- Categoria: Recensioni
- Scritto da Matilde Losani
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SUPREME BLUE ROSE di Warren Ellis – Tula Lotay (Edizioni Lion)
Dire onirico è un eufemismo.
Complesso dal punto di vista concettuale ed esplicativo dalla prima all'ultima pagina. Il che non sempre è un male, ma che può rivelarsi eccessivo, ridondante, soprattutto quando bisogna raccontare una storia già di per sé irreale.
La giornalista (disoccupata, per quanto talentuosa) Diana Dane viene ingaggiata da un facoltoso ed oscuro personaggio di nome Darius Dax per compiere delle indagini e scovare lo scomparso Ethan Thomas Crane. Quest'ultimo, in base ad alcune registrazioni (di cui non è dato sapere esattamente la fonte) è stato suo malgrado coinvolto in un incidente aereo nella cittadina di Littlehaven, dove Diane dovrà recarsi scortata da una guardia del corpo senza identità e da un'autista addestrata ad ubbidire ciecamente alle disposizioni impartite dal suo prestigioso datore di lavoro. Inizia così un viaggio fantastico a bordo di una limousine lussuosamente equipaggiata, in cui sognerà (o crederà di sognare?) un mondo alternativo in cui gli umani sono riusciti a creare un ponte di collegamento con la Luna. L'indagine non è così semplice come si potrebbe sembrare, ma grazie all'aiuto di alcuni stravaganti personaggi e alle capacità di osservazione ed analisi della reporter, pian piano la protagonista giungerà a scoprire la verità su cosa sia realmente (?) successo durante il disastro aereo e quali manipolazioni del tempo siano state operate tramite poco ortodosse “revisioni”.
Colpo di scena finale, chiusura della storia in due battute...
SUPREME BLUE ROSE
di Warren Ellis – Tula Lotay, Edizioni Lion, colori, brossurato, auto conlcusivo; Euro 15,50