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L'editoriale. Bonelli: il futuro è Young?
di Alessandro Bottero. Il giovane Martin Mystere. Dragonero Young. E poi la serie di cui si parla, si parla, si parla e si parla: 4 Hoods.
Pare che all’interno della Bonelli la nuova strategia sia quella di tentare di realizzare prodotti Young, che in alcuni casi sono solo le versioni ringiovanite dei personaggi adulti pubblicati dalla casa editrice.
Chiariamo subito una cosa. A chi dice che questa è una normalissima operazione di marketing rispondo che il marketing non esiste. Non esistono strategie di mercato capaci di dirti cosa venderà meglio da qui a due anni (il tempo necessario per realizzare una serie Bonelli). I focus group fatti a febbraio 2017, radunando gruppi di giovani lettori al limite possono dirti cosa piace ai lettori a febbraio 2017. Ma un editore che imposti un lavoro da qui a uno o due anni, o anche da qui a tre mesi, sulla base di un discorso “A me oggi mi piacciono i dinosauri” è un editore idiota. Ed è gusto che paghi le agenzie di marketing migliaia di euri per questi studi di mercato che sostanzialmente sono aria fritta. Se sei cretino è giusto che qualcuno ti sfrutti e ti faccia pagare per aria fritta, visto che te vuoi l’aria fritta.
Stabilito quindi che il marketing non esiste, e che quindi se uno un anno fa il settore marketing della Bonelli ha detto “Studi di marketing dicono che bisogna realizzare serie con i personaggi bonelli in versione ringiovanita, quindi iniziamo a lavorare ora sulla base di questa previsione e poi pubblicheremo il risultato tra un anno” ha detto una idiozia, e idiota l’editore che gli ha dato retta, la domanda è: ma poi queste cose vendono?
La risposta , ad esempio, del progetto in 12 uscite dedicato a Martin Mystere è : assolutamente no. Non vendono, o meglio ovviamente qualche copia la vendono, ma molto al di sotto delle speranze, rivelandosi nei fatti un esperimento fallito.
Che senso ha “ringiovanire” o “giovanilizzare” un personaggio sperando così di attirare un pubblico più gggiovane, quando di fondo non si è capita una cosa: i ggggiovani non leggono. Non leggono giornali, non leggono libri, non leggono riviste. Perché mai dovrebbero leggere fumetti? Al limite leggono brevi testi o brevi post su Facebook o sui social. Ma se cala l’utilizzo e la lettura di libri, giornali, riviste nella fascia giovanile, mi spiegate quale genio (del marketing, appunto) può essere convinto che invece i giovani leggano i fumetti? E leggeranno di più se prendi Martin Mystere e lo ringiovanisci, se prendi Dragonero e lo rendi bambino. O se di punto in bianco fai fumetti per ragazzini.
Non ha senso appunto, o meglio ha un senso: quello del maiale. Cosa si dice del maiale? “Del maiale non si butta nulla”. Dragonero è l’unica nuova serie lanciata negli ultimi anni che non sia in perdita nelle edicole? E allora sfruttiamola all’osso, facendo anche la versione bambina. Hai visto mai che ci vada bene? Infatti è vero che c’è sempre qualcuno che vince alla lotteria, ma ci sono milioni di altri che non lo fanno. È vero che potrebbe esistere un’idea favolosa che conquisterà i ragazzi e li porterà a leggere. In fin dei conti con Harry Potter è successo questo. L’idea inaspettata (e NON frutto di strategie di marketing. Il marketing delle case editrici aveva giudicato Harry Potter una cazzata) che per miracolo attira milioni di persone che prima NON leggevano. Tutti sognano di avere l’idea che sarà il nuovo Tex o il nuovo Dylan Dog, così che centinaia di migliaia di lettori che prima NON leggevano fumetti saranno conquistati. MA finora le acutissime strategie id marketing non sono mai riuscite a trovarla. Perché più la cerchi tentando di usare le regole del sistema, meno la troverai. È un po’ una cosa Zen. Più sei ossessionato nel cercare una cosa, più le tue ossessioni ti impediranno di trovarla. È solo quando NON la cerchi che il libero gioco creativo farà sì che - forse – la creatività miracolosamente si unirà in un mix imprevedibile, dando vita a un nuovo miracolo editoriale.
Il futuro Bonelli è lo stile Young?
No. il vero futuro sarebbe quello di pubblicare storie belle. Storie che una volta chiuso l’albo ti facciano dire: “Cazzo e ora devo aspettare un altro mese prima di leggere un’altra storia di questa collana?”.
Ma oggi, siamo sinceri… quale collana di quale editore riesce a far dire questo al lettore?