta, edito da Eris Edizioni; volume unico, sovracoperta, € 18,00. Si illumina la buio.