Fumetto d'Autore ISSN: 2037-6650
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Moleskine Domenicale » Di Fior in fior nel fumettomondo

cinquemila_chilometriMoleskine Domenicale #02

Appunti di viaggio nel mondo del fumetto, attraverso i suoi protagonisti e l’informazione di settore. Senza corsivo ché è domenica.

Di Fior in fior nel fumettomondo

Manuel Fior con il suo ultimo libro - 5000 km al secondo (Coconino/Fandango) - continua a mietere successi. Dopo il Gran Guinigi all’ultima Lucca, dopo il Gran Prix ad Angouleme, è (immancabilmente) arrivato anche il premio annuale de Lo Spazio Bianco.

A Fior, parigino d’adozione, non manca nulla per essere l’autore italiano più “cool” (o “chic” se preferite) del momento. Non gli manca nemmeno un piccolo scivolone nella palese contraddizione storica tra fumetto "popolare" (o seriale che dir si voglia) e fumetto "d'autore". Noblesse oblige.

Così succede che l’italiano del fumetto - al momento, più famoso di Francia e della lunigiana - rilasci un intervista al Corriere della Sera lo scorso 20 febbraio e prima dica:

«Blankets ha fatto capire che l’unione di disegni e parole poteva raccontare una storia compiuta, come un film o un romanzo, ma in modo diverso. È un’altra cosa rispetto ai fumetti seriali che di solito sono di genere, polizieschi o di fantascienza... Il fumetto autoriale può parlare di tutto, di qualsiasi aspetto della realtà, anche delle vite delle persone. Dylan Dog, Tex, Diabolik vanno benissimo, ma con i fumetti si può fare anche altro».

Per poi successivamente, sempre nella stessa intervista, parlare del suo prossimo libro così:

«Una storia ambientata nell’Italia del 2050. Un po’ di fantascienza di anticipazione: racconto come una famiglia qualunque reagisce alla notizia che una civiltà extraterrestre ha cercato di contattare invano la nostra. Non ci sono astronavi, sono incuriosito dalla dimensione intima della storia. Come Steven Spielberg in Incontri ravvicinati del terzo tipo, che parla sì del contatto con gli alieni visto però con gli occhi di una famiglia che esplode. È il senso del sublime: una scena piccola di fronte a uno scenario immenso. Uso la fantascienza come una macchina da presa molto lontana, per parlare del quotidiano con più distacco». Dopo i gialli, gli ocra, i blu e i viola di Cinquemila, il nuovo romanzo sarà in bianco e nero, «come le fotografie di Cindy Sherman».

Insomma se il fumetto seriale usa la fantascienza è una cosa, ma se a usare la fantascienza è il fumetto d’autore è tutta un'altra cosa, un “senso del sublime” che adopera quel bianco e nero che è tipico del fumetto seriale. Ma vabbè. Son dettagli. Chi vince tutti i premi possibili del mondo può permettersi di dire questo e altro. Può saltar di Fior in fior, gli applausi del fumettomondo non smetteranno certo per queste piccolezze. Al massimo si finisce su un Moleskine domenicale.

A volte succede anche che sulla via di Damasco qualcuno si ravveda però.

Luigi Siviero di House Mystery e in giuria al premio Lo Spazio Bianco, dopo aver letto questa dichiarazione di Fior al Corriere della Sera scrive:

«Mi dispiace tantissimo di avere inserito Cinquemila chilometri al secondo nella mia top 10 del 2010. »

Ma cosa pensa il “volgo” internettiano del Fior nuovo idolo del fumettomondo e della sua ultima opera campione del (fumetto)mondo? Riportiamo - senza scomodare il latino "vox populi, vox dei" - l' “opinione”, trovata in giro per la rete, del Cotta (al secolo tal Cottarelli) che scrive:

«Fior,Fior, un buon tratto anche se i volti dei fratelli giovani si assomigliano un pò troppo), un'eccezionale uso del colore che rende perfettamente la diversità dei vari luoghi e degli stati d'animo dei protagonisti..... e poi? La solita manfrina di uno dei tanti romanzi di DECARLO, mescolata all'antipatia sottile e fastidiosa degli eroi di Giordano. Una serie di non avvenimenti che, mentre per l'ennesima volta ci raccontano di quanto i sentimenti siano materia pericolosa da maneggiare, al tempo stesso non ti spingono a chiederti come andrà a finire, nella miglior tradizione del fumetto da premio (chiamiamolo così). Senza contare la presenza abborracciata di qualche sequenza erotica, dovuta al mercato francese nel quale forse appena in asterix non vi è traccia di patata e l'uso di tavole nelle quali i protagonisti compiono semplici gesti quotidiani per vignette e vignette,(cfr tav. 42 43, 116 117 e tutto il giro onirico in moto)tecnica che se utilizzata dal vecchio Capone in Lazarus ledd era definita allungare il brodo, mentre qui è... che cos'è? Però acciderbolina, ha vinto ad angulem e, soprattutto è un volume Coconino a COLORI.

Ah,dimenticavo: che tristi le vite di questi personaggi senza un filo di ironia, senza quella voglia puramente intellettuale di prendersi in giro, ma tant'è nessuno è perfetto. e come diceva ,mi pare, jorge da burgos, il riso è PECCATO. dannati bigotti di ultrasinistra!!!!»

Per concludere degnamente questo Moleskine Domenicale mettiamo un po’ di sale sulla coda delle giurie dei premi del fumetto Della giuria del premio dello Lo Spazio Bianco hanno fatto parte alcuni elementi  che faranno a breve parte della giuria del Gran Premio di Fullcomics prossimo venturo. Vuoi vedere che il filotto di premi di Fior continua anche lì, in quel di Piacenza?

Riuscirà la giuria di Fullcomics a sottrarsi al ritornello di un famoso liscio popolare che fa: “Fiorin fiorello l'amore e' bello vicino a te...”? Vedremo.

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