- Categoria: Critica d'Autore
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Autoproduzioni - Amianto Comics si presenta
Con questo primo articolo diamo il via alla serie di focus sul mondo delle autoproduzioni.
Iniziamo con Amianto Comics, collettivo vivace e interessante con alcune pubblicazioni già all'attivo.
la Redazione di FdA è felice di dar loro voce. Ecco a voi Amianto Comics.
Prima di tutto vogliamo ringraziare Fumetto d'autore per la possibilità di raccontare la nostra piccola e neonata realtà editoriale. Non è cosa da tutti, dare voce a soggetti autoprodotti come noi.
Chi sono quelli di Amianto Comics?
Alessandro, Matteo e Federico, in arte Almafè.
Ci siamo conosciuti durante il corso di sceneggiatura della Scuola Internazionale di Comics di Firenze. Ognuno di noi era arrivato lì da diversi percorsi, con la propria storia e le proprie delusioni professionali e non. L'esperienza si è rivelata rigenerante per tutti noi.
I nostri professori, Matteo Casali e Giovanni Barbieri, ci hanno subito trattato come futuri professionisti. Questo ci è servito per credere di avere qualcosa da raccontare e per avere la faccia tosta per presentarlo al mondo editoriale.
Vuoi per l'età, vuoi per l'esperienza, ci siamo presto resi conto che l'ambiente creativo e stimolante della scuola aveva una precisa data di scadenza: dicembre 2015. L'idea di tornare alla nostra routine quotidiana ci spaventava troppo per non fare niente e allora, sul treno che da La spezia ci portava a Firenze due volte a settimana, abbiamo elaborato un piano di fuga in direzione del mondo del fumetto.
Credevamo di avere molta più forza ed entusiasmo unendo le nostre forze, piuttosto che cercare di bussare da soli alle porte della case editrici. Eravamo e siamo ancora apprendisti della scrittura fumettistica, quindi abbiamo pensato che la maniera migliore per allenarci e divertirci fosse quella di autoprodursi.
Ci capitò in mano un vecchio numero di Metallo Urlante. Un prodotto alieno per noi, cresciuti subito dopo la morte delle riviste in edicola. Ci chiedevamo perché nessuno pubblicasse più dei fumetti simili e ci venne in mente che... potevamo farlo noi!
Poi ci siamo ricordati di essere sceneggiatori e non Moebius, Caza, e compagnia bella. L'idea della rivista, però, ci era rimasta addosso e ormai avevamo iniziato a ragionare su un progetto tutto nostro, dove poter riversare le storie che volevamo tirare fuori.
Tra i propositi e i fatti, è passato molto tempo, tanta fatica e infiniti errori. Per produrre il numero ZERO di Amianto, uscito a Aprile 2016, abbiamo dovuto imparare da zero la grafica editoriale, il lavoro sui social e il lettering, senza contare la stampa. A volte scherziamo dicendo che se avessimo conosciuto fin dall'inizio la mole di lavoro che avevamo davanti, non avremmo mai cominciato!
E' stato un percorso stancante, ma quando abbiamo avuto in mano le prime copie cartacee, non potete capire la soddisfazione. Da allora sono cominciate le fiere, qui in zona Toscana, e le presentazioni e più ne facevamo, più diventava una specie di droga.
Noi non conosciamo i piani alti del mondo fumetto, ma vi possiamo assicurare che in basso ci sono persone straordinarie, piene di volontà e voglia fare di fare fumetti, contro tutte le logiche e il buonsenso.
Nel progetto iniziale c'era già l'idea di rendere disponibili i nostri fumetti solo online e gratuitamente, una scelta che consideriamo la base del progetto. Non ci interessava fare soldi con le nostre storie, ma solo farci scoprire dai lettori; se poi fosse arrivato il giorno in cui avremmo potuto vivere di fumetti tanto meglio.
Poi abbiamo deciso di stampare il numero ZERO per dare una vita su carta al nostro Amianto, forse perché siamo solo dei vecchi nostalgici dell’analogico. Con le vendite siamo riusciti a pagare il numero UNO, il doppio di pagine per neanche il doppio del prezzo, anche questa una cosa a cui teniamo molto.
Lavorando alla rivista, sono nati altri due progetti paralleli.
Il primo è Smokey, un fumetto umoristico destinato solo al web. Un fumetto del genere non avrebbe trovato posto su una rivista dal tono plumbeo come Amianto e abbiamo deciso di cucirgli addosso un abito su misura. Abbiamo chiesto alla bravissima Sara Terranova se le andava di partecipare e dobbiamo dire che il risultato e i riscontri sono stati ottimi. Per noi è stata una sfida confrontarci con la scrittura umoristica e speriamo che Smokey possa intercettare i lettori che non apprezzerebbero le altre storie amiantiche.
Il secondo è Amianto Comics Presenta. Abbiamo contatto degli amici, delle persone sul cui talento crediamo molto e le abbiamo convinte a lavorare con noi, cercando di offrire un lavoro di editing, lettering e promozione su ogni singolo progetto. A noi interessano storie di genere, non vogliamo cose già viste, ma prodotti freschi e nuovi.
Per questo la prima uscita sarà Whoop! - A Fistful of Bananas, un pazzo shonen all'italiana con scimmie mutanti esperte di arti marziali, disegnate a matita, con uno stile pazzesco dal Formichiere. Akm0 e il Formichiere, gli autori, sono due ventenni che vorrebbero fare fumetti e hanno talento, tanto talento: perché non dargli la possibilità di esprimersi?
Il regime è quello della coproduzione. Le spese sono divise a metà e i guadagni sono per la stragrande maggioranza degli autori. Noi prendiamo solo i soldi che serviranno a produrre altri volumi, tra cui il secondo, Giada, di cui speriamo di poter dare più notizie a breve. Sarà una commedia all'italiana a fumetti, progetto anche questo in cui crediamo davvero tanto.
Tanto per non stare con le mani in mano, stiamo assemblando anche l'idea di un marchio parallelo, Reflusso, più indirizzato verso il fumetto sperimentale, per darci la possibilità di provare anche altri modi di raccontare, ma questa resta ancora un'idea in via di definizione.
In futuro vorremmo che l'associazione culturale Amianto Comics possa camminare sulle sue gambe e che i suoi progetti abbiamo sempre uno stile distinguibile, nel mare magnum del fumetto underground.
Infine, un ringraziamento speciale va fatto a tutti i disegnatori, i grafici e i creativi che hanno collaborato e continuano a lavorare con noi a questo folle progetto. Senza di loro le nostre idee sarebbero rimaste solo dei vaghi discorsi da studenti. Non ci mettiamo a fare nomi, chi c'era dall'inizio sa chi è.
Ci vediamo presto.
Almafè