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L'Editoriale » E mentre ci guardiamo l’ombelico la gente muore…
di Alessandro Bottero
[22/01/2010] » Haiti. Catastrofe. Oltre duecentomila morti (duecentomila, non so se riuscite a immaginare una cifra del genere….).
È successo una decina di giorni fa, e la tragedia non accenna a placarsi. Se ne parlo solo ora è per alcuni motivi. Per prima cosa speravo che gli aiuti e l’organizzazione riuscissero ad arginare la catastrofe del “dopo”, cosa che invece non è successa. E per seconda, e sono sincero, non volevo ritrovarmi tra le mani un’altra serie di commenti del tipo “Noi vogliamo parlare solo di fumetti, chiaro? Come ti permetti di parlare d’altro?”. Poi però mi sono detto che se una persona non parla di cose del genere, allora la mattina quando si vede nello specchio si deve sputare in faccia. E mi sono detto anche che questa è una platea, per quanto piccola, e che ripetere, anche da qui, che fare qualcosa per aiutare la gente di Haiti non poteva essere sbagliato. Anche se non si parla di fumetti, di dottrine, di siti, di quanti contatti ho io e tu no, di quanto sono figoso, e così via.
E allora oggi l’editoriale è molto breve. Duecentomila morti. Un milione e mezzo di senza tetto. Un milione e mezzo di esseri umani come noi che si ritrovano di colpo senza nulla. Allora voglio essere chiaro. Quanto spendete al mese in fumetti? 10 euro? 100 euro? Bene, allora ecco finalmente l’occasione per dimostrare un minimo di coerenza, con le belle parole che ho letto su internet nei vari siti/blog/forum.
Scegliete un modo per far arrivare i soldi ad Haiti (e fra poco vi dirò la mia opinione a riguardo), e poi inviate almeno il 5% di quello che spendete al mese in fumetti. Spendete 100 euro in fumetti? Mandatene almeno
Sono massimalista? Giustissimo. Lo sono. Basta che si faccia qualcosa.
Riguardo a come inviare i soldi devo dire di avere un’opinione molto particolare.
Ad Haiti il governo non esiste più. Non ci sono strutture in grado di gestire gli aiuti che arrivano. Viveri e medicinali restano ammassati, perché non ci sono strutture in grado di distribuirli. Io sono convinto che in questa situazione l’unica via, perché i soldi dati arrivino davvero agli haitiani, sia rivolgersi alla Chiesa. Dare concretamente in mano i soldi a qualcuno che và lì. Diversamente i soldi resteranno bloccati nei conti correnti, perché le banche che li devono gestire non rischieranno di metterli in circolazione ad Haiti. Quindi resteranno nei conti correnti, quindi genereranno interessi, quindi le banche avranno una mole di capitali immobilizzati da poter “gestire” nell’attesa. Oltretutto come potrebbero distribuirli, se non ci sono più strutture amministrativo-burocratiche per gestire le varie operazioni finanziarie? Ecco perché non parlo e non illustro i modi “ufficiali”, con cui inviare i propri soldi . Perché, esperienza passata, non sono efficaci al 100% nel farli arrivare concretamente e totalmente là dove servono. Piuttosto informatevi presso le Caritas delle vostre città, assicuratevi che i soldi dati vengano effettivamente portati in loco ed usati lì, e poi dateli.
I missionari non rubano i soldi che gli vengono affidati per chi è nei guai.
Non ho parlato di fumetti oggi. Ma sarebbe ora che si capisca che nella vita non ci sono solo i fumetti.