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Napoli Comicon e io pago: altri 200mila euro di contributi pubblici agli organizzatori

Moleskine #104

La rubrica più politicamente scorretta del fumetto italiano. Appunti di viaggio nel mondo del fumetto, attraverso i suoi protagonisti e l'informazione di settore.

Napoli Comicon e io pago: altri 200mila euro di contributi pubblici agli organizzatori

di Giorgio Messina

Prima di seppellire questa rubrica ci sono ancora alcune cose da dire e dei cerchi da chiudere. Innanzitutto sgombriamo subito il campo dai dubbi nati nell'ultima puntata della "Recchiodissea". No. Non andrò al Napoli Comicon 2013. In alcuna veste. Né da visitatore, né da cronista, né da addetto ai lavori, né ci sarà uno stand Cagliostro E-Press, né grande, né piccolo, né in coabitazione. E no, non ci vado perché ho paura delle minacce da scuola media del tronista del fumettomondo. Non ci vado per coerenza.

La notizia è che è stata pubblicata sul Bollettino ufficiale della Regione Campania n. 18 del 2 aprile 2013 la graduatoria dei progetti ammessi all'aiuto de minimis nell'ambito dell’obiettivo operativo POR-FESR 2007/2013 "La cultura come risorsa". L'iniziativa è stata realizzata dall'assessorato alla Promozione culturale guidato da Caterina Miraglia. Sono stati finanziati 26 progetti diffusi sul territorio regionale campano. Prima in graduatoria con 93 punti la Soc. Coop. Visiona – cioè un'altra delle società riconducibile agli organizzatori del Napoli Comicon insieme a Factamanent srl e all’Associazione Culturale Comicon (hanno tutte lo stesso domicilio, cioè  Via Chiaia, 41 - 80121 Napoli) - che ha richiesto e si è visto approvare 200mila euro di finanziamento a fondo perduto. Sul sito della Regione Campania si può leggere (anche QUI comrpresi tutti gli allegati): «con questo provvedimento vengono date risposte concrete ad una politica di sviluppo partecipata e rivolta ai privati. Partenariato pubblico-privato e sussidiarietà orizzontale trovano sintesi nell'obiettivo operativo "Cultura come risorsa"». In soldoni, la Regione Campania ha destinato dopo un iter di un paio di anni «5 milioni di euro per la creazione e la gestione di festival e/o eventi internazionali a sfondo culturale, finalizzati a mobilitare significativi flussi di visitatori e turisti, anche al fine di destagionalizzare i flussi di visita e allungare la stagione turistica».

E questi 200mila euro si sommano ai 500mila euro percepiti da quelli del Comicon negli anni passati che abbiamo già documentato (e nessuno ha mai smentito, semplicemente perchè non c'era niente da smentire) QUI sempre su questa rubrica, su questo sito. E fanno 700mila euro in tre anni, cioè quasi un miliardo e 400 milioni del vecchio conio!. Non male per un'organizzazione, quella del Comicon, che l'informazione amica continua a descrivere come al lavoro solo con fondi privati propri. E io pago, direbbe l'immortale principe De Curtis che era napoletano e i tratti distintivo dell'animo popolare partonepeo li conosceva abbastanza bene. E a Napoli si vocifera anche di un contributo 2013 del Comune al Comicon compreso tra i 40mila e i 50mila euro.

Ora, a proposito di questi ennesimi contributi venuti alla luce, potremmo ripetere sempre le stesse cose, quasi come un disco rotto. Potremmo dire cioè che qui siamo davanti ad una questione politica e non solo perchè quando si parla di quelli del Comicon salta sempre fuori in un modo o in un altro l'ex sopritendente Spinosa, il cui figlio è anche il direttore organizzativo della manifestazione napoletana. Ma chi fa certi collegamenti rischie di essere "punito" dall'organizzazione come è capitato a noi: niente invito in giuria per il Premio Micheluzzi per Fumetto d'Autore.

Potremmo dire ancora una volta che quelli del Comicon così ci guadagnano tre volte: una volta dai soldi pubblici (e io pago), una volta dagli stand (e io pago), una volta dai biglietti (e i cosplayer pagano ma i libri si vendono sempre meno). Si potrebbe anche dire che fare l’imprenditore con i soldi pubblici è tutta un'altra cosa: più che imprenditori qui siamo davanti a "prenditori" diventati praticametne dei monopolisti della cultura a fumetti in Campania - visto l'allargamento anche a Salerno degli ultimi anni - grazie ai soldi pubblici. Si potrebbe ancora dire che in un momento in cui la crisi economica sta influendo sulle vendite dei fumetti a tutti i livelli, il Comicon avrebbe potuto dare un segnale importante e usare i contributi pubblici, cioè nostri soldi, per dare stand gratuiti agli editori così da aiutare il settore.

Si potrebbero dire queste e tante altre cose, ma tanto non servirebbe a un bel niente. E allora tanto vale almeno essere coerenti e restarsene a casa. Non andare a dare soldi per uno stand da chi ha ricevuto soldi pubblici per 700 mila euro negli ultimi anni è una questione di principio oltre che di coerenza. E se per una volta ce ne restassimo a casa un po’ tutti forse si riuscirebbe a cambiare qualcosa. Forse. Ma mi rendo conto di quanto sia utopistico augurarsi questa presa di coscienza collettiva di addetti ai lavori ed editori. Il fumettomondo è un po’ gattopardesco e quindi cambierà tutto perché non cambi niente. E nessun altro se ne rimarrà a casa per le stesse motivazioni espresse qui, perché vuoi vedere che magari ti fanno lo sconto e questa è la volta buona che ti va bene con le vendite, che hai preparato i libri nuovi, che ci sono gli ospiti, che hai la conferenza, che c’è l’area pro con la birra, che ci sono gli amici di feisbuk, che se non ci vado poi dicono che sono in difficoltà economica, che se poi dico che non vendo al Comicon dicono che sono in difficoltà economica, che quelli di Napoli Comicon ora fanno pure gli editori quindi magari vedono pure book e progetti ma poi c’è quell’editore che… Che fumettomondo non fa mica rima con corenza o principio.

Buona Napoli Comicon 2013 a tutti, soprattutto a chi la organizza con i nostri soldi. E speriamo almeno che non vada anche quest'anno come l'anno scorso: corridoi editori vuoti e il giardino di Oltremare riempito da un immenso rave di cosplayer. Seguono foto esplicative di Napoli Comicon 2012 che si riferiscono a martedi 1 maggio 2012 alle ore 14.30 (cioè un festivo nell'ora di massimo afflusso alla manifestazione).

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Ps: Ma come mai siti come Comicus e Lo Spazio Bianco, che hanno in redazione diversi napoletani e campani, non sono in grado di trovare notizie e foto come queste? Forse perché un pass e un posto in giuria al premio Micheluzzi sono più importanti di raccontare come finiscono i soldi pubblici destinati al fumetto in Campania? O del deserto dei corridoi editori? Vuoi vedere che hanno ragione Comicus e Lo Spazio Bianco? Che a starsene zitti ci si guadagna almeno qualche briciola che cade dal tavolo?

Pps: non dimenticate che il funerale di Moleskine è fissato per giorno 2 maggio 2013. Non mancate. Siete tutti invitati.

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