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L'Editoriale » Giornalismo a posteriori, o anche della nobile arte di non rovinarsi un futuro posto di lavoro…
di Alessandro Bottero
[26/01/2010] » Torniamo a parlare della questione Kappa Boys/GP Publishing. Perché? Perché ci è stato detto che a riguardo non abbiamo avuto un comportamento “etico”, o “deontologicamente professionale”.
In sintesi, noi di Fumetto d’Autore avremmo mancato di gravi carenze professionali, perchè nel mio editoriale del 15 gennaio ho parlato del "rumor" che da dicembre inoltrato gira insistemente per la rete sui Kappa Boys che avrebbero lasciato la GP Publishing, accludendo al pezzo le domande (senza risposta) che avevamo spedito a TUTTI i Kappa Boys, per sapere qualcosa di più di questa voce.
Le domande spedite, cercando di sapere qualcosa (e cosa ci sarebbe di “deontologicamente scorretto” nel cercare di sapere qualcosa da parte di un giornalista, me lo dovrebbero spiegare…visto che io SONO un giornalista, iscritto dal 1994 all’ordine), e sono frutto delle ricerche della nostra redazione che ha provato a collegare tutta una serie di indizi disseminati dagli stessi Kappa Boys in questi mesi.
I risultati di queste ricerche sono dei dati e sono questi:
- il 10 dicembre scorso sul suo blog, Baricordi parla di "ufo" indicando che "Sono iniziate le manovre d'atterraggio" e la nota biografica di Capitan Barikko diventa in francese...
- la Viz (Shueshia e Shogakukan) ha messo le mani sulla Kaze francese e all'ultima Lucca la conferenza Kaze-Viz era organizzata anche dai Kappa. Che sia la Viz l'ufo?
- il 22 dicembre sul blog di Baricordi esce questa immagine:
http://3.bp.blogspot.com/_r0f5CEZBYVE/SzFxbABLgFI/AAAAAAAAAS8/nqtgybeL8wY/s400/dawiz.jpg
- subito dopo Natale, su alcuni forum di appassionati, esce un ulteriore rumor: i Kappa hanno comunicato alla Kodansa e alla Shueisha che non fanno più parte dela GP.
Dopodichè silenzio... anche alle nostre domande
E, come dicevo, questi sono dei dati. Non sono prove, ma sono indizi che qualcosa c’è. Che una notizia c’è. E che se si volesse davvero fare informazione, si potevano cercare i dati.
La cosa che più mi lascia perplesso (ebbene sì, riesco ancora a perplimermi di fronte alle cose surreali che leggo…) è che probabilmente nessuno tra chi ha letto l’editoriale e poi l’ha commentato, ha capito cosa scrivevo.
Io ho scritto che avevamo cercato di parlare con i Kappa per avere una conferma o una smentita alle voci che giravano, ho scritto che non avevamo avuto risposte, e che, per far vedere che avevamo messo tutto l’impegno nei confronti dei lettori di Fumetto d’Autore, rendevamo pubbliche le domande che avevamo spedito.
Adesso dovete spiegarmi dove e quando io avrei PRETESO dai Kappa dichiarazioni sui loro contratti/compensi/i fatti loro, e dove e quando io avrei PRETESO delle risposte.
Io non ho PRETESO proprio nulla. Io ho PRESO ATTO che non avevo ricevuto risposte alle domande che avevo posto, e ho detto “Cari lettori, abbiamo cercato di avere conferme o smentite su una voce che girava, e che abbiamo ritenuto interessante. Non abbiamo ricevuto risposte, ma QUESTE erano le domande che abbiamo posto”.
Tutto qui. Chi dice che avremmo PRETESO dai Kappa di sapere la loro condizione contrattuale con la GP, dice una menzogna, e soprattutto dimostra o di non aver letto l’articolo, o di non averci capito niente.
Sorrido invece di fronte alla reazione piccata di chi dice “Come vi permettete di paragonare queste domande a quelle di Repubblica a Berlusconi?”. Che divertimento….evidentemente il giornalismo di inchiesta, che fa domande, va bene solo quando si rivolge a una parte. O meglio, va bene solo quando IO decido che va bene. Quando IO decido che non va bene, allora chiunque lo usi è “deontologicamente scorretto”. Mi verrebbe da pensare che questo doppiopesismo lo usa anche qualche politico poco stimato dalla massa di utenti dei forum, e che forse c’è un piccolo “Berlusconi” nascosto in tutti noi, ma forse sono troppo cattivo. Sicuramente le critiche erano improntate a difendere una “deontologia professionale” del giornalismo. Perfetto. Ma allora chi le fa è un giornalista? Lo devo ritenere un “giornalista”? E devo ritenere i siti dove scrivono questi ferrati critici, “giornalismo”, anche se invece esplicitamente questo è negato?
Domande, domande, e così poche risposte.
Anzi, no. Una risposta c’è. Il bravo giornalista prima di riportare le notizie aspetta i comunicati ufficiali.
Perfetto. È nato il giornalismo, o l’informazione, a posteriori. Prima ci sono i comunicati, le versioni ufficiali, e poi si da’ la notizia. Perché? Perché mica vorrete che si dia spazio a voci, o rumors che potrebbero infastidire qualcuno, no? E se poi magari nasce una nuova casa editrice e cerco di infilarmici? Cosa legittima, badate bene. La ricerca di un posto di lavoro è attività sana e giusta. Ma sicuramente se sei un rompiscatole, che scrive pezzi scomodi, e non si contenta dei comunicati ufficiali, hai qualche difficoltà ad entrare.
Comunque bene così. Alla fine si saprà cosa è successo ai Kappa Boys. E tutti potranno dire “Ehhhhhh, ma noi lo sapevamo. Chevvicredete? Noi sapevamo tutto-tutto-tutto, ma per una serie di motivi deontologicamente professionali non vi abbiamo detto nulla, perché aspettavamo il comunicato ufficiale, perché sennò siccome scrivevamo un articolo saltavano trattative/accordi/contratti, e poi succedeva come è successo a mio cuggggino, che uno ha saputo che cambiava lavoro e ce lo ha detto in giro, e mio cugggggino c’è rimasto male”
Vi sembrano frasi senza senso? Anche a me. Ma le ho sentite.
Chiudiamo. Lettori, sereni. Non vi aspettate voci incontrollate, o rumors di corridoio. Sui siti di informazione del fumetto, gestiti da appassionati pieni di passione, solo notizie certe, confermate, comunicate, e soprattutto… dopo che le notizie sono accadute. (Per quel che riguarda le case editrici italiane, che possono assumere. Per quelle estere invece il copia e incolla dei rumors dai siti americani prosegue beato….)