- Categoria: Osservatorio Tex
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TEX NUOVA RISTAMPA 423 “L'UOMO SENZA PASSATO”
di Lorenzo Barruscotto.
Quello di cui parliamo oggi non è soltanto la ristampa di “un” Tex.
In questo volume inizia una storia che si sviluppa in tre albi e che segna una pietra miliare nel continuum temporale delle vicende del Ranger e dei suoi pards.
Potrebbe e dovrebbe bastare una sola delle caratteristiche che vi vado ad elencare per farvi mollare tutto, saltare in sella e cavalcare ventre a terra verso la prima edicola se siete ancora texiani in erba oppure, per chi non è più di primo pelo, verso il vostro covo privato, dove custodite gelosamente tutti i fumetti.
A dire la verità basterebbe una parola soltanto: Villa.
Esatto, amigos, questa storia è illustrata completamente da colui che ha iniziato a regalarci opere d'arte sotto forma di copertine da quella lontana avventura in cui si cercava “L'oro di Klaatu”, vale a dire da quando Galep ha salutato i lettori dopo il ben noto numero 400, ormai diversi anni fa.
I disegni del maestro Villa non si possono neanche considerare meri disegni, sono quadri, anzi sono vere e proprie fotografie del vecchio West che sembrano scattate sul momento, come se avesse utilizzato una macchina del tempo e si fosse ritrovato lì, in mezzo all'azione.
Un altro motivo per cui questo appuntamento con la Leggenda merita di venire ricordato è il fatto che ritroviamo tutti e quattro i pards insieme.
E senza ombra di dubbio quando la famiglia di Tex è al completo, cavalcando con la fantasia al fianco di questo poker d'assi al servizio della giustizia, noi ci divertiamo come marmocchi in un negozio di giocattoli e se ne vedono anche delle belle.
Tutto inizia come un'indagine apparentemente di routine, una sera davanti ad un saloon in un polveroso villaggio: Tuba City, Arizona.
Tex, Carson, Tiger ed un Kit ormai adulto sono pronti a lanciare l'esca per far cadere in trappola un brutto ceffo mestizo di nome Joe Galvez.
Senza anticipare i dettagli, non serve ribadire ciò che è praticamente inevitabile: se si mettono assieme Tex ed un saloon la conseguenza nove su dieci è una colossale scazzottata.
Tranquilli, se vi sorprenderete a ridere da soli non è il caldo che vi ha fatto andare fuori di testa ma è una reazione più che normale dopo aver assistito ad un paio di gustosi e divertenti siparietti... sempre che non vi siate fatti trasportare troppo dalla foga della rissa.
(Senza rancore, compadres, ora fatevi un goccio e mettete una bistecca su quell'occhio nero.)
Disegno di Lorenzo Barruscotto, omaggio a Claudio Villa
L'avventura inizia quindi con un tono che potremmo definire abbastanza leggero ma la svolta drammatica è dietro l'angolo.
Come reagireste se uno tra i vostri migliori amici, di più, un fratello, cadesse in mano ad una banda di assassini, trafficanti di armi senza scrupoli e rischiasse di trovarsi ad un passo dalla morte?
Sareste capaci di mantenere il necessario sangue freddo per impostare un piano con tanto di diversivo al fine di ribaltare la situazione a vostro vantaggio e sfilarlo dalle grinfie dei nemici?
Questo è ciò che Tex dovrà escogitare per salvare la pelle ad uno dei suoi compagni che si troverà in una “brutta situazione”.
Sarà una notte di luna Comanche, una luna piena bianca ed impassibile alle tragedie degli uomini, che ci vedrà tutti coinvolti in una furiosa sparatoria contro un numero di avversari troppo alto per attaccare senza un piano.
Non basterà però avere una buona mira o contare solamente sull'abilità nel maneggiare “i clarinetti” poiché almeno uno degli avversari è anche in grado di usare di fino il cervello, cosa che lo rende assai più pericoloso di chi si getta nella mischia a testa bassa.
Le fasi dello scontro si susseguono con un ritmo incalzante e Villa crea una vera e propria sequenza cinematografica che nulla ha da invidiare ad un classico con il Duca John Wayne come protagonista.
La tensione sale vertiginosamente, così come aumenta la temperatura delle canne dei Winchester e delle Colt che sputano fiammate e piombo in una mortale danza per la sopravvivenza.
Quasi senza accorgervene se non quando sarà ormai troppo tardi, però, scoprirete che nessuno è invulnerabile, che le pallottole mordono la carne non solo dei farabutti ma purtroppo possono ferire anche chi combatte per la legge.
Da dietro la roccia dove vi eravate gettati per evitare almeno in parte l'uragano di proiettili che fino ad un attimo prima vi avevano accarezzato lo scalpo o fatto volare via il cappello, sarete testimoni di una delle scene più drammatiche di tutta la storia di Tex.
Aspettate, lo sentite anche voi?
Se farete bene attenzione in quel preciso momento vi sembrerà quasi di poter udire in sottofondo il suono pungente ed acuto di una tromba, la classica struggente tromba da film western alla “Per un pugno di dollari” per intenderci, che sottolinea la terribile ed intensa epicità del momento e che accompagna lo spettatore fino all'attimo in cui ci si gioca tutto, in cui, dopo un paio di colpi di pistola quasi sovrapposti che ancora echeggiano nell'aria ed il seguente interminabile secondo nel quale tutto sembra innaturalmente statico come bloccato nel tempo, si vede uno dei due avversari accasciarsi al suolo senza vita.
Chi sarà stavolta colui che rimarrà in piedi? E se la caverà senza buchi nella carcassa o dovrà fare appello a tutta la sua forza, fisica e di volontà, per rimettersi in piedi e continuare a lottare?
Villa, che come da tradizione delle ristampe ci regala anche una splendida illustrazione a colori che ricorda un'altra avventura del Ranger (so che sapete di quale parlo, non fate finta di niente solo perché se indovinate non c'è comunque un giro gratis di brucia-budella...) riesce a catturare il lettore in un turbinio di emozioni talmente reali e palpabili che non dovrete stupirvi se vi accorgerete di avere anche voi un'espressione di improvviso stupore, di profondo disgusto verso lo scempio che un nemico ancora più crudele del previsto ha compiuto su un prigioniero, di cupo rammarico o di cieca furia.
La stessa espressione appena vista disegnata sui volti dei Nostri durante il procedere della storia.
Per descrivere le sensazioni che traspaiono nell'animo dei personaggi splendidamente coordinate con i veloci e fluidi testi di Nizzi e resi piacevolmente leggibili dal ben incastonato lettering di Marina Sanfelice, c'è una sola parola che si può utilizzare: vivi.
I buoni ed i cattivi prendono vita e sembra quasi che ad ogni tavola la polvere di una sperduta pista nel deserto vi si posi addosso o che le orecchie fischino per il boato delle detonazioni che rimbombano sulle pareti di un canyon.
Prima dell'ennesimo colpo di scena che conclude l'albo, assisterete ad uno spettacolo che stupirà lo stesso Tiger Jack causandogli un doloroso dèjà vu, una scena che vi farà togliere il cappello in segno di rispetto e vi costringerà a fare un balzo indietro nel passato di vent'anni.
Disegno di Lorenzo Barruscotto, omaggio a Claudio Villa
In un istante gli esperti complici Villa e Nizzi, squarciano il velo del tempo, ci gettano addosso una secchiata di malinconia e ci fanno ricordare quanto nel cuore e nella mente di Tex mai neanche per un momento si sia affievolita quella voce che tanto tempo fa lo salutava persa nel vento delle aride vette dei monti Navajos, una voce “appassionatamente dolce ed infinitamente triste”.
Per il vile fuorilegge che sta dietro a tutta la faccenda non sono previsti nessun trattamento secondo le regole, nessuna pietà, nessun arresto...
Ce lo dicono gli occhi del Ranger, ce lo conferma la disperata ira che scaturisce dal suo sguardo.
Non ci sarà quartiere, non ci sarà ostacolo che potrà fermare Aquila della Notte né ci sarà nulla che si possa fare o dire per distoglierlo dalla pista della legittima vendetta.
Se siete nel giusto e non avete nulla a che fare con i farabutti che cerca, allora state tranquilli poiché non avete niente da temere.
Ma se siete complici della cricca di pendagli da forca coinvolti in questa brutta storia non ci sarà buco abbastanza profondo dove potrete andare a nascondervi, non troverete mai un cavallo veloce abbastanza da portarvi al sicuro, non potrete in nessun modo scappare sufficientemente lontano né in un'altra città, né in un altro stato e neppure... “Nella terra degli Utes”.
Questa volta la faccenda ha preso una piega diversa, inaspettata: questa volta è una questione personale!
Spronate il vostro mustang, tenete gli occhi fissi sulle tracce e la mano vicina alla pistola.
Si va a caccia!