di Alessandro Bottero

Un editoriale? No. Una precisazione, o meglio  "il punto di vista del direttore su un caso specifico" o meglio ancora "un corsivo".

Qualcuno (Luigi Siviero) mi fa notare nei commenti all'ultimo editoriale che Roberto Recchioni non diceva che Un Polpo alla gola avesse venduto DA SOLO 36.000 copie, ma che i due libri di Zerocalcare assieme hanno (ad oggi novembre 2012) venduto 36.000 copie.

Quindi io avrei sbagliato e quindi come al solito Bottero ha detto cazzate. No. Non è così. I l’argomento dell’editoriale non è contestare il successo di Zerocalcare, ma dire forte e chiaro che questi dati (fossero relativi a uno o due volumi) sono errati. A parte che 36.000 per due libri ha un impatto diverso da un libro solo, e allora potrei dire che il romanzo di Roberto Genovesi sulla Legione Perduta, pubblicato l’anno scorso da Hobby & Work ha venduto molto più di Zerocalcare, visto che (dati certi basati sulle royalties) siamo a 28.000 copie, ma passiamo oltre.  Il punto è che né per La profezia dell’Armadillo, né per un Polpo alla gola è possibile sapere quanto abbiano venduto davvero, finché i distributori da libreria non danno un resoconto finale sulle vendite. Resoconto finale che si basa su un RITIRO DEL LIBRO, su un CONTEGGIO effettivo delle copie ridate indietro dalle librerie, e sul risultato concreto del venduto, tradotto in chiusura della fattura relativa ai volumi di Zerocalcare e saldo del distributore alla BAO. Solo dopo il saldo ed i soldi dati all’editore potremo sapere QUANTE copie si siano effettivamente vendute. Prima, per quel che riguarda le librerie, sono solo numeri delle copie DISTRIBUITE, ma non vendute.

Quindi…  ok, Recchioni ha detto 36.000 per due libri. E allora? Che siano due libri o uno non c’entra nulla col mio discorso. E restano in piedi i due punti: se la BAO ha venduto ad oggi 36.000 copie di libri di Zerocalcare (un libro, due libir, o cento) la BAO deve almeno 40.000 euro di royalties a Zerocalcare. Quando glieli da? Se un editore vende 2.000 copie di un volume di un autore italiano a Lucca,  perché non paga le royalties direttamente all’autore alla fine della fiera?