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Quando anche Stassi accusava BeccoGiallo
[25/10/2010] » Stati Generali del Fumetto: pubblichiamo una lettera del giugno 2009 indirizzata a BeccoGiallo, scritta dello sceneggiatore Giovanni Di Gregorio e pubblicata sul suo blog dal promotore della tavola rotonda lucchese degli autori. Intanto Stassi non risponde alla nostra richiesta di rilasciarci una intervista.
Un cerchio sembra chiudersi a pochi giorni dallo svolgimento della tavola rotonda degli autori a Lucca. Quando ancora Fumetto d'Autore non esisteva, fu proprio Claudio Stassi uno tra i primi in rete a rendere pubblici alcuni aspetti poco chiari del rapporto contrattuale tra gli autori e BeccoGiallo.
Dopo avere pubblicato la testimonianza raccolta direttamente da GIanluca Maconi, dopo avervi riportato alcuni commenti di autori rilasciati in rete, ci siamo accorti, guardando con più attenzione, che anche Claudio Stassi, l'autore che si è fatto promotore della tavola rotonda degli autori (i cosiddetti Stati Generali che si svolgeranno a Lucca, al Museo del Fumetto, domenica 31 ottobre alle 17.00), già a giugno del 2009, si era occupato di alcunii problemi contrattuali con BeccoGiallo, legati al suo libro Brancaccio e lo aveva fatto pubblicamente e direttamente dal suo blog, lo stesso da cui ora parla di locuste e risveglio sociale.
Stassi aveva scritto, il 20 giugno 2009, un post in cui rendeva pubblica una lettera dello sceneggiatore del libro Brancaccio, Giovanni Di Gregorio indirizzata ai tipi di BeccoGiallo. Vi riproponiamo in versione integrale quel post di Stassi, che si trova pubblicato sul web QUI.
Giovanni Di Gregorio, sceneggiatore Bonelli (Dylan Dog e Dampyr), Red Whale (Monster allergy, Lys...), etc, etc... nonchè mio compagno di viaggio nel fumetto Brancaccio storie di mafia quotidiana, mi manda questa mail con la richiesta di pubblicarla.
Sarò sincero, ci ho messo un po'. Ci ho pensato bene, poi ho capito che era corretto pubblicarla... eccola qui.
LETTERA DI GIOVANNI DI GREGORIO
Ecco, è passato più di un mese da quando ho spedito la mail qua sotto.
I BecchiGialli non si sono degnati di rispondere nemmeno in questa occasione, anche se -come sai- la mail è stato mandata in copia a diversi autori.
Non un commento, un gesto di scusa, una giustificazione.
Ignorata ancora una volta, manco fosse uno SPAM del Viagra.
Invece si tratta di una cosa importante, che per me merita la massima risonanza. Visto che ritengo giusto parlarne ma non ho un blog (né lo voglio aprire per l'occasione), posso chiederti di pubblicare tutto sul tuo?
Grazie!
Giovanni
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Salve a tutti.
(Faccio un riepilogo per voi in ascolto.)
A Lucca 2008 incontro i BecchiGialli e dico: ragazzi, ma se io prendo contatti con un produttore TV o cinematografico per una trasposizione su schermo di Brancaccio, mi date più del 25% sui diritti derivati che mi spetta da contratto, visto che a fare la promozione (un lavoraccio!) sarei io e non voi?
Becchi: Ma certo.
Io: Allora mi fate avere una postilla a riguardo, così la firmiamo?
Becchi: Ma certo.
Passano due mesi, mando delle mail. Nessuna risposta.
Gennaio 2009. Ad Angouleme ci si rivede.
Io: Ragazzi, ma la postilla? Non me l’avete più fatta avere.
Becchi: Sai, questioni di tempo…
Io: Ma io vorrei iniziare a prendere i contatti con i produttori. È un momento buono, è uscito il film su Gomorra, ecc.
Becchi: Ma certo. Fai, fai, prendi i contatti, tranquillo.
Io: E la postilla?
Becchi: E che bisogno c’è? Noi siamo d’accordo. L’accordo verbale basta, no?
Io: Ah! Ah! Ah!
Becchi: …
Io: Sentite, per non perdere altro tempo: chiamo un avvocato, gli faccio fare la postilla e ve la mando, va bene?
Becchi: Ma certo. Fai, fai.
Contatto il mio avvocato. Passa un altro po’ di tempo.
Finalmente mando loro la postilla. Mezza pagina. È semplice: devono leggerla, vedere se va bene, stamparla e firmarla.
Passa una settimana.
Mando una mail. Nessuna risposta.
Passa un’altra settimana.
Mando un’altra mail. Nessuna risposta.
Passa un mese.
Intanto ci scambiamo delle mail per altre ragioni, un pagamento per i diritti spagnoli di Brancaccio. I Becchi rispondono velocissimi, però nelle risposte saltano sistematicamente i P.S. con cui ricordo loro della postilla.
Finalmente, dopo qualche mail il cui unico contenuto era, seccamente: “E la postilla?”, rispondono.
Becchi: Ma certo. Però non ne possiamo parlare dopo il Comicon?
Io: Ma dovete solo leggerla, vedere se va bene, stamparla e firmarla. In tutto ci vorranno 3 minuti.
Nessuna risposta.
Non un “no”, badate bene. Non un “guarda, la leggiamo e ci pensiamo”, un “l’abbiamo letta e la tua percentuale ci sembra da rivedere”, o “ci abbiamo ripensato, non se ne fa più niente”. Tutte risposte assolutamente legittime. No, il silenzio.
Passa il Comicon.
Mando altre mail. Nessuna risposta.
Passano altre due settimane.
Nessuna risposta.
Mi ignorano.
Siamo a maggio, da Lucca sono passati più di sei mesi.
Allora decido di mandare questa mail a tutti voi.
(Fine riepilogo)
Allora, cari Becchi.
Il mio tempo è prezioso, proprio come il vostro. Potevate rispondermi con un no, se volevate, non avrei fatto una piega. La postilla non mi è dovuta: la risposta sì, fosse anche solo per educazione (ovviamente sto facendo finta che si tratta di maleducazione, mentre sospetto che voi la postilla, banalmente, non vogliate firmarla. Non era più semplice, giusto, comodo, rispettoso, professionale, dirlo subito?). Lasciando da parte ogni considerazione personale sulla vostra lungimiranza editoriale e sulla vostra buona fede (che questa ultima vicenda mi confermano* davvero esili), non posso più stare a perdere tempo con voi. Voi lavorereste con un autore che non risponde alle vostre mail per settimane? Per mesi?
Parlo pubblicamente di questa esperienza personale (e continuerò a ripeterla in giro, a tutti, ogni volta che ne avrò l’occasione) perché è giusto che chi lavora, o ha lavorato, o lavorerà con voi, sappia con chi ha a che fare.
Chiudo qui, ho già perso fin troppo tempo.
Ciao a tutti,
Giovanni
*Una cosa simile era già successa tempo fa, quando io e Claudio abbiamo chiesto di riformulare il contratto per Brancaccio. Abbiamo aspettato mesi, per averlo. Mesi di scuse inverosimili e temporeggiamenti spossanti.
Come indicato chiaramente da Giovanni Di Gregorio nel testo riportato, la mail fu mandata anche ad altri autori. A chi? Perchè nonostante ci fossero altri autori a conoscenza di questa situazione, durante tutto il dibattito sugli Stati Generali che si dipana in rete da più di tre mesi, nessuno tra coloro a cui era arrivata questa mail e/o era a conoscenza dei fatti, ha mai fatto accenno a questa cosa sinora?
Perchè lo stesso Claudio Stassi non ha più ripreso questa situazione contrattuale legata ai diritti televisivi del proprio libro durante questi mesi di discorsi in rete?
Quanto pubblicato adesso dimostra ulteriormente, casomai ce ne fosse bisogno, che Fumetto d'Autore, non ha fatto campagne stampa personalizzate contro nessuno ma ha documentato e approfondito quello che girava attrorno agli Stati Generali, riportando notizie e documenti che già erano di dominio pubblico, prima ancora che il nostro stesso sito nascesse.
Infine, in data 16 ottobre scorso Fumetto d'Autore ha inviato a Claudio Stassi una richiesta ufficiale per rilasciarsi un intervista prima della tavola rotonda e sino a oggi, l'autore siciliano non ci ha mai risposto.