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Terminal City
di Sergio L. Duma
La Planeta DeAgostini ci propone una miniserie Vertigo d'annata di Dean Motter e Michael Lark, ambientata nella "città diagonale": un fumetto d'autore quando ancora non si parlava di Graphic Novel
Quando Karen Berger decise di varare la linea editoriale Vertigo, destinata ai prodotti più adulti e trasgressivi della DC Comics, inizialmente incluse in tale divisione serials già esistenti, come SANDMAN o HELLBLAZER, e tutti più o meno caratterizzati da atmosfere horror o fantasy. In seguito, però, la Berger diede spazio anche a fumetti che non rientravano nei sopraccitati generi, spaziando quindi dalla science-fiction al western, dalle storie di guerra a quelle satiriche. In questo interessante ventaglio di proposte, ce ne furono alcune che potremmo definire inclassificabili. Ed è il caso della miniserie di nove numeri TERMINAL CITY, di Dean Motter e Michael Lark, recentemente raccolta da Planeta De Agostini in un unico volume. Dean Motter è senz’altro uno degli autori più anticonvenzionali dei comics americani, noto per uno dei migliori fumetti indie di sempre, MISTER X, e anche per aver lavorato in ambito discografico alla CBS, nonché come designer e autore di copertine per gruppi rock come Motorhead o Loverboy. Il suo TERMINAL CITY non fu un grande successo di vendite ma ottenne numerose nominations ai prestigiosi premi Eisner e Harvey e suscitò l’ammirazione di autentiche leggende dei comics come Howard Chaykin. Riassumere (o descrivere) TERMINAL CITY è impresa ardua. Potremmo definirlo un fumetto fantascientifico, dal momento che la storia è ambientata in una città futuribile (Terminal City, appunto) o, per essere più specifici, una ‘città diagonale’ (chi leggerà
Titolo: Terminal City
Testi: Dean Motter
Disegni: MIchael Lark
Editore: Planeta DeAgostini
Pagine: 232 pagine colori
Prezzo: € 16,95