Fumetto d'Autore ISSN: 2037-6650
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L'Editoriale » L’editore è l’unico che non guadagna niente

edicola

di Alessandro Bottero

[22/06/2010] » Per la serie “polemiche estive, con contorno di blog”, il discorso “Armentaro vs. Parrucconi della Satira” si è evoluto. Adesso ci si è spostati a livello di “Livello minimo di Retribuzione”, o anche “Gli Editori Vanno In Giro In Porsche, Mentre Gli Autori Sono Il Nuovo LumpenProletariat!”, che tradotto alla buona significa: “Gli editori a fumetti fanno i soldi, perché non pagano gli autori, e ci godono nel farlo inquantoché sono tutti bugiardi, coprofili, bastardi, e distruggono le speranze dei giovani che  tanto vorrebbero vivere la loro passione artistica”.

Ok, finito l’incipit (che un un bell’incipit serve sempre e predispone il lettore al resto dell’editoriale) passiamo  alle cose serie.

Chi dice che l’editore (in  questo caso editore a fumetti) guadagni, e che l’autore è l’unico che non guadagnia, dice una cosa non vera. Al massimo posso ammettere una totale ignoranza di come sia oggi (giugno 2010), la situazione nel mercato editoriale, ignoranza che porta a dire cose senza alcun riscontro con la realtà.

La realtà qual è? È che non si vende. Punto. Non-Si-Vende.

I fumetti non vendono. Non vendono in edicola. Non vendono in fumetteria. Non vendono il libreria di varia. Volete dei numeri? Ci sono volumi PRENOTATI (non venduti, ma PRENOTATI) nelle librerie di varia, a fumetti, di editori (faccio  nomi  a caso…) come BD, o Coconino, o anche Panini, che arrivano a 140 copie, o a  70 copie, o a 200 copie prenotate.  Mi spiego? Facciamo un esempio a caso….Anna Mercury della Avatar, pubblicata da BD. Come reagireste se, sempre per ipotesi, vi dicessi che Anna Mercury dell’Avatar, volume che  doveva spaccare il mondo, attesissimo da forumisti, critici e benefattori, in realtà potrebbe aver avuto non più di 150 copie prenotate, in prima battuta? O che Solomon Kane della Panini (sempre per ipotesi) potrebbe non arrivare a 100 copie prenotate in LIBRERIA DI VARIA?

Certo, poi magari ci sono prodotti che hanno 3999 copie prenotate, prodotti incredibili, su cui però, immagino e presumo, tu debba pagare licenze e royalties qui e lì.

O vogliamo dire che la Coconino (no, dico…la COCONINO, mica pizza e fichi), in una ipotesi fantasiosa e pazzerella, ha PRENOTATI in libreria di varia che oscillano tra i 150 e i 250 pezzi a volume.

Allora, mettendo assieme tutte queste ipotesi, fantasie, parole in liberà, e dichiarando a scanso di commenti piccati o repliche stizzite che tutto quel ho detto può essere totalmente sbagliato, e ogni singolo volume da me citato potrebbe anche avere prenotazioni per DECINE DI MIGLIAIA di copie nelle librerie di varia, rimane il fatto che con 140 copie prenotate e un presumibile venduto di un centinaio circa, e con lo sconto delle librerie, tu dal volume X nel canale LIBERIA DI VARIA, ricavi chessò….vogliamo dire 300 euro? Quando magari ne hai pagati 1.000 solo per i diritti di pubblicazione.

Vogliamo dire che gli ordini nelle fumetterie stanno calando, e che le fumetterie (non solo Altroquando, ma anche altre) non riescono più ad essere puntuali nei pagamenti al distributore, e quindi questo si ripercuote nei pagamenti all’editore?

Vogliamo dire, una volta per tutte, che il discorso “l’autore è l’unico che non ci guadagna”, è sbagliato, e che andrebbe rovesciato nel senso di “L’autore non ci rimette soldi”?

Esaminiamo la filiera alimentare: Autore (realizza l’opera) => Editore (la produce) => Tipografo (la stampa) => Distributore (la distribuisce/porta nei punti vendita) = Libreria (Varia/Fumetteria, la vende).

È sensato dire che in questa filiera l’Autore è il SOLO che non guadagna? L’unico? E tutti gli altri invece ricavano GUADAGNI dal su lavoro? No. Non ha senso. Perché se di un volume tu stampi 1.000 copie e ne vendi 200 tu editore non guadagni niente. Anzi. Ci rimetti, e ci rimetti tanto.

Se (passo alle edicole) stampi 20.000 copie di una rivista e ne vendi 3.000, anche se su internet quella rivista è osannata/lodata/adorata, tu editore ti stai suicidando. La rivista amata/osannata/lodata andrebbe chiusa subito. E se 25 bloggher si lamentano, bisognerebbe dire “Sapete che si fa? Suddividiamo il conto del tipografo per la rivista amata/lodata/osannata in 25 frazioni. Ne pagate voi una a testa, e così la rivista che amate/osannate/adorate resta in edicola.Altrimenti ciccia, perché a scrivere un bel post sono capaci tutti, ma a cacciare i soldi alla fine è sempre L’EDITORE, mai l’AUTORE o i  bloggher.”

Allora….Tariffa minima per gli autori, sennò “sono gli unici che non guadagnano!”?

No.

Sapete, anche a me piacerebbe vivere, senza lussi eccessivi, del lavoro di editore. Mi piacerebbe. E credo piacerebbe a tutti i miei colleghi/rivali editori.

Ma sospetto anche che forse uno o due, tra gli editori di fumetti, vivano del loro essere editori di fumetti. Il 90% di noi fa ALTRI lavori per vivere. Perché dovrebbe essere diverso per gli autori?

Davvero senza polemica, fatemelo capire. E poi spiegatemi anche come si fa, perché vorrei riuscirci anch’io.

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