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Armiamoci e partite: quelli di Lucca Comics vogliono aiutare l’Emilia con i soldi degli espositori
Moleskine #91
La rubrica più politicamente scorretta del fumetto italiano. Appunti di viaggio nel mondo del fumetto, attraverso i suoi protagonisti e l’informazione di settore.
Armiamoci e partite: quelli di Lucca Comics vogliono aiutare l’Emilia con i soldi degli espositori
di Giorgio Messina
Non c’è che dire. Lo stile dei tipi di Lucca Comics & Games srl è inconfondibile, anzi, un vero e proprio marchio di fabbrica, oseremmo dire. Innanzitutto si nascondono (quasi sempre) sotto al tappeto che la società che organizza la più grande fiera del fumetto italiano è una controllata del Comune di Lucca. Insomma, in realtà potremmo dire - per semplificare e senza paura di sbagliare - che è un Ente Statale, ovvero il Comune, a organizzare in fin dei conti Lucca Comics & Games, il main event del calendario fieristico del fumetto italiano. Ma a Lucca utilizzano dei modus operandi che contemplano certe sfumature che aiutano a creare l’impressione che a organizzare i Comics & Games siano dei “privati”. La querelle intrattenuta con Antani Comics (“vengo anch’io, no tu no, ma perché? Perché no”) è un ritratto fedele di questo modo di fare. A questo si aggiunge - è notizia acquisita di recente - che un paio dei tipi lucchesi che stanno nella stanza dei bottoni dei Comics & Games recentemente hanno anche vinto un concorso con cui sono stati assunti in Comune.
Una delle filosofie principali dei tipi di Lucca Comics & Games, comunque, si può riassumere nel vecchio adagio “armiamoci e partite”. Ci avevano già provato con il Comics Day un paio di anni fa. La formula era semplice: quelli di Lucca Comics & Games (e i loro partner) percepivano i contributi statali per organizzare la giornata nazionale del fumetto, ma chi voleva partecipare, in nome del bene comune, cioè il fumetto, doveva organizzare gli eventi in giro per l'Italia a spese proprie. Insomma, a Lucca sembrano essere bravi a fare le cose con i soldi degli altri e per un fine comune. E adesso ci riprovano con l’Emilia.
L’organizzazione scrive agli espositori: «vi proponiamo di fare qualcosa
A questo punto Lucca informa: «lo staff sta lavorando per coordinarsi con le amministrazioni locali e i dirigenti scolastici delle zone colpite dal sisma dello scorso maggio per indirizzare la raccolta sulle scuole di ogni ordine e grado, biblioteche e aree più bisognose di libri e giochi e per concordare la distribuzione di quanto raccolto nel più breve tempo possibile nelle settimane successive festival. Giampaolo Ziroldi, il dirigente cultura/istruzione del comune di Mirandola ci ha già contattati per segnalarci la loro difficile situazione e le scuole e biblioteche della zona saranno il punto di partenza per la distribuzione».
Ora, sgombriamo subito il campo da qualsiasi dubbio, anche strumentale: all’Emilia, agli emiliani e alla loro situazione nelle zone colpite dal terremoto va tutta la nostra solidarietà. Nel nostro piccolo faremmo qualsiasi cosa nelle nostre possibilità per aiutarli, convinti che qualcosa di grande si fa con tanti piccoli aiuti. Quello che non ci piace è come quelli di Lucca Comics & Games vogliono promovuere la solidarietà per l’Emilia. Dalla più grande fiera italiana del fumetto che muove cifre a 6 zeri tra biglietti staccati e costi degli stand pagati dagli espositori ci si aspetta molto di più che il semplice lavoro di coordinamento e di tramite con l’Emilia. Per non parlare dell’indotto lucchese che dai Comics & Games ci prende svariati milioni di euro tra strutture ricettive, commercio e ristorazione.
Invece Lucca Comics finisce per chiedere aiuto solamente agli espositori, tenendosi fuori dal compartecipare direttamente insieme agli espositori e lasciando fuori tutto i resto del panorama commerciale lucchese, e lo fa in un momento in cui la crisi ha terremotato i dati di vendita di tutti, dal piccolo editore al venditore di gadget, per finire ai grandi gruppi editoriali.
Sia ancora più chiaro: non contestiamo l’idea di una iniziativa di solidarietà per l’Emilia terremotata da parte di Lucca Comics, ma contestiamo che – forse in un eccesso di banalbuonismo e di politicamente corretto – Lucca sembri pensare solo agli onori d’immagine e agli oneri di coordinamento lasciando però gli oneri economici tutti agli altri. Sì perché alla fine sembra trionfare purtroppo ancora una volta il vecchio adagio ”armiamoci e partite”. Ed è ancora più amaro tutto ciò se correlato alla situazione emiliana. I terremotati, a nostro modesto avviso, non se lo meritano proprio un “armiamoci e partite”.
Cosa avrebbe dovuto fare Lucca Comics allora? Avrebbe potuto fare 150.000 mila altre cose, tante quante sono i suoi visitatori. Avrebbe potuto, per esempio, devolvere un euro a biglietto per ogni visitatore e 100 euro per ogni espositore (cosa non difficile quando uno stand base 3x3 arriva a costare 1100 euro…). Lucca Comics & Games avrebbe così potuto raccogliere una cifra considerevole - 200.000 euro - che avrebbe potuto benissimo investire nell’acquistare i libri direttamente dagli editori. Si sarebbe potuto così realizzare un doppio risultato: aiutare l’Emilia e aiutare il settore in crisi. Una boccata di ossigeno per tutti.
E ancora: Lucca Comics, visto la radicazione sul territorio, potrebbe anche cercare di coinvolgere gli esercenti lucchesi. Visto di quanto lievitano i prezzi dei generi alimentari nei giorni dei Comics, a ciascuno dei commercianti e ristoratori lucchesi non verrà troppo difficile rinunciare a pochi euro procapite per dimostrare la loro solidarietà all'Emilia. I principali beneficiari di una Lucca Comics della durata di 5 giorni, come accadde nell'edizione 2011, non furono certo gli espositori.
Sì perché siamo quasi al paradosso che a beneficiare maggiormente di Lucca Comics siano ormai diventati gli esercenti locali che non gli espositori. Quindi perché chiedere uno sforzo di solidarietà solo agli espositori? Troppo facile. Se deve essere solidarietà che venga da tutti in questi 4 giorni di Lucca Comics & Games 2012. L’Emilia non potrà che beneficiarne ancora di più.
E invece a Lucca continuano a volere organizzare le cose meritevoli con i soldi degli altri. Si chiede aiuto sempre e solo agli espositori, e la faccia ce la si mette solo a livello istituzionale per coordinare. Il massimo risultato con il minimo sforzo? Eppure sembra che siamo davanti ad uno sforzo organizzativo ma non direttamente economico. Troppo facile così. E i Comics, in tutto ciò, riuscirebbero pure a piangere miseria, come fecero l’anno scorso in chiusura dell’edizione 2011, quando il direttore Genovese dichiarò che nonostante 150.000 visitatori e 500 espositori, rimanevano in cassa poche decine di migliaia di euro di attivo...
A volte si ha l'impressione che i tipi di Lucca Comics ci fanno un favore a organizzare Lucca Comics, e un altro favore forse ce lo vorrebbero fare organizzando la solidarietà per l’Emilia. Ma l’Emilia ha davvero bisogno di questi tipi di favori organizzati così?
PS: Per chi se lo chiedesse, no, Cagliostro E-Press non può aderire all'iniziativa di Lucca Comics per aiutare l'Emilia e ciò a causa delle stesse scelte organizzative che Lucca Comics ci ha imposto. Vi spiego perchè. Quest'anno avevamo richiesto di confermarci lo stesso stand che avevamo l'anno scorso in coabitazione con Bottero Edizioni, cioè un 4x2 (con 2 tavoli, uno da 2 metri e 1 da un metro) al padiglione Napoleone, prezzo 1031 euro iva compresa. Quest'anno infatti Cagliostro E-Press va in solitaria a Lucca perchè Bottero Edizioni non sarà ufficialmente presente. Quindi niente condivisione delle spese per ammortizzare i costi.I tipi di Lucca Comics hanno pensato bene, senza informarci minimamente in alcun modo (ma loro sono Lucca Comics mica Carrapipi Comics...) di assegnarci d'ufficio per lo stesso prezzo (1031 euro iva compresa) uno stand 3x3 (con un solo tavolo espositivo da 2 metri) sito nel padiglione Giglio. Insomma con lo stesso prezzo ci hanno assegnato meno spazio espositivo (della profondità che aumenta, chi espone libri non sa che farsene, ma chi progetta gli stand di una fiera del fumetto forse non lo sa...) e un tavolo in meno. Cagliostro E-Press ha chiesto quindi uno sconto, in quanto Lucca Comics ci ha assegnato qualcosa che non avevamo richiesto e di valore espositivo inferiore ma allo stesso prezzo e i tipi di Lucca Comics ci hanno risposto che Lucca Comics non fa sconti a nessuno e dopo avere insistito un altro pò mi hanno "regalato" un tavolo da 1 metro supplementare, tavolo che in realtà avevamo già pagato, ma questi sono dettagli a cui a Lucca non danno peso, perchè appunto loro sono Lucca Comics e hanno la loro kafkiana burocrazia computerizzata fatta di moduli da approvare da parte degli espositori ma che però in realtà sono già approvati a loro insidacabile giudizio. Quindi ora ci troviamo in pratica - secondo noi - ad avere pagato la stessa cifra uno stand che ha uno spazio espositivo inferiore rispetto a quello che ci serviva e che potevano darci. Insomma non possiamo aiutare l'Emilia come vorrebbe Lucca, a causa delle stesse scelte organizzative di Lucca, perchè i soldi che potevamo destinare all'Emilia se li è presi la stessa Lucca che ora ce ne chiede altri. Ci spiace per gli emiliani, ma il nostro piccolo cantaro non è senza fondo. Ma siamo convinti che Lucca potrà aiutare l'Emilia devolvendole una quota dei soldi ha preso da noi. Che poi: in fondo se a Lucca Comics non va bene quello che ho scritto e raccontato in questo pezzo, può sempre ritenerci persone non gradite. Non saremmo i primi e non saremo gli ultimi. Ci si vede - in un modo o nell'altro - a Lucca.