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L'Editoriale » La noia di dover ripetere sempre le stesse cose

[02/04/2010] » Vi sembro annoiato? Lo sono. Possibile che debba essere costretto a ripetere continuamente che Fumetto d’Autore non è un blog? È una testata giornalistica online, dedicata principalmente ai fumetti. Non è il blog di Alessadro Bottero. Non lo è. Capito? Vi è entrato in testa? Devo dire che per alcuni dei lettori che passano di qui ne dubito, visto che si continua a confondere questa testata, con un blog. Non lo è. Non è nemmeno un “ibrido”. Chi lo dice sbaglia, e soprattutto dimostra di non sapere come siano strutturati i giornali online. Mi spiace, ma non è una mio opinione. È un fatto. Quotidiani online di indirizzo ideologico diversissimo tra di loro come Repubblica o Il Giornale, hanno nella loro struttura la possibilità di commentare gli articoli. Ossia, chi legge uno degli articoli o uno degli editoriali, può iscriversi al sito del giornale, e lasciare un commento. Sull’articolo. E parliamo di testate giornalistiche online. Non di blog o forum. Quindi Fumetto d’Autore non è né un blog, né un forum. Fumetto d’Autore fa le stesse cose che fanno Repubblica o il Giornale, o altre testate giornalistiche online. Prima lo si accetterà, meglio sarà. Sì, perché sono anche stufo di questo sottile tentativo di delegittimare Fumetto d’Autore, suggerendo che sia solo “il blog di Bottero”. Non lo è. Per cui piantatela di riferirvi a Fumetto d’Autore così. Vi sembro duro? No. Sto solo difendendo la dignità di Fumetto d’Autore, così come tutti gli altri hanno il diritto/dovere di difendere la dignità dei loro centri/case editrici/ associazioni culturali. Quindi, mi spiace se qualcuno resterà stupito per la mia crudezza, ma non sono affatto accomodante verso chi insiste nel dire cose non vere.
E adesso veniamo alla seconda cosa: i commenti agli articoli. Io resto allibito da un fatto: possibile che chi venga qui a commentare gli articoli, nella grande maggioranza dei casi lo faccia per spargere veleni su Fumetto d’Autore,o (diciamo le cose come stanno) su Giorgio Messina o su di me? Io tutto questo livore, o mania del fare le pulci, non lo vedo nei commenti che leggo altrove riguardo gli articoli degli altri siti. Mania di persecuzione? No. Puri dati di fatto. Oltretutto resto allibito perché ci si accusa di tollerare comportamenti indegni del vivere civile, quando questo “comportamento indegno” sarebbe quello dell’utente Burighel, che fa delle semplici domande? È questo il comportamento “indegno del vivere civile”? Non far ridere Claudio Calia? A me non fanno ridere molte altre cose, ad esempio la maleducazione. E qui di esempi di maleducazione ne ho letti tanti, e di solito sempre a senso unico, ossia contro Fumetto d’Autore, contro Giorgio Messina e contro di me. E non cambiamo le carte in tavola, dicendo che è colpa dei commenti di Giorgio Messina. Giorgio non ha mai insultato nessuno. Al massimo ha fatto domande precise, a cui, di solito, si evita di rispondere.
Io, come ben sapete, ho deciso dall’inizio di non rispondere mai ai commenti, proprio perché questo non è un forum o un blog. Io scrivo, esprimo quello che penso, ma non è questa la sede per aprire un dibattito. Non perché non mi vada, o non la trovi una cosa bella. Semplicemente perché non è questa la sede. Se lo facessi allora sì che sarebbe un blog, o un forum. Invece in un giornale la comunicazione tra direttore e lettori è sempre asimmetrica, e nella struttura del giornale, deve rimanere tale. E questo l’abbiamo ripetuto per la decima volta. Voglio poi dire che, come in tutte le testate giornalistiche, di carta o meno, è sempre possibile, per chiunque, se proprio si vuole chiarire o esprimere ufficialmente una posizione di dissenso rispetto a un articolo pubblicato da Fumetto d’Autore, inviare una dichiarazione che noi pubblicheremo usando la formula del “riceviamo e pubblichiamo”. Esattamente come fanno tutti i giornali di tutto il mondo. Vi ricordo che una cosa del genere è già successa. Baldo Di Stefano ha voluto esprimere il suo dissenso per alcune cose da me espresse, e ha mandato un contributo critico, da noi pubblicato senza alcun problema. Solo, se lo fate, metteteci nome e cognome, perché è troppo facile criticare, lanciare accuse, usando dei nick anonimi, e poi quando ci si vede alle mostre o in giro, fare gli amiconi. Dite che internet funziona così? Beh, qui non funziona così. E direi che è abbastanza chiaro.
Relativamente ai commenti….io ribadisco che chiunque può dire ciò che vuole perché, così come in TUTTE le testate giornalistiche online e non, la responsabilità dei contenuti dei messaggi inviati a commento degli articoli, non è della redazione, ma del singolo utente che li invia. E questa non è una novità, o un fatto strano. È la semplicissima normalità dei fatti, e chi fa mostra di restarne stupito dimostra o che non sa nulla di cosa siano le testate giornalistiche online, o che lo sa bene, ma vuole “stupirsi” di cosa faccia Fumetto d’Autore, per insinuare che sia una cosa poco chiara.
Ma detto questo, siccome io non tollero la maleducazione, chiunque invii commenti offensivi o ingiuriosi in genere, e in particolare verso chi scrive e lavora su Fumetto d'Autore, scoprirà che questi commenti verranno eliminati. Molto semplice. Insulti? E io ti elimino il messaggio. Dici cose anche dure, ma che non insultano le persone? Tutti i diritti di farlo, anzi ti ringrazio, e il messaggio resta. Ci siamo capiti? E questa non è censura, ma solo precisa volontà di mantenere un contegno civile.
Se ti impedisco di ruttare e sparare bestemmie in una sala dove siamo riuniti per parlare civilmente, non ti sto censurando. Ti sto solo impedendo di dare fastidio. Se tu vieni qui, solo per prendere in giro, insultare, o accusare, puoi scrivere e inviare i tuoi commenti, visto che non esiste una pre-moderazione. Ma appena ci accorgiamo del messaggio lo eliminiamo. E chiunque ci accusi di censurare sa perfettamente di dire una balla colossale.
Spero di essere stato chiaro.
Un’ultima cosa magari più “privata”, perché ho letto una cosa in giro per la rete, molto interessante, e condivisibile. L’ha scritta Vittorio "Skull" Fabi, e la cito perché lo merita. Perdonatemi per questa piccola digressione.
“Mi spiego meglio: se io costringo una qualsiasi voce ad uscire dal luogo dove può essere sentita dal maggior numero di persone e ad andare a rifugiarsi in un luogo inaccessibile alla maggior parte delle persone sono un fascista. E' la versione moderna del confino.”
La frase era riferita a Santoro, Floris, e l’eliminazione dei programmi come AnnoZero, Ballarò, e altri nel periodo precedenti alle elezioni regionali del 28-29 marzo 2010, e voleva dire (mi pare di capire) che Berlusconi avesse “mandato al confino” Santoro, levandogli lo spazio in Rai, e costringendolo a creare un nuovo spazio per potersi esprimere. Questa frase mi piace perché (a mio parere, quindi secondo la MIA interpretazione) può essere intesa in senso più ampio, più generale. Magari applicandola anche ad Internet, ai suoi luoghi come ad esempio certi forum. E ho quasi la sensazione di poter individuare alcuni esempi precisi di “cacciata” di voci discordanti da altri posti. È proprio vero che spesso i più “berlusconiani” di tutti, sono gli “anti-berlusconiani” più viscerali. Confina lui, confinano loro.