- Categoria: Critica d'Autore
- Scritto da Giuseppe Pollicelli
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Franco Donatelli: la scheda ritrovata
Franco Donatelli (Alessandria, 13 marzo 1925 - Milano, 15 novembre 1995)
Originariamente scritta da Giuseppe Pollicelli per il volume "Fumetto. 150 anni di storie italiane", a cura di Gianni Bono e Matteo Stefanelli (Ed. Rizzoli, 2012), la scheda su Franco Donatelli è stata purtroppo depennata all'ultimo momento. Apparsa di recente sul n. 9 della rivista "Cronaca di Topolinia", viene qui riproposta, a beneficio dei lettori di Fumetto d'Autore, unitamente al box sull'opera più rappresentativa di Donatelli (l'episodio di Zagor "Il giorno della giustizia").
di Giuseppe Pollicelli
Non è facile essere un numero uno ma forse lo è ancor meno essere un numero due. Soprattutto, è difficile essere un grande numero due. Franco Donatelli lo è stato e ciò consolida, anziché sminuirli, il suo ruolo e la sua figura nella storia del fumetto italiano. Pur avendo collaborato con molti editori e avendo prodotto, come tutti i professionisti della sua generazione, una quantità esorbitante di tavole, Donatelli è essenzialmente ricordato come il più prolifico disegnatore di Zagor dopo Gallieno Ferri. Ma Donatelli, e qui sta la sua eccellenza, non è stato affatto una “spalla” di Ferri né, meno che mai, un suo epigono, un imitatore o, peggio, una brutta copia. Dati per acquisiti - fin dal suo approdo nello staff dello Spirito con la Scure (risalente al 1968: l’episodio è I disertori, scritto da Sergio Bonelli) - la preminenza e il prestigio di Ferri, Donatelli ha subito evidenziato di voler realizzare un proprio Zagor, con caratteristiche molto diverse da quello di Ferri eppure ugualmente credibile e coerente. Nel giro di una manciata di storie, effettuati i dovuti aggiustamenti di tiro, Donatelli ha messo a punto un universo zagoriano esteticamente differente ma non alternativo a quello di Ferri, bensì complementare. Lo Spirito con la Scure di Donatelli è meno apollineo e statuario di quello ferriano, più longilineo e scattante. Lo stesso discorso vale per gli altri personaggi della serie, in particolar modo quelli negativi, che nelle tavole di Donatelli sono quasi sempre sottili, segaligni e ghignanti, provvisti di una sorta di cattiveria interiore che traspare dall’aria beffarda e dalle fisionomie stravolte dall’attrazione per il male. Volendo riferirsi ai due modelli sommi del fumetto classico statunitense, possiamo dire che, se Ferri è un discepolo di Alex Raymond, Donatelli guarda a Milton Caniff. Ad ogni modo, proprio grazie alla carismatica scelta di battere una strada stilisticamente personale, Donatelli diviene in breve tempo una colonna di Zagor, tanto che, anche in ragione della sua velocità, Bonelli gli assegna sempre più spesso storie impegnative e importanti, da Mohican Jack (1970) a Libertà o morte (1972), da Ora zero! (1974) a Il giorno della giustizia (1975). Come molti artigiani di valore assoluto, Donatelli possedeva anche un robusto lato creativo e “artistico”, manifestatosi nella realizzazione delle copertine del Piccolo Ranger (splendide tempere impregnate di atmosfere da spaghetti-western) e nell’ideazione grafica di Mister No, di cui disegnò il primo episodio (poi pubblicato come secondo albo della serie).
Franco Donatelli nasce il 13 marzo 1925 ad Alessandria ma la sua famiglia si trasferisce a Milano quando lui è ancora bambino. Nel 1940, dopo aver conosciuto la madre di Sergio Bonelli, Tea Bertasi, tramite il fratello di questa, Luciano, che è un suo compagno di scuola, Donatelli esordisce sulle pagine de L’Audace disegnando qualche episodio di Furio Almirante su sceneggiature di Gianluigi Bonelli. Nel 1946, per l’editore Ponzoni, firma (con lo pseudonimo di Frank Well, che negli anni a venire alternerà a quello di Frank Donat) la serie Mistero su testi di Leonello Martini.
Dopo avere collaborato a delle campagne pubblicitarie e a numerose testate fumettistiche di editori come Universo, Nerbini e Alpe, nel 1948 ritorna alla Bonelli e disegna vari episodi de La pattuglia dei senza paura. Negli anni Cinquanta produce illustrazioni per la rivista francese Paris Jour mentre a partire dal 1963 realizza a tempera, per Bonelli, oltre centocinquanta copertine della collana mensile del Piccolo Ranger. Inserito nel 1968 nella squadra di autori di Zagor, ne diviene rapidamente il disegnatore principale dopo Gallieno Ferri. Nel 1975 crea graficamente il personaggio di Mister No, ideato da Sergio Bonelli dietro lo pseudonimo di Guido Nolitta. Scompare a Milano il 15 novembre 1995.
Frase
“Uno di quegli artigiani senza i quali il fumetto italiano non sarebbe la realtà viva, solida, popolare di oggi.” (Gianni Brunoro)
Box Il giorno della giustizia
Pubblicata nel 1975, questa lunga storia di Zagor (scritta da Sergio Bonelli e disegnata da un Donatelli dal tratto più che mai nervoso e drammatico) narra di un pellerossa dapprima costretto a farsi giustizia da sé e poi vittima di un linciaggio. Disincantata celebrazione dei principi cardine del diritto occidentale, l’episodio mostra anche le storture e le contraddizioni della cultura dei bianchi.