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L'Editoriale » Print on Demand: meglio tardi che mai….
di Alessandro Bottero
Su Lazarus Ledd (numero 3), la collana delle Edizioni If, che ristampa il personaggio già pubblicato dalla Star Comics, leggo, in seconda di copertina, quanto segue : “Grazie anche alle nuove tecnologie del digitale, che permettono risultati pressoché identici a quelli della stampa tradizionale, si apre una stagione di riproposte”.
Cosa vuole dire? Contestualizziamo l’affermazione. Edizioni If è presente in edicola con cinque collane di ristampe, ossia Capitan Miki, Mister No, Il Grande Blek, Il Comandante Mark, e Lazarus Ledd. A queste, negli anni passati, si erano affiancate Nick Raider, Storia del West poi diventata Storia del West presenta, Tarzan, Akim. Ultimamente la collana Storia del West Presenta, aveva interrotto le pubblicazioni col numero 68, lasciando in sospeso la pubblicazione della serie Un Ragazzo nel Far West. A questo punto Edizioni IF ha avuto un’idea: perché non pubblicare gli ultimi 7 volumi previsti per chiudere il ciclo di Un Ragazzo nel Far West, basandosi non più sulla stampa tradizione in tipografia, ma utilizzando il sistema del Print on Demand, raccogliendo le richieste effettive per tali albi, e stampando solo il quantitativo di copie necessarie a soddisfare tale richiesta?
Ossia, non stampare più 10.000 copie di un albo da mandare al macello in edicola, vendendone magari 1.000, ma raccogliere le richieste effettive, e calibrare la tiratura del numero di copie effettivamente richieste.
Questo fatto apparentemente porterà le Edizioni If a recuperare altri fumetti classici, secondo il sistema del Print on Demand. Infatti, se leggo che grazie alla stampa in digitale “si apre una stagione di riproposte”, mi pare corretto pensare che le Edizioni If in futuro recupereranno personaggi, altrimenti lasciati nel dimenticatoio, calibrando la stampa degli albi a loro dedicati col sistema del Print on Demand.
Ok. Perché ne parlo? Per due motivi. Primo, perché questo dato è passato sostanzialmente sotto silenzio da parte di tutti, mentre è estremamente interessante, e potrebbe essere UN modo (non IL modo, ma uno dei possibili) con cui il fumetto riesce a sopravvivere. Ossia calibrando la produzione, per chi è davvero interessato.
Secondo perché mi fa sorridere come ci sia una casa editrice che da anni segue esattamente questa strategia, ossia il Print on Demand, e che proprio grazie a questa strategia ha realizzato recuperi di prodotti storici come PT7, o Engaso, ossia la Cagliostro E-Press. Ed anche io, come Bottero Edizioni, per alcuni prodotti ho utilizzato lo strumento del Print on Demand.
Bene, quando lo faceva Cagliostro E-Press, la si accusava (e magari qualcuno lo pensa tutt’ora) che utilizzare lo strumento Print on Demand, sia essere non un editore, ma una “copisteria”, come se “solo se stampi 1000 copie minimo del MIO volume sei un vero editore!”.
Se invece Edizioni If dice esplicitamente che in alcuni casi conviene usare lo strumento del Prtint on Demand, e d’ora in poi lo userà, nessuno dice nulla. I “Talebani della visibilità per gli autori/fumetti” stanno zitti.
Ben venga il Print on Demand, se permette di pubblicare opere nuove, e recuperare classici storici.
Ben vengano tutti i modi con cui si può sopravvivere a questa crisi terrificante.