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Stati Generali del Fumetto: quello che gli autori non dicono
Ovvero il giallo del contratto BeccoGiallo, ovvero tutto cambi perché nulla cambi.
di Giorgio Messina
Treviso Comic Book Festival. Edizione 2009. Conferenza BeccoGiallo. I tipi BeccoGiallo raccontano che i loro libri I Delitti di Allleghe e Il Delitto Pasolini, entrambi realizzati da Gianluca Maconi, sono stati un successo, la tiratura è andata esaurita e sono stati ristampati. La sala è gremita e infarcita di autori e addetti ai lavori. E’ presente pure l’autore dei libri. Gianluca Maconi prende la parola e fa notare ai tipi che negli ultimi resoconti annuali da lui ricevuti dalla casa editrice il numero delle copie vendute è pari a zero. Cala il gelo in sala. I tipi di BeccoGiallo cercano di farfugliare qualcosa. Ci sarà stato forse un intoppo, un qualche disguido. Timidamente si scusano.
Il fuoriprogramma della conferenza BeccoGiallo diventa uno degli argomenti di discussione più gettonati tra addetti ai lavori per tutta la durata restante della manifestazione veneta.
Questa storia, al Treviso Comic Book Festival di quest’anno, me la raccontano e me la confermano in almeno sei persone, tutti testimoni oculari. Poi incontro proprio Gianluca Maconi. Anche lui mi conferma la storia. La ricollego immediatamente ad un suo commento sibillino lasciato in giro per la rete in questi tempi di Stati Generali dove l’autore del bellissimo Viaggio in Occidente (Lavieri Edizioni) parlava di resoconti a zero che gli arrivavano da tre anni da un suo editore nonostante egli fosse certo che alle fiere una decina di copie del titolo si vendessero più o meno sempre. Chiedo a Maconi come mai non ha mai denunciato sul web quanto successogli l’anno prima in conferenza.. Maconi, da buon friulano schietto e tosto, mi dice che lui le polemiche preferisce farle di presenza. Contnuiamo a parlare con Maconi che mi racconta un altro risvolto del suo rapporto con BeccoGiallo.
Maconi mi spiega che quando gli è arrivato il compenso per la vendita all’estero dei diritti dei suoi libri BeccoGiallo, la somma ricevuta dalla casa editrice era decurtata delle rese dei suoi libri italiani. Insomma oltre il danno la beffa. Ma se i libri erano andati esauriti e quindi ristampati - perché un successo editoriale - come fanno a decurtare all’autore gli invenduti che in teoria non dovrebbero nemmeno esistere? Curioso, vero?
Curioso soprattutto che in questi tempi di Stati Generali del Fumetto e di rivendicazioni contrattuali degli autori non sia saltato fuori un caso così macroscopico, visto che non solo i libri di Maconi, nel catalogo BeccoGiallo, ad essere stati ristampati (quindi presumibilmente esauriti) e/o venduti all’estero.
Infatti sia Claudio Stasi, il promotore degli Stati Generali del Fumetto in onda alla prossima Lucca, che diversi degli autori più attivi sul web attorno a questa faccenda della Tavola Rotonda hanno pubblicato per BeccoGiallo e di alcuni (come ad esempio sempre il libro di Stassi su Padre Puglisi) sono stati anche venduti i diritti all’estero.
(Le risposte a queste due domande sono altre due domande contenute nel post scriptum in calce a quest’articolessa).
BeccoGiallo è una casa editrice che fa dell’antimafia, dell’antiterrorismo, del giornalismo (a fumetti) e della memoria storica la sua linea editoriale. Una linea editoriale quindi intrisa anche di risvolti etici e morali che sfociano nel cercare di raccontare la “Verità”.
Può una casa editrice che sposa questa linea e che pubblica libri a fumetti su Peppino Impastato, Padre Puglisi, Piazza Fontana, avere questi comportamenti contrattuali così poco chiari con i propri autori?
A Radio Aut come la racconterebbero questa faccenda?
Qualcosa non torna. Nemmeno il silenzio su internet lungo un anno su questa vicenda torna. Anzi lascia perplessi. Possibile che nessuno in sala degli addetti ai lavori o degli autori presenti abbia mai raccontato prima di adesso su un blog o su un forum l’episodio grottesco capitato a Maconi durante la conferenza BeccoGiallo di un anno fa?
Tra ammissioni, mezze rivelazioni e smentite, attorno al contratto BeccoGiallo c’è un vero e proprio giallo. Perché gli autori vogliono fare i conti tasca agli editori, salvo alcuni? Perché gli autori puntano il dito solo su alcuni editori ma sistematicamente ne salvano altri?
Perché nessuno aveva denunciato sinora il caso Maconi?
Tante comande, ancora poche risposte e troppe cose che gli autori non stanno raccontando. E i loro Stati Generali sono sempre più vicini.
Ps: In fondo, umanamente, li capisco. Come si fa a parlare male di chi non paga le royalties sui libri o ti decurta la vendita dei diritti all’estero con fantomatici resi ma riesce a fare comparire i suoi autori a TG3 Linea Notte per promuovere i libri di cui parla anche il Commissario Travaglioni su Il Fatto Quotidiano? Quello che non capisco è: perché riunirsi attorno ad una tavola rotonda per discutere a soggetto quando sanno già che la conclusione è gattopardesca?
“Tutto cambi, perché nulla cambi”.