Fumetto d'Autore ISSN: 2037-6650
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Moleskine #115 » Camerata Roberto Recchioni presente!

recchioni camicianeraMoleskine #115

Appunti di viaggio nel mondo del fumetto, attraverso i suoi protagonisti e l'informazione di settore.

Camerata Roberto Recchioni presente!

di Giorgio Messina

Oggi sei la rockstar del fumettomondo, il "personaggio chiave del fumetto italiano", il curatore di Dylan Dog e finisci in copertina su Rolling Stones. Ma ieri? Ieri eri un ventenne pronto a mettere l'orbace della svolta di Fiuggi magari solo per vedere il tuo nome su La Repubblica accostato a quello di Gianfranco Fini e dell'AN post MSI che fu. Mi immagino la scena e sorrido. Ti propongono il progetto a fumetti ideato da Fini, "Fiammetto e Fiammetta", e tu che rispondi: "Camerata Roberto Recchioni presente!". Ieri per fare "carriera" la fascisteria e il cameratismo non ti faceva schifo. Oggi invece accusi gli altri di presunta fascisteria quando osano criticarti e cerchi l'applauso del tuo fan club. Tutti sinceri democratici ora come allora, nevvero? Ma sono sicuro che oggi dirai che la tua fascisteria di allora è stato solo lavoro, solo un errore di gioventù visto quanto poi ti sei dato da fare in questi anni per non farti mettere una connotazione politica: «se poi quelli de il Manifesto o de il Secolo, o chi cazzo volete voi, decidono di attaccarmi le loro etichette, di solito mi faccio una risata e tiro dritto, perché chi sono lo definisco con le mie azioni e le mie parole, non con le etichette che mi attaccano gli altri (QUI)». In un capolavoro di camaleontismo politico sei persino arrivato a prendere le distanze dal libro di un giornalista di "destra" dopo averne firmato l'introduzione (QUI). La fascisteria può essere una scelta politica, la paraculaggine politica invece è un talento.

Da La Repubblica del 04/11/1994. Articolo di Alessandra Longo.

BOSSI E OCCHETTO NEL FUMETTO DI AN

ROMA - Due mani tese rivolte al cielo; due mani che racchiudono una fiamma che si fa sempre più debole, fino a stingersi, fino a scomparire nell' azzurro di Alleanza Nazionale. La fine del Msi è tutta racchiusa nell' ipotesi di manifesto che in questi giorni è al vaglio della nomenklatura finiana. Anche le scelte grafiche fanno storia. Per l' ultimo congresso del vecchio partito condannato a morte (Fiuggi, 25-27 gennaio) e il primo di Alleanza Nazionale (Fiuggi, 28-29 gennaio), esperti esterni stanno studiando un logo, un' immagine forte che traduca la svolta. Piace l' idea delle mani levate a trattenere il calore missino prima che si disperda nel celeste di An. Se passa, sarà riprodotta su migliaia di poster. Passato dal buio delle sezioni alla luce dei posti di governo e di potere, il Msi di Fini sta cancellando velocemente gli anni in cui gli unici gadget a disposizione dei militanti erano mezzibusti del Duce, teschi, gagliardetti e adesivi Boia chi molla. "Quella è robaccia d' altri tempi - liquida Roberto Jannarilli - solo i matti non cambiano idea". Jannarilli è l' artefice della crociera di Fini, l' inventore di "Fiammetto e Fiammetta", pupazzi del Msi liberal-democratico, il suggeritore ufficiale della nuova linea che prevede, tra l' altro: un viaggio in aereo per simpatizzanti Roma-New York-Miami-Caraibi-Caracas e uno in treno, sull' Orient-Express preso a noleggio, rotta Catania-Parigi, ogni vagone una mostra d' arte, tema "i Grandi del ' 900". Personaggio dalle intuizioni inesauribili, non precisamente modesto ("Il mio idolo è Napoleone"), Jannarilli sta curando il cauto ridimensionamento della fiamma nei portachiavi. Fase uno, fase due, fase tre. I militanti se ne sono accorti? Sulla scrivania, tre portachiavi, Jannarilli descrive: "Vede? Sul primo, ideato solo sei mesi fa, troneggia una fiamma missina in campo oro, la scritta di Alleanza Nazionale è quasi invisibile...". Ecco il secondo, più recente, già double face: da una parte la fiamma del Msi, dall' altra il nuovo simbolo di Alleanza Nazionale, campo bianco-azzurro, fiamma ridotta all' osso come per una prova di vista; il terzo, l' ultimo, porta solo il logo elettorale di An. A quando il quarto portachiavi? Jannarilli è cauto: "Bisogna aspettare il Congresso, non posso anticipare temi che non mi competono". Una cosa è certa: i militanti "si stanno abituando un po' alla volta all' assenza del Msi". Nascono con questo spirito le ultime idee messe in cantiere: le penne a sfera simil Mont Blanc con la scritta Alleanza Nazionale, senza fiamma, senza Msi (20 mila); l' orologio swatch firmato da Gianfranco Fini, con la fiamma che circola libera nel quadrante (49 mila), "uno dei pezzi più venduti"; le magliette Gianfranco Fini (12 mila). Sempre più An, sempre meno Msi. Jannarilli forse esagera quando dice: "Ho buttato giù il muro di Berlino con l' oggettistica". Sta di fatto che ne pensa una al giorno. Adesso vuol lanciare i fumetti. Le nuove generazioni non frequenteranno la scuola quadri ma solo i circoli di Alleanza. Come possono forgiarsi? I bozzetti di prova ci sono già, i disegni li fa un ragazzo di vent' anni, Roberto Recchioni, l' idea piace a Fini. "E' satira, non si può offendere nessuno", avverte Jannarilli. Le avventure di Fiammetto e Fiammetta si consumano "in un magico reame dai precari equilibri", Alitia, anagramma di Italia. Fiammetto e Fiammetta, "impavidi eroi" del nuovo corso, aiutati dal "Cavaliere Nero", se la devono vedere con alcuni "strani figuri": "il rozzo Tricobossi, il tricheco che vuol dividere Alitia"; e "Lupocchetto, baffuto e perfido nemico di Fiammino", aiutato nei suoi intenti sinistri da "Topodalema". Ancora Occhetto? "Sì, ancora lui - dice Jannarilli - potevo farlo piccolo, invece l' ho valorizzato". Nella prima puntata del fumetto, Lupocchetto sta ovviamente predisponendo "un losco piano nell' ombra". L' ultima battuta rivela l' inquietudine dei vincitori: "Il futuro di Alitia è sempre più buio... si salverà il nostro Fiammino?".

Nella foto, tratta liberamente dalla rete, Roberto Recchioni in camicia nera rilascia un'intervista durante Napoli Comicon 2014.

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