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L'Editoriale » Di cose ovvie e di cose palesi
di Alessandro Bottero
[14/12/2009] » “Io nun so’ comunista. Io so’ comunista COSI’!” Mario Brega, che mito.
C’entra qualcosa con l’editoriale questo attacco? No, però mi piaceva.
Anzi, in un certo senso c’entra. C’entra assai.
Cos’è ovvio? O meglio, cos’è che speravo fosse ovvio, e non sempre è stato colto da chi legge questi editoriali? Che questo non è un blog. Non è un forum. Non è un botta e risposta tra me e chi legge. No.
Fumetto d’autore è un giornale online. Che parla PRINCIPALMENTE di fumetti (diciamo al 99% di fumetti, ma se ci va di parlare di altro allora PARLIAMO DI ALTRO, e a chi non va bene mi spiace tanto), ma che non segue le dinamiche di un blog o di un forum.
Quando il direttore scrive un editoriale, su un giornale online, NON risponde ai commenti dei lettori. Non lo fa. Punto. I lettori commentano. Chiunque vuole commenta. I commenti sono liberi. Ma il direttore NON replica. Avete mai visto il direttore di Repubblica rispondere ai commenti dei lettori sul sito? O del Giornale? O di qualsiasi altra testata?
Non lo fanno. E non lo faccio io.
Per cui chi si lamenta, e dice “qui non c’è dialogo, perché Bottero non risponde mai ai nostri commenti”, sbaglia. Questo NON è il blog di Bottero, dove Bottero straparla. Questi sono EDITORIALI, ossia articoli. Li vuoi commentare? Perfetto. Ma non è previsto nessun “dialogo” tra direttore e lettori. Così come non è previsto in nessuna testata.
E questa è una cosa ovvia, se solo si capisce cosa è Fumetto d’autore. Purtroppo invece molti lo confondono con un blog, o altro.
Per cui: libertà di commento, ma non vi aspettate che io entri in un “dialogo” ipotetico.
Poi ci sono le cose palesi
Le cose palesi, ossia evidenti, sono che Fumetto d’autore è antipatico a molti.
È palese.
E questa antipatia, ad esempio, si traduce in una cortina di silenzio stesa attorno al sito, dal resto del mondo online del fumetto italiano.
Isoliamoli, così prima poi si stancheranno e la smetteranno di rompere le scatole.
Ancora palese è che, per un buffo paradosso evidenziato da Marco Leggetta, ci sono gente (facciamo qualche errore di grammatica, così il pubblico ride) che, pur non sopportando Fumetto d’autore, sta sempre qui a leggere gli editoriali miei e gli articoli di Messina, per poi scrivere commenti astiosi, o basati solo su personalismi.
Io questo in altri siti non lo vedo. Invece qui sì. Altrove si è carini, corretti, educati. Qui no. Qui si insulta (Sì, signori. Si insulta. Non “si esprimono opinioni diverse”. Si insulta, e basta).
Strano, ma palese.
Altra cosa palese è che articoli e interviste molto valide (gli articoli di Monti-Buzzetti, ad esempio, o l’intervista a Ciccarelli) sono totalmente ignorati.
Andrea G. Ciccarelli di SaldaPress, nella sua intervista, spiega perché, a suo modo di vedere, il meccanismo della “resa” invocato dall’AFUI come la panacea per i problemi delle fumetterie, in realtà non servirebbe a niente.
Una presa di posizione chiara, netta, che però è passata totalmente sotto silenzio.
E invece ci si attacca a cene, ed altre amenità.
Cose ovvie (che poi ovvie non sono), e cose palesi (ma che ovviamente i diretti interessati negheranno)
Cosa c’entra Mario Brega?
C’entra, fidatevi.