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«Se devo rischiare, rischio con Beccogiallo non con un editore che manco mi distribuisce»
[11/09/2010] » Stati Genreali del Fumetto: ci scrive Paolo Castaldi.
I nostri recenti articoli sulle testimonianze degli autori che hanno collaborato con BeccoGiallo hanno suscitato la reazione dell'autore Paolo Castaldi che ci scrive:
Un saluto a tutta la redazione di fumetto d'autore. vi avrei scritto sul sito ma sto provando da giorni ad iscrivermi e non mi fa completare il processo, quindi approfitto di questo spazio su Facebook solo per precisare che io sto collaborando ora con Beccogiallo e io ho ricevuto l'anticipo quindi almeno per quanto mi riguarda, pagano. Inoltre non c'è neanche da paragonare la forza promozionale che hanno loro rispetto ad altri diretti "concorrenti" e le copie, per quanto in regime di crisi, le vendono... conosco i dati. non parlo solo di distribuzione capillare ma parlo di recensioni su Repubblica, sul Corriere, su molti canali librari, significa PIU' notorietà, cosa che non guasta. E' un investimento. Può andare bene o può andare male. Ma se devo rischiare, rischio con loro non con un editore che manco mi distribuisce.
quindi pubblicare su Beccogiallo per chi vuole imporsi come un autore di un certo tipo è cosa buona, magari con altri non lo è altrettanto. Ecco perché molti vorrebbero
pubblicare con loro e non con altri più piccoli.
Risponde il nostro Direttore Alessandro Bottero.
Grazie a Paolo Castaldi per la chiarezza e la trasparenza.
Solo due cose (di cui la prima prendetela solo come battuta…)
1 – Se fossi Leonardo Valenti resterei un poco perplesso…ma come? Qui danno anticipi a tutti, e a me ZERO euri? Leonardo, un consiglio: la prossima volta che parli di soldi ed anticipi, mettiti la cravatta.
2 – Bisognerebbe parlare con sincerità ed oggettività di quali effetti abbiano realmente:
-recensioni su quotidiani o riviste
-presenza nelle librerie
Ho idea che ci sia una sorta di “magnifica ed ingenua illusione”, per cui quando vado nella libreria sottocasa e vedo il mio volume esposto sul bancone, perché è appena uscito, mi sento un autore affermato e definitivamente a posto col futuro. Oppure quando dico a mamma e papà “Lo sapete che su Repubblica (o sul Corriere, o sull’Unità) oggi parlano del mio volume a fumetti, pubblicato da XXX” , questo significa AUTOMATICAMENTE che da quel momento in poi potrò vivere facendo l’autore di fumetti.
In base alla mia esperienza (non solo mia, ma diciamo SOLO mia, tanto per facilitare il compito a chi vuole prendermi in giro), le recensioni sui quotidiani o sulle riviste non spostano di una copia che una le vendite. L’unico vantaggio è quello di poter dire agli altri “autori di un certo tipo” che io oggi ho la recensione su Repubblica, e tu no. Quindi devi schiattare d’invidia.
E sempre in base alla mia esperienza la MERA presenza nelle librerie non garantisce affatto la vendita. Tu puoi distribuire 800 copie di Il disastro dell’attentato a Borgomanero di sopra, ma le possibilità che entro un anno te ne tornino 500 di reso sono, direi, abbastanza elevate.
E tu per distribuirne 800, ne devi stampare almeno 1200.
Ma il discorso si amplierebbe troppo, e questa è solo una notazione alla lettera di Paolo Castaldi.