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Amazon è un'opportunità per dieci piccoli indiani, ma non solo
Moleskine #06
Appunti di viaggio nel mondo del fumetto, attraverso i suoi protagonisti e l’informazione di settore. Tutto rigorosamente in corsivo.
Amazon vuol dire opportunità per dieci piccoli indiani, ma non solo
di Giorgio Messina
Arriva Amazon in Italia e per il lettore di Fumetti è festa come lo sarebbe se uno che uscisse da lavoro a Roma durante l'ora di punta trovasse il Grande Raccordo Anulare con una corsia preferenziale a lui riservata. Ma mentre si stappa la bottiglia del vino buono al cospetto del 30%, il solito Ciccarelli salmonato controccorrente, prima scrive questo e poi fa questa modesta proposta che vi riporto di seguito. Per dovere di cronaca, sappiate, lettori di questo Moleskine, che la proposta del solito SaldaCiccarelli è rivolta prevalentemente ai soliti 10 piccoli indiani dell'AFUI (l'Associazione Fumetterie Italiane, quella che non comunica quanti iscritti ha, manco fosse un nuovo segreto di Fatima), ma che qualunque fumetteria può prendere spunto.
L'opportunità, cari venditori di fumetti, è usare questo mese il 30% di sconto di Amazon (e la sua celerità per i prodotti in pronta consegna) per accontentare quei clienti che sono stanchi di aspettare mesi per alcuni prodotti ordinati (che magari, nelle rete di vendita delle fumetterie sono esauriti ma sono ancora disponibili in quella della varia). Ci perdete qualche punto percentuale, dovete pagare sull'unghia ma avete fatto una vendita e accontentato un cliente.
Ma la vera opportunità è far leva sul fatto che, come spiegato nel post precdente, la più grande libreria del mondo oggi non ha accesso a quelle migliaia di titoli a fumetti a cui voi avete accesso.
Comunicarlo. Far girare la voce. Gridarlo forte e chiaro. Renderlo il centro del piano di comunicazione di quella che oggi è l'unica associazione che riunisce i gestori di fumetterie italiane (AFUI) e che invece, in questo momento, sembra muta di fronte a questa situazione.
Oggi – credo ancora per poco, perché gli editori li devono vendere i libri che stampano – le fumetterie (e i tre distributori Alastor, Pan e Starshop) hanno in mano un quasi monopolio sulla distribuzione della produzione libraria di fumetto in Italia ed è ora il momento di farlo fruttare questo quasi monopolio, smettendo di urlare alla luna (Amazon oggi non costituisce un problema per il mercato del fumetto in Italia) e mettendo invece velocemente in piedi una comunicazione che evidenzi l'unicità del canale di vendita delle fumetterie.
In parallelo, oggi, con l'arrivo di nuove forze in campo come Amazon, è tempo che i rallentamenti (in alcuni casi veri e propri blocchi) della rete di vendita delle fumetterie, smettano: se Amazon mi consegna un libro in 24 ore, non può più esistere che la fumetteria non sappia dire al cliente quando il libro ordinato arriverà perché il distributore X nicchia sull'ordine del distributore Y.
In questo momento, per permettere acquisti rapidi che soddisfino la clientela e generino liquidità nelle casse delle fumetterie, sarebbe bene che tutti potessero acquistare tutto da tutti.
Ma se Pan e Starshop non sono in grado di staccare la loro attività distributiva dagli ordini di scuderia del proprio editore di riferimento (che ovviamente vorrà sempre privilegiare il prodotto Panini e Starcomics rispetto a tutti gli altri), allora è tempo che ognuno pubblicizzi e venda solo i propri prodotti.
Che, comunque sia, sono unici.
Oggi tutti i libri a fumetti si possono trovare solo in fumetteria. Fatelo sapere in giro.
È una situazione che non durerà ancora a lungo. Approfittatene.