- Categoria: Off Topic
- Scritto da Giuseppe Pollicelli
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Bella mostra di satira religiosa. Peccato che c’è solo il cristianesimo
di Giuseppe Pollicelli*
Alla rassegna di Genova assenti l'islam e l'ebraismo.
Inauguratasi venerdì scorso, resterà aperta fino al 24 novembre, presso la Sala 46R del Palazzo Ducale di Genova (dal lunedì al venerdì dalle ore 14 alle 19, il sabato e la domenica dalle 10 alle 19), una mostra di vignette umoristiche intitolata Sacrosante risate. Questo evento ci procura da una parte contentezza e dall’altra dispiacere. La contentezza è dovuta a una rassegna che, curata da Mirko Melis e dal Circolo UAAR (Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti) del capoluogo ligure, annovera alcuni tra i più bei nomi della satira italiana e internazionale, da Sergio Staino ad Altan, da Vauro a Massimo Bucchi, da Danilo Maramotti a ElleKappa, da Alberto Montt a Malcolm Evans. Il dispiacere (che non ci impedisce di invitare i nostri lettori a visitare la retrospettiva, la cui presentazione è curata da un valente studioso dell’immagine come Ferruccio Giromini) si deve a due fattori. Il primo un sottotitolo improprio: “Mostra di vignette di satira religiosa”. Perché improprio? Perché in realtà quella genovese è una mostra di vignette di satira anticlericale, non di satira religiosa, visto che il 99% delle opere esposte prende di mira la Chiesa, e quei pochi autori (come il cileno Montt e il neozelandese Evans) che osano toccare l’islam lo fanno in modo quanto mai bonario, di solito riferendosi al mondo musulmano più che altro per criticare quello occidentale. Eppure in Italia, e veniamo al secondo motivo di scontentezza, chi ha il coraggio di fare satira anche sull’islam esiste: siamo noi di “LiberoVeleno”, in particolare grazie all’apprezzato “Mullah che aveva detto agli amici” di Flavio Gipo e Scronda. Dunque delle due l’una: o la prossima volta gli amici genovesi scelgono un sottotitolo più pertinente oppure sarà il caso di cominciare ad allargare la satira a religioni diverse dal cristianesimo. Magari iniziando finalmente a coinvolgere anche gli autori del presente inserto, che fino a prova contraria è l’unica testata di satira che esca regolarmente oggi in Italia. Il nostro non è un giornale di sinistra, d’accordo, ma che nel 2013 questa venga ancora considerata una “colpa” è semplicemente ridicolo. Benché, a dirla tutta, non ci sia proprio niente da ridere.
*Articolo tratto da “LiberoVeleno”, inserto satirico del quotidiano Libero del 17 novembre 2013. Per gentile concessione dell'autore.