- Categoria: Lanciano 2010
- Scritto da Ilaria Ferramosca e Fabrizio Malerba
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Il futuro è adesso: intervista ad Antonio Fara
[25/04/2010] » Lanciano nel Fumetto 2010 - Giorno 2 - ore 16.00
Quali sono stati gli esordi di Antonio Fara?
Ho cominciato come disegnatore, su testate come Cyborg, Orient Express e Comic Art; riviste contenitore che raccoglievano storie brevi. Le mie, in ogni caso, non erano storie realizzate interamente da me, ero affiancato da alcuni sceneggiatori.
L’esperienza è stata interessante e il ricordo di essa molto bello; ma i tempi sono cambiati ed è necessario adeguarsi all’evoluzione dei tempi. Tali evoluzioni, oggi includono vari campi della nostra vita, compreso il modo di leggere e disegnare il fumetto.
Così c’è stato un mio avvicinamento verso le storie più lunghe e il fumetto seriale. Quello che ho notato, infatti, è che la gente vuole immergersi nella lettura, quasi per un istinto di evasione dalla realtà. Per cui è alla ricerca di storie di ampio respiro, che consentano al lettore di astrarsi dal quotidiano.
Considera l’”intrusione” della tecnologia nell’arte come un segno di crisi per il fumetto?
No, non mi sembra un segno di crisi, o almeno non in senso negativo. Se per “crisi” intendiamo evoluzione e cambiamento, forse in questo senso sì. C’è ancora un passaggio non compiuto, rispetto al decennio precedente, un protendere ancora verso il futuro e l’evoluzione scientifica, che si manifesta soprattutto dal prediligere il virtuale al reale. Molti disegnatori preferiscono, per esempio, disegnare direttamente sul pc, mediante tavolette grafiche, o rielaborare i propri disegni al computer, piuttosto che realizzarli fisicamente su carta. Per questo, spesso, molte mostre ed esposizioni sono più presenti e visitate sul web, che non di persona. Possiamo dire che c’è ormai una sempre minore esigenza di fisicità. Questo è un vero e proprio cambiamento nella cultura popolare, che ha portato di certo anche i disegnatori a sperimentare nuovi modi di comunicare.
Natan Never è il personaggio più noto tra quelli da te disegnati. Quella per la fantascienza è una tua vera a propria passione?
In realtà non è del tutto così, tant’è che i miei primi lavori non erano affatto di fantascienza; erano storie gialle, noir, o ispirate alla commedia cinematografica degli anni ’20 e ’30. L’interesse per la fantascienza è arrivato dopo, assieme al mio tendere verso il fumetto seriale.
Quali sono i progetti futuri di Antonio Fara?
Il futuro è ancora nel fumetto seriale e sul personaggio di Nathan Never, ma c’è anche la voglia di riprendere dei miei progetti passati lasciati in sospeso; dovrebbero in ogni caso essere conclusi e il dedicarsi in modo costante al fumetto seriale, rende il tempo da riservare ai programmi personali un po’scarso. Però chissà… più in là forse li continuerò; al momento continuo a dedicarmi al mio lavoro di sempre.