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L'Editoriale » Giornalismo Online? Mamifacciailpiacere!!! Seconda Parte

supereroi_e_superpoteriOvvero, come cialtroneggiare in rete proclamandosi giornalisti ed essere felici (perché tutti abboccano!).

Seconda e molto più interessante puntata del corso di giornalismo online curato da me medesimo.

di Alessandro Bottero

L’ultima volta avevamo riflettuto su cosa fosse il giornalismo online, su cosa facesse, e su cosa non fosse giornalismo, cioè la mera compilazione di notizie trovate altrove. Ci eravamo detti “Il giornalista è colui che coglie i fatti, e non li riporta e basta, ma li riporta in modo chiaro e preciso al lettore, inserendoli in un contesto che li valorizza, e li rende comprensibili sia per quel che se ne vede alla superficie, sia per quel che si nasconde dietro la superficie della notizia,”. E la chiusura era “Ma come si devono dare queste notizie?”.

Infatti il nodo centrale è qui. Se il giornalista è colui che riporta in modo chiaro e preciso, così da rendere comprensibile al lettore cosa sia accaduto, in modo che anche chi non era presente si possa fare un’idea chiara, precisa e rispettosa del reale svolgersi dei fatti, la cosa importante è che il giornalista non alteri mai le notizie, né le riporti in modo parziale, confuso, approssimativo. Il lettore deve avere a disposizione i fatti come sono accaduti, e non come il giornalista si “ricorda” che siano accaduti, o come “mi pare” siano accaduti.

E se è ancora scusabile un errore in buona fede, assolutamente inescusabile è quando il giornalista (o chi si propone come tale) alteri scientemente le notizie, proponendo ai suoi lettori, che non hanno modo di controllare la veridicità di cosa dica il giornalista, una lettura falsa e volutamente scorretta, al solo scopo di sostenere una tesi. Ossia non si presentano le notizie in modo chiaro e preciso, e poi a partire dalle notizie si cerca di dare una chiave di lettura, ma si applica una chiave di lettura pregiudiziale ai fatti, per cui le notizie devono per forza essere incasellate nella mia chiave di lettura. È il cosiddetto giornalismo “ideologico”, per cui le notizie non vanno offerte, rispettandole, ma usandole come armi per colpire gli avversari.

Un esempio recentissimo di questo modo scorretto di fare giornalismo è come Alessandro Di Nocera, sul forum di Comicus, abbia “riportato” cosa sarebbe detto all'incontro “Camerata Corto Maltese”, tenutosi a Casa Pound lo scorso 14 gennaio 2011. Di Nocera fornisce una ricostruzione del tutto arbitraria di cosa si è detto, non rispettando la realtà di cosa si sia detto davvero, ma “incasellando” le notizie, nella chiave ideologica per cui l'incontro di Casa Pound è a priori da stigmatizzare, e quindi a priori chi vi partecipa è da sbeffeggiare. Il tutto senza capire bene cosa si sia detto, e riportando in modo alterato frammenti di discorsi.

È chiaro che chi legge il suo intervento però abbocca in pieno a cosa dice, e crede che la realtà di cosa si sia detto a Casa Pound, sia davvero quello che riferisce lui. Ma non è così, come chiunque abbia effettivamente ascoltato cosa si è detto sa bene. Purtroppo i lettori del forum di Comicus non lo sanno, e quindi prendono per oro colato quello che oro non è, e modellano la loro visione dell’evento sulla base di un resoconto sbagliato (spero in buona fede).

È questo buon giornalismo online? No. Anzi, c’è la precisa responsabilità di diffondere una interpretazione del dato, che non è basata sulla verità del dato stesso. Quindi è mistificante.

Il giornalismo, online e non, corretto vuole che se si parla di una cosa, di un evento, si faccia riferimento alla realtà dell’evento. Non a quello che io credo si sia detto. Certo, da uno che sostiene che nell’opera Il Ritorno del Cavaliere Oscuro di Frank Miller, Batman strangoli il Joker a mani nude nel tunnel del Luna Park, quando nell’opera si vede chiaramente che questo non accade (lo sostiene Alessandro Di Nocera nel suo saggio "Supereroi e Superpoteri", Castelvecchi), e difficile aspettarsi una certa obiettività.

Come si deve dare una notizia allora? Il punto di partenza è ammettere che la notizia esiste, a prescindere se a me faccia piacere o meno. L'incontro a Casa Pound dedicato a Corto Maltese è esistito, a prescindere che a me abbia fatto piacere o meno. È una notizia. Come è una notizia che fosse gremito di gente, molto più del 90% degli incontri che si fanno durante le manifestazioni a fumetti, anche quelli su Hugo Pratt. Ossia, se si vuole riflettere sull’evento, io devo accettare la notizia che il convegno ha suscitato interesse. Che questo mi faccia piacere , o meno. Non devo dire “Al convegno di Casa Pound c’erano solo quattro fascisti rompicoglioni”. Questo è un modo prevenuto di dare una notizia, e non è giornalismo corretto.

Accettare che le notizie esistono, come primo passo.  Il successivo è CAPIRE le notizie. Il giornalista che vuole riportare in modo chiaro e preciso delle notizie al suo lettore, deve capire bene cosa stia succedendo, e non limitarsi ad una leggiucchiata veloce su Wikipedia, o una ricerchina su google. Se ritengo importante seguire un evento, anche per contestarlo, è importante che in un modo o nell’altro io segua l’evento in prima persona. L’ideale sarebbe essere presente all’evento stesso, ma oggi la tecnologia permette di seguire eventi anche con videoconferenze, filmati, o streaming audio. È però sempre importante ricordare che quanto più si è distanti dalla partecipazione concreta all’evento, tanto più il giornalista che vuole parlare dell’evento stesso perde tutto il contesto che si aggiunge a quello che semplicemente “si dice””, e quindi la percezione dell’evento stesso è sempre più soggetta ad un incasellamento pre-giudiziale.

Quindi accettare l’esistenza delle notizie, e capire fino in fondo (per quanto possibile) le notizie.

A questo punto io devo rielaborare il tutto in un “articolo”, che presenterà al lettore i dati che ho seguito e che conosco (o che dovrei conoscere) più di lui, grazie al mio lavoro, in un modo leggibile e comprensibile.

Ma qui entriamo nel campo della scrittura, ed è tempo di un'altra puntata.

P.S. lasciate che mi tolga un sassolino dalle scarpe. Prendere per oro colato cosa dice Di Nocera sul forum di Comicus, quando si assume il compito di “resocontare” sull'incontro a Casa Pound su Corto Maltese, e sulla base del resoconto sbagliato divertirsi a sbeffeggiare e ridere di chi non può difendersi, perché bannato pretestuosamente dal forum stesso non è elegante, non è maturo, e non è sicuramente un comportamento da moderazione al di sopra delle parti. Ma tanto si sa. Chi non si uniforma al pensiero unico va sempre e comunque ridicolizzato, nella speranza che nessuno presti attenzione a cosa dice. E va pure bene. In altri tempi ci sarebbero stati i roghi, o i tribunali del popolo.

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