Fumetto d'Autore ISSN: 2037-6650
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L'Editoriale » Etna Comics 2013: il ReBottage

etnacomics2013 editoriale02di Alessandro Bottero

In Italia ci sono tante manifestazioni a fumetti. Tante, forse troppe. Alcune hanno una loto identità precisa. La Regina, la Commerciale, la Sedicente Artistica, la Antiquaria, la Popolare (ognuno abbini il nome alla manifestazione che ritiene più azzeccata). Poi c’è Etna Comics, che a mio modesto modo di vedere, modo di vedere formatosi in ventidue anni di presenza a tutte le manifestazioni svoltesi in Italia dal 1991 ad oggi (ok, magari me ne sono sfuggite tre o quattro…) è oggi, nel 2013, in QUESTA situazione di mercato e di realtà effettiva del mondo del fumetto, se non la migliore in assoluto una delle prime tre in Italia. Per me è la migliore, ma per amore di par condicio diciamo che è alla pari con altre che esistono da decenni (Etna Comics solo da tre anni).

Lo dico per farmi trattare bene dall’organizzazione? Perché mi pagano? Perché le altre mi stanno antipatiche? No. Lo dico perché dati alla mano è vero. Come valuto una manifestazione? La valuto sotto una serie di elementi:

- aspetto commerciale (ossia la quantità di proposte/novità offerte all’acquisto dei frequentatori, e il risultato di incasso del singolo standista);

- aspetto culturale (numero e promozione delle mostre; numero e spessore culturale delle conferenze/workshop; presenza di un CATALOGO; risposta del pubblico alle proposte culturali);

- aspetto organizzativo (efficienza dei servizi; velocità di risposta alla richiesta di intervento da parte degli standisti; cura ed attenzione dell’organizzazione verso gli ospiti; coordinamento e competenza nel proprio campo di ogni singolo membro dell’organizzazione);

- aspetto popolare (affluenza dei visitatori e varietà delle tipologie di pubblico (dal collezionista duro e puro al ragazzino appena affacciatosi sul fumetto);

- aspetto didattico (presenza di scuole di fumetto come standisti/organizzazione e momenti di didattica all’interno del programma);

- aspetto servizi (bagni e bar per la sopravvivenza quotidiana degli espositori)

Ora, fatto salvo che l’ultimo punto è quello dove il 99% delle manifestazioni frana, perché il servizio di pulizia all’interno dei complessi dipende da appalti esterni a chi organizza la singola manifestazione, e che anche il servizio di ristorazione presente all’interno delle strutture non dipende da chi organizza le manifestazioni, e detto che sotto questo punto di vista Etna comics ha delle pecche come le hanno tutte le manifestazioni (bisognerebbe pulire più spesso i bagni e cercare di stabilire degli accordi con il punto bar per dei bonus per gli espositori), e che quindi per l’u,timo punto siamo alla pari con Lucca, Roma, Torino, Milano, Napoli eccetra eccetra, per quel che riguarda gli altri punti, esaminandoli tutti, e incrociando i vari aspetti, la valutazione complessiva di Etna Comics è altissima.

Ci possono essere meno novità presenti, perché ci sono meno espositori presenti che a Lucca o Napoli, ma ce ne sono molte di più rispetto a Roma, Milano o Torino.

A livello di mostre possono essere meno che a Lucca, ma sicuramente più che Roma, e alla pari con Napoli, e soprattutto erano disponibili i CATALOGHI per la mostra di Sergio Toppi e Sergio Cavallerin, mentre a Lucca sono anni che di cataloghi nemmeno l’ombra.

L’attenzione per gli ospiti supera alla grande qualsiasi cosa possano fare sia Lucca che Napoli che le altre manifestazioni, visto che tutti i giorni (TUTTI i giorni) agli ospiti viene offerto il pranzo, e tutte le sere (TUTTE) viene offerta la cena, ossia c’è un’attenzione COSTANTE per tutta la durata della manifestazione, e non una sera su tre o quattro. Mi potreste dire “Bella forza. Altre manifestazioni hanno più ospiti”. E io dico “Bella forza, ma ALTRE manifestazioni hanno MOLTI più fondi a disposizione, alcune addirittura fondi pubblici, se non sbaglio circa 200.000 euro per promuovere il turismo o ricordo male?” Massimo rispetto e sostegno assoluto a chi si fa (scusate il francesismo) un MAZZO TANTO con molti meno soldi a disposizione.

L’afflusso di pubblico quest’anno è stato superiore all’anno passato, superando di molto i 40.000 spettatori, cifra che per una manifestazione nata nel 2011 è un traguardo incredibile.

La realtà dei fatti è che Etna Comics è riuscita a proporsi come polo aggregativo di tutta un’area (Sicilia in massima parte e Sud Italia limitrofo per una parte significativa ma residuale) che di solito non partecipa alle altre manifestazioni nel corso dell’anno. È all’80% un pubblico stanziale, intendendo stanziale = siciliano. Quindi è un pubblico che gli editori non incrociano nel corso degli altri eventi, e quindi chi come la Panini Comics si è chiamata fuori per motivi abbastanza incomprensibili (e non dico altro) ha sbagliato alla grande. Sia sotto il profilo COMMERCIALE di vendita ed incasso , sia sotto il profilo EDITORIALE di promozione dei propri prodotti. Ma ognuno fa la sue scelte, e poi accetta la conseguenze.

Personalmente le cose che mi colpiscono sono sempre due:

- a livello di persona che cerca di lavorare in questo campo anche per promuovere e diffondere contenuti, l’elemento che trovo molto presente ad Etna Comics è il piacere e la voglia dei frequentatori di ascoltare e partecipare ai momenti culturali, siano essi workshop o conferenze. Rispetto a manifestazioni dove alle conferenze o ai laboratori partecipano in due o tre sparuti lettori, vedere le varie sale sempre ricche di presenze, e presenze vive e vivaci, fa piacere.

- a livello di persona che ama avere dei rapporti umani positivi ed arricchenti con chi organizza un evento a cui partecipo l’intensità ed il calore di Etna Comics rimane insuperabile. Antonio, Alessio, Antonio, Monia, Sergio, Dario, Pippo, e tutti gli altri nessuno escluso, sono persone di una cortesia, un garbo e una professionalità che fa bene al cuore.

Chiudo salutando i vecchi amici con cui sono stato, come sempre, bene: Marco, Carmelo, Padre Stefano Marcello, Fabrizio Gianni, Luciano, Luca, Emilio,Dino, Pasquale, Emanuele, Antonio, Luca, Andrea, Ilaria, Gian Marco, Pino, Gualtiero e due che ho conosciuto a questa edizione e che hanno arricchito l’esperienza: Paolo Cossi, ottimo disegnatore e ottima persona, e Giovanna Casotto, che è una autrice completa e che dovrebbe prendere più consapevolezza del proprio valore.

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