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«Considerate la DOUbLe SHOt una sorta di "prima Image" degli anni 90»
[16/08/2010] » Ancora sullo Stato dell'Arte della piccola editoria a fumetti: l'esperienza della Double Shot raccontata dal suo Presidente Alessio D'Uva
Il dibattito on line tra autori ed editori che si sta sviluppando in questi giorni sui forum e sui blog, non ha avuto pausa nemmeno a Ferragosto, segno che la discussione è molto sentita da entrambe le parti e che la convocazione degli Stati Generali degli autori del fumetto ha smosso le acque anche all'interno dei piccoli editori. Molti autori, infatti, fanno precisi appunti ai piccoli editori ,rimproverandoli, soprattutto per quanto riguarda le retribuzioni, di non ricoprire come dovrebbero il ruolo di entry level nel mercato del fumetto italiano. Così dopo l'outing di Mario Taccolini di Arcadia Edizioni, ecco seguire, sul forum di Comicus, un intervento a cuore aperto di Alessio D'Uva, Presidente dell'Associazione Double Shot.
Ve lo riportiamo:
L'associazione culturale DOUbLe SHOt non ha scopo di lucro.
Ogni singolo centesimo che entra nelle casse viene speso per la pubblicazione di nuovi volumi o per presentarsi alle fiere di settore.
Nessuno dei soci fondatori guadagna soldi per il lavoro svolto al suo interno.
Per intendersi, il lavoro di traduzione di Diflot o Preacher, quello di revisione di un po' tutti i soci, quello di impaginazione, adattamento grafico e lettering svolto da me, quello di promozione, quello contabile, NON fruttano a nessuno soldi, ma è tuttalpiù tempo investito da noi per una nostra passione.
Grazie a questa passione, volumi come DEMO, LOCAL, MOM'S CANCER, MACANUDO 1, INTERNI 1, DON ZAUKER sono stati stampati, esauriti e ristampati.
Nonostante che in giro ci dicessero che le ristampe sono un'utopia.
Per quasi tutti quei volumi la prima tiratura è stata di 1000 copie, eccetto MOM'S CANCER (1500) e DON ZAUKER (3000)
A fronte di tutto ciò, i contratti che gli autori firmano con noi possono essere di 2 tipi:
1) l'associazione paga le spese di stampa di un volume e, una volta rientrate, divide i ricavi con l'autore nell'ordine 80-20 % (80 all'autore e 20 all'associazione)
2) L'autore si autoproduce (pagandosi la stampa) e riceve l'80% del prezzo di vendita dalla prima copia venduta (il tutto è ampiamente rendicontato. Se siete stati nostri clienti a una qualsiasi mostra, avrete notato che per ogni albo venduto rilasciamo regolare ricevuta intestata)
Toglietene le spese di stampa circa 5000 euro e poi fate le proporzioni 80/20.
Dividete il tutto per il numero di pagine e ditemi che cifra ne viene fuori.
Dopo trovatemi un altro editore che fa un trattamento come quello (A PAGINA!).
Ecco. Questa è una delle cose che volevo chiarire. Ovvero che le nostre scelte vengono fatte cercando di essere sempre dalla parte dell'autore.
A volte ci riusciamo, altre meno, ma non abbiamo MAI e ripeto MAI cercato di prendere in giro degli autori.
E' accaduto il contrario, in una occasione, e si è rotta un'amicizia.
E questa è la cosa peggiore che poteva capitare.
Dare l'80% di royalties e lavorare per quanto possibile sulla promozione di un volume è il massimo che siamo riusciti a fare.
Capite che significa l'80% a fronte di uno standard dell'8%?
Che per guadagnare la stessa cifra, gli autori di DON ZAUKER avrebbero dovuto vendere 30.000 copie! Una tiratura che noi non potevamo permetterci (ma che probabilmente il mercato avrebbe accolto).
Dopo una prima stampa con noi (esaurita in 2 mesi e mezzo), i Paguri sono stati contattati da Planeta che gli ha chiesto i diritti per Italia e altri due paesi.
Noi abbiamo inviato agli autori una lettera che li liberava immediatamente dal vincolo contrattuale che avevano con noi.
Inciso: il contratto standard con Double Shot ha validità 1 anno ed è rinnovabile di anno in anno con il tacito accordo. Il contratto comprende lo sfruttamento dei diritti per l'Italia. Se il volume viene venduto all'estero, DOUBLE SHOT non ci vuole guadagnare un euro su quella vendita e i soldi vanno tutti agli autori.
Dopo l'esperienza con l'altro editore, i Paguri hanno deciso di fare un secondo numero di DON ZAUKER nuovamente con noi... Aumentando la tiratura!!!
Questo perché? Vi lascio la risposta...
Altra cosa: più di una persona mi ha detto che non trova giusto che gli autori paghino i loro volumi. Questo viene fatto attraverso dei contributi volontari fatti all'associazione (a fronte, nuovamente di una ricevuta). Andate a chiedere a Ausonia se non è stato contento di pagarselo e di vedersi rientrare immediatamente anche quei soldi, oppure ai paguri stessi che a Lucca dell'anno scorso si son venduti metà dell'intera tiratura.
Gli saranno rientrati i loro soldi?
Consideravo la DOUbLe SHOt una sorta di "prima Image" degli anni 90, dove gli autori avrebbero potuto rifugiarsi a pubblicare le loro cose e a guadagnare il giusto per il lavoro fatto (in fondo, gran parte degli editori odierni non fa altro che confezionare il lavoro di altri e per far questo si prende quasi tutta la torta).