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L'Editoriale » Levateci i Cosplayers dai Coglioni!

[19/01/2010] » Ecco il grido che dopo Lucca Comics & Games si è levato dalle anime belle, dal petto degli innamorati del fumetto, dalle bocche di chi starebbe notti intere a discutere su quanti peli della barba ha Alan Moore, e se gli stessi sono da considerare come reliquie del Santo protettore del fumetto, qualora se la tagliasse, ma che restano vittime di un attacco isterico se qualcuno osa ridicolizzare il fumetto, vestendosi da Lamù.
Poi ci stupiamo che il fumetto sia un mondo maschile-adolescenziale (anche se hai 50 anni…). È ovvio no? “La casa sull’albero è il NOSTRO club! Niente ragazze!”.
Solita vecchia storia.
Prima erano i Games che rompevano. Che ci azzeccavano i giochi con il FUMETTO? Niente! Poi però, siccome Lucca Games è cresciuta, e sia come numero di espositori, sia come INCASSI si mangia Lucca Comics, gli organizzatori di Lucca, saggiamente, finora hanno resistito alle richieste di chi vorrebbe una "pulizia culturale” della mostra Lucchese.
Impossibilitati a colpire i Games, allora il nemico è diventato il Cosplay. Che ci fanno questi COGLIONI vestiti come PUPAZZI, a disturbare ME, fine esteta ed amante del fumetto culturalmente impegnato, mentre sto sbavando davanti all’ultima TRUFFA ordita dall’autore X, che mi vende i suoi disegnini di quanto aveva tre anni, spacciandoli per prove d’autore?
“Ma che sei scemo a comprare quella cosa? Non ti rendi conto che ti stanno sfruttando, vendendoti i disegni di quando XXX andava all’asilo?”
“Ma che dici? Quella è ARTE!” (oppure “Quella è SATIRA!”, decidete voi)
Invece gli scemi sono quelli che si fanno i vestiti GRATIS, che NON SPENDONO, e che si GODONO la fiera senza onanismi fumettofili.
Vabbé.
Allora, come dicevo, è stato individuato un nuovo nemico: il Cosplay. Avete presente quando è crollato il Muro di Berlino? Via i russi serviva un nemico nuovo. Stessa logica: via i games, sotto con il Cosplay.
Primavera 2009. Napoli Comicon.
Una disposizione idiota della planimetria interna, per cui l’angolo/punto cardine degli snodi interni alla manifestazione è stato appaltato a Guitar Heroes, e la sala più grande è stata assegnata iin prevalenza come sempre a XL, riempendola di FUFFA, e l’incapacità da parte degli organizzatori di gestire con buon senso l’afflusso del pubblico, manda in tilt il tutto.
Alle 11:30 di sabato si chiudono i cancelli. Chi c’è c’è. Chi non c’è si attacca. Si riaprono la sera tardi
Giusto! Rigore! Tolleranza zero! Tanto chi sono quelli? Spettatori paganti? E chi se ne frega! I soldi? E chi se ne frega! Gli standisti dentro non vendono? Chi se ne frega!
Che succede? Che tornati da Napoli apriti cielo! AHHHHHHHHH!!! Colpa dei cosplayers, che sono calati in massa, tipo lemming, e hanno invaso Castel Sant’Elmo! Cacciamoli, e tornerà bello come prima! Anzi, cacciamo tutti! Teniamo solo gli editori seri, stimati, editori di fumetti seri, concettosi, degni di rispetto!
La polemica pare placarsi…
Autunno 2009. Lucca Comics & Games. Affluenza record. E anche qui i Cosplayers sono il nemico. Danno fastidio, non comprano, sono brutti, puzzano, ingombrano, e così via. Ci manca solo che si dica “Negri, ebrei, comunisti, e omosessuali” e il campionario dei cliché è completo.
Anche qui, dopo il solito sfogo la polemica si placa.
Inverno 2010. Comunicato di Napoli Comicon per l’edizione del 2010.
Si decide di scindere Napoli Comicon in due. Castel Sant’Elmo e Mostra di Oltremare.
Dal Comunicato ufficiale di Napoli Comicon:
“A Castel Sant’Elmo resteranno gli Editori e gli Antiquari, gli Ospiti con le Mostre, gli Incontri, i Laboratori per le scuole, gli Autografi e tutto il Programma Proiezioni di CartooNa, in Auditorium, Sale Video e Sala Multimediale.
Alla Mostra d’Oltremare andranno le Librerie e i Distributori, i Giochi e Videogiochi, i Cosplayer, il Merchandising e i Gadget, e in genere tutto quello che ruota intorno al mondo del Fumetto come prodotto derivato.”
Ok. E, di grazia, quanto sarebbero distanti i luoghi? Ve lo dico io.
Posso dire che è una cosa che io trovo sbagliata? Posso dire che non ha senso (per me, ovvio)?
Posso esprimere alcune perplessità?
Editori a Castel Sant’Elmo, e Distributori alla mostra di Oltremare.
Ok. Quindi Panini Comics a Sant’Elmo, e Pan distribuzione a Oltremare.
Quindi Planeta/Magic/ecc, ecc, ecc, a Sant’Elmo, e Alastor a Oltremare.
Quindi Star Comics (se venisse) a Sant’Elmo, e Star Shop a Oltremare.
E questo va detto bello chiaro e forte, perché se poi a Castel Sant’Elmo o alla mostra di oltremare, ossia in un solo posto, trovassi i due elementi di ognuna di queste dualità, allora direi “Ma che, fate le regole e poi le cambiate come vi pare?”
Ancora: ma perché si pensa sempre che uno vada a una mostra solo per UNA cosa?
Magari io vado a una mostra per:
- vedere le novità;
- assistere a un incontro;
- comprare un videogioco;
- cercare un arretrato;
- vedermi i cosplayers;
- fare quello che mi va di fare, COME mi va di farlo.
Bene, scindendo UNA mostra in due tronconi distanti dieci chilometri l’uno dall’altro, in pratica si costringe la gente che viene un giorno solo a SCEGLIERE una delle due sedi, ovviamente danneggiando a livello economico l’altra.
Ancora: ma il costo dei mezzi pubblici, dei tassì o della benzina che devo sostenere io semplice utente, me lo ripaga la mostra? No perché se il biglietto costa X, e poi ci devo aggiungere un altro X per fare avanti e indietro alla fine la mostra non costa il prezzo del biglietto e basta, ma per le persone normali costa biglietto di ingresso + tutti i soldi spesi per girovagare tra i due tronconi.
Ma alla fine il discorso è solo uno.
La voglia di avere un club riservato. E questo mi fa dire che, personalmente, è l’idea di fondo che trovo sbagliata. Questa volontà di separarsi, di mantenere degli steccati.
Anche se alla fine gli incassi dei singoli stand non saranno toccati (io credo che questa scelta sarà terribile o per gli editori, o per i negozianti, ma posso sbagliarmi), anche se alla fine la gente dicesse “Ahhhhh, che bello! Come si stava comodi”, è l’idea di fondo che è sbagliata.
Non si vuole accettare il diverso, e allora lo si sposta altrove. “Lì stanno comodi, possono fare tutto quello che vogliono, hanno i loro spazi, e soprattutto NON MI ROMPONO I COGLIONI MENTRE FACCIO LA FILA PER AVERE IL DISEGNINO DI XXX”.
Trovo molte similitudini tra questo atteggiamento e altri atteggiamenti, in altri campi, che se detti da altri avrebbero già provocato alti lai di condanna anti-razzista.
PS. Diverso è se mi si dicesse “Signori, abbiamo la Fiera di Oltremare. Gradualmente sposteremo TUTTO il Comicon lì, unendolo al Gamecon, e realizzando così finalmente il contraltare primaverile di Lucca Comics. Ora, per motivi contrattuali/immagine/qualsiasi dobbiamo ANCORA mantenere un piede a Castel Sant’Elmo. Ma in futuro Napoli Comicon si sposterà totalmente nella nuova località.”.
Questo lo troverei comprensibile. C’è una strategia commerciale/fieristica plausibile, ci sono, magari, degli impegni ancora in essere, e quindi sei costretto a rispettarli. Crei dei disagi ai pubblico e agli espositori (disagi INDUBBI), ma la sincerità è sempre apprezzata. In fin dei conti la mostra di Oltremare è una struttura bella capiente, ed in grado di accogliere eventi del genere. Ma ammantare la decisione di splittare il tutto, con motivazioni culturali, lo trovo …..”francamente inelegante”.