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TUTTO TEX 556: “MORTE NELLA NEBBIA”
di Lorenzo Barruscotto
Voi credete nei presentimenti?
Neanche se si tratta di un sogno premonitore che sveglia nel cuore della notte uno stregone Navajo?
Ed invece che mi dite delle coincidenze?
Dal canto mio posso dirvi che se è scritto che qualcosa deve andare storto allora andrà anche peggio. Non guardatemi così e prima di darmi del pessimista, più incallito anche del vecchio Carson, che invece loderebbe il mio “sale in zucca”, dovreste aver passato un po' di tempo con i piedi nei miei stivali e schivato i guai che mi sono piovuti addosso negli anni.
Oppure semplicemente leggere quest'albo...
In effetti anche in questa storia di fortuna se ne vede ben poca ed a Kit Willer, protagonista dell'avventura, avrebbe fatto bene conoscere i suggerimenti dell'uomo di medicina che dopo un sonno agitato confida i propri timori ad Aquila della Notte, ospite al suo villaggio mentre si prende un meritato riposo, dopo il burrascoso prologo a base di piombo di questo volume.
Più di una volta i quattro pards hanno fatto affidamento sui segni o sugli avvertimenti che un tramite di Manito forniva loro, naturalmente non prendendo tutto per oro colato però sempre dimostrando un profondo rispetto per le credenze degli uomini rossi e per la sapienza che gli sciamani dimostravano, forti anche delle molte primavere vissute.
La spiritualità era infatti una parte molto importante nella vita di ogni tribù indiana, diventava una presenza quasi palpabile che arrivava ad influenzare le scelte quotidiane, le battaglie e le decisioni dei capi, i quali si basavano molto spesso sulle parole dei loro veggenti e sui presagi.
Non serve sottolineare che anche allora erano presenti cialtroni di ogni tipo e che le cosiddette divinazioni potevano essere il frutto del consumo di droghe, del famigerato peyote, di funghi allucinogeni o semplicemente di una mente maligna ma è fuor di dubbio che invece altri dimostrassero insieme ad un eventuale misterioso potere soprannaturale una molto più umana saggezza ed un sano buon senso derivanti dall'esperienza e dall'età.
Come sapete se avete letto il trailer in seconda copertina, reso pieno di suspence dalla splendida cover di Villa, in questa storia ricompare quella simpatica canaglia di Bronco Lane, il giovane e snodatissimo ladro di cavalli che i Nostri avevano incontrato all'epoca del drammatico scontro con la banda di Jack Thunder. Lui ed il giovane Willer avevano legato seppur all'inizio si trovassero su fronti contrapposti ed infatti proprio per andare a trovare il suo amico, dopo essere venuto a sapere che si trova nei dintorni, Piccolo Falco si separa dai suoi compagni Navajos con i quali stava scortando un branco di cavalli verso il villaggio centrale, dove risiede.
Non è insolito che a Kit vengano affidati compiti di gestione degli affari della Riserva non solo perché è il figlio di Aquila della Notte, il quale ha in lui piena fiducia, ma anche perché è abbastanza in gamba ed esperto da non farsi fregare nelle trattative ed in grado di difendersi da solo.
Questo però non impedisce a Tex di rimanere sempre in apprensione verso il figlio e non serve la sfera di cristallo per capire che appena il Ranger annusa un minimo pericolo, è pronto a saltare in sella ed accorrere in suo aiuto.
Purtroppo quello che inizia potremmo dire come il volersi togliere un dubbio in seguito al presentimento di un padre, si tramuta in una inaspettata e tragica realtà: sulle tracce di Kit, Bronco ed un pugno di cowboys c'è una posse, un gruppo di volontari, costituita da più di quaranta uomini ben decisi ad eliminarli.
E per giunta li guida uno sceriffo!
Tributo ad Alfonso Font, disegno di Lorenzo Barruscotto
Gli essenziali disegni di Font, che ha firmato alcune delle più intense avventure nella storia recente di Tex, ben delineano le sensazioni che si susseguono nell'animo dei fuggitivi, nei loro inseguitori ed in chi insegue gli inseguitori. Si crea infatti un instabile equilibrio tra i certamente buoni ed i presumibilmente cattivi che già ci fa capire a cosa porterà questo preludio di crescente tensione: la resa dei conti tra chi sta dalla parte giusta sempre e comunque e chi invece non si capisce ancora perché diavolo agisca in un certo modo, inutilmente spietato e fanaticamente instancabile.
Nella fitta nebbia dei pascoli, tra le lugubri ombre della Foresta pietrificata, dalla riserva Navajo ad una “civilizzata” cittadina dell'Arizona dovrete mettere in pratica tutti i trucchi che conoscete se vorrete restare vivi. Arrendersi non è un'opzione a meno che non vogliate diventare un tetro ornamento per uno degli alberi della Black Valley.
In questa vicenda in cui non ha al fianco i tre pards ed in cui quindi dovrà fare del suo meglio per cavarsela e portare in salvo i suoi compagni, a Kit servirà tutta la sua esperienza di cercatore di piste per far sparire le proprie tracce, la sua abilità di cavaliere e di tiratore e la sua arguzia nel tentare di prevenire le mosse degli avversari.
Boselli ci permette di essere al corrente di ciò che succede a Kit e parallelamente mostra come Tex, pronto a tutto pur di salvare il figlio, tenti di raggiungerlo prima che sia troppo tardi e di come si metta in moto la macchina della Riserva con segnali di fumo, staffette e gruppi di guerrieri che cavalcano a pelo lanciati in corse sfrenate.
Vi imbatterete in mandriani, cacciatori di taglie, indiani, volontari, farabutti e sceriffi.
Nel West, come nella vita di tutti i giorni, a volte i presentimenti salvano la pelle.
Non soffocate mai la voce dell'istinto, che vi troviate in una sperduta valle percependo un nemico in agguato tra le rocce o che stiate parlando ad un uomo che sembra apparentemente ragionevole ma che invece si dimostra capace di colpirvi a tradimento venendo meno alla parola data.
Prima era un'eventualità poiché conoscendolo “non è improbabile che Kit si metta in qualche pasticcio” ma adesso ne avete la certezza: non c'è tempo da perdere, saltate in sella al fianco di Tex e Tiger Jack sulla pista di Piccolo Falco.
Tenetevi ben saldo il cappello sulla testa e spronate il vostro cavallo: per stare al loro passo, ci sarà da galoppare ventre a terra!
Soggetto e sceneggiatura: Mauro Boselli
Disegni: Alfonso Font
Copertina: Claudio Villa
Lettering: Renata Tuis
114 pagine